‘L’economia peggiora’, allarme Fmi – Spread sopra 460, Milano negativa

TOKYO – Lo scenario dell’economia mondiale “sta peggiorando”. Lo ha detto il direttore generale del Fmi, Cristine Lagarde, spiegando, nel corso di un convegno a Tokyo, che il fenomeno interessa non solo l’Europa, ma anche gli Usa fino “ai mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando” in modo più o meno marcato.

L’Europa ha fatto “progressi” venerdì scorso, ma “occorre fare di più”. Ha detto Lagarde, menzionando le tappe necessarie: “moneta unica, unione bancaria e unione fiscale. Sono passaggi forse lenti per i mercati, ma sufficentemente veloci per i principi democratici”.

“La scorsa settimana, i leader europei si sono trovati d’accordo su importanti punti e hanno fatto passi nella giusta direzione”, ha continuato Lagarde, nel corso di un convegno a Tokyo organizzato dal gruppo editoriale Nikkei in vista delle assemblee annuali di Fmi e Banca Mondiale che si terranno a ottobre nella capitale nipponica. “Dobbiamo fare di più” per superare la crisi, ha osservato ancora, non dimenticando il controllo dei conti pubblici con “la riduzione del debito e il taglio del deficit”.

RENDIMENTO BTP TORNA SOPRA IL 6%, SPREAD A 463 – Il rendimento del Btp decennale torna sopra il 6%, anche se di pochi millesimi. Nei primi scambi sui mercati, il tasso sul decennale sale al 6,003%, con uno spread sul bund tedesco di 463 punti. I bonos sono al 6,807%, con un differenziale sul corrispettivo tedesco di 543 punti.

BORSA MILANO: DEBOLE (-1%) CON BANCHE, UNICREDIT SOSPESA – Inizio di giornata molto nervoso per Piazza Affari: con le prime contrattazioni l’indice Ftse Mib segna una perdita dell’1,02% dopo aver segnato un calo anche maggiore, l’Ftse All Share un ribasso dell’1,05%. Male soprattutto le banche, con Unicredit posta in asta di liquidità e Intesa SanPaolo che cede il 2,01%. Molto debole Fiat (-2,16%) mentre tenta di contenere le perdite Mediaset, che cede comunque lo 0,21%.

TOKYO CHIUDE A -0,65%, SCONTA PRESE BENEFICIO E YEN – La Borsa di Tokyo termina gli scambi a -0,65%, scontando le prese di beneficio, la debolezza dei listini asiatici e, soprattutto, il rafforzamento dello yen. L’indice Nikkei cede 59,05 punti, a 9.020,75, trascurando il taglio dei tassi deciso ieri dalla Bce e seguita, a sorpresa, da un’analoga azione della Banca centrale cinese.

ASIA IN LIEVE CALO DOPO TAGLIO TASSI, BENE SHANGHAI – Ultima seduta di settimana con prevalenza di segni negativi per le Borse asiatiche, che non hanno risposto con entusiasmo al taglio dei tassi della Banca centrale europea e di quella cinese. Appesantite anche dalla debolezza del petrolio che fa pensare a una ripresa internazionale ancora lontana e al rinforzarsi dello yen che deprime le esportazioni, in calo più evidente si sono mosse Tokyo, Seul e Bangkok, mentre come di consueto viaggiano in controtendenza i listini cinesi. A Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa, andamento in direzioni diverse per i giganti delle materie prime, qualche vendita tra i gruppi delle telecomunicazioni.