Letta: ‘Non ho timori’ – Cav ricorre a Strasburgo

++ Berlusconi: Letta, non temo per vita governo ++Il premier Enrico Letta non teme che ci sia un’influenza sulla vita del governo” per condanne o “vicende giudiziarie” (di Berlusconi, ndr), perchè “gli italiani hanno bisogno di governo, di risposte e di concretezze”. Il premier, ai microfoni di ‘Radio anch’io’, non è voluto entrare nel merito del cosiddetto ‘Lodo Violante’. “A me sembra – ha detto – che al di la’ del governo più forte o più debole e del chiacchiericcio politico che non mi interessa, che il governo abbia varato misure importanti da cui l’Italia può trovare grande giovamento”.
Intanto Berlusconi non fa sconti a Enrico Letta e al suo governo. Superato lo scoglio-Imu, entra nel vivo la partita decisiva, quella che riguarda il destino politico (ma anche personale) del Cavaliere dopo la condanna definitiva nel processo Mediaset. Una difesa a tappeto che nulla lascia di intentato: si chiama in causa la Consulta, si chiede la sospensione dei lavori della Giunta e si annuncia il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Come preannunciato, quindi, i legali del Cavaliere hanno presentato di buon mattino in Giunta delle elezioni del Senato la memoria difensiva con 6 pareri pro-veritate elaborati da 8 esperti tra costituzionalisti e giuristi.

Tutti concordi nel sollevare di fronte alla Consulta, la questione di costituzionalità sulla controversa legge Severino, quella che prevede la decadenza immediata per chi ha subito una condanna definitiva. Contestuale e scontata la richiesta di sospendere i lavori della Giunta (e quindi la rovente pratica-Berlusconi) in attesa del pronunciamento dell’Alta Corte. Il dado del Pdl e’ dunque tratto, e ora che il ‘gancio’ dei costituzionalisti e’ stato lanciato in Giunta, Berlusconi i suoi legali e tutto il partito attendono con il fiato sospeso la seduta del 9 settembre e il tipo di risposta che verra’ data dal Pd. Si vuole capire in sostanza se c’è da parte dei Democrat la volontà di affrontare la questione ”senza pregiudizi”, e di lasciare aperto per il Cav lo spiraglio della Consulta. Causa perorata anche da Luciano Violante, molto apprezzato nelle ultime ore in casa Pdl, per l’approccio garantista, controcorrente – evidenziano nel Pdl – rispetto ad alcuni colleghi ”forcaioli”. Un approccio, quello di Violante, che e’ stato letto con attenzione anche al Quirinale. Il ‘grimaldello’ giudiziario congegnato dai legali di Berlusconi e consegnato in Giunta non chiude però il cerchio: se tutto questo non bastasse per ‘salvare Berlusconi, tra le carte e’ stato inserito un ‘dispositivo di sicurezza’, ovvero una lettera dello dello Stesso Berlusconi nella quale si preannuncia (con toni rispettosi ma fermi), una ulteriore mossa: il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo contro la retroattività della legge Severino sulla base del principio ‘nulla poena sine lege’, quello stesso che permea i sei pareri pro-veritate. Il ricorso – fa sapere il Cav – è in fase di elaborazione e la relazione dovrebbe essere presentata in Giunta proprio il 9 settembre. I primi segnali inviati dal Pd sono rassicuranti per il centrodestra. Beppe Fioroni ha subito dato garanzie sulla volontà di procedere agli approfondimenti richiesti in Giunta, per evitare che il Pd appaia ‘prevenuto’. Ovvio che ci saranno discussioni e riflessioni – ha chiosato dall’altro versante Maurizio Gasparri – è impensabile che si arrivi in Giunta già indicando pollice su o pollice verso…”.