liguria, quarto giorno ripartono gli scavi

BORGHETTO VARA (LA SPEZIA) – Per la prima volta stamattina, a Borghetto Vara, il centro dello spezzino maggiormente colpito dall’alluvione di martedì scorso, sono state sciolte le campane della chiesa che hanno suonato alle 7,30 in punto.

Un segnale che ‘apre’ il quarto giorno di scavi tra Borghetto Vara, Brugnato, Monterosso e Vernazza per cercare i dispersi e mettere in sicurezza le infrastrutture. La macchina di solidarietà non conosce sosta anche se con il passare delle ore la possibilità di ritrovare in vita i dispersi è minore.

Già di primo mattino sono arrivati al centro operativo di Borghetto i volontari della Protezione civile provenienti da Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che accompagnano i camion con acqua e viveri.

ARRIVA PIOGGIA, E’ CORSA CONTRO TEMPO – Sono ripresi stamani i lavori di scavo nelle zone colpite dall’alluvione di martedì scorso e anche oggi c’é il sole ma le previsioni per i prossimi giorni annunciano una perturbazione che potrebbe portare pioggia. L’eventualità di precipitazioni preoccupa i soccorritori e i volontari che stanno cercando di liberare dal fango i paesi più colpiti dello spezzino. Anche la ricerca dei dispersi, in caso di maltempo, potrebbe complicarsi.

STANZIATI 65 MILIONI – Sono 65 i milioni di euro che arriveranno da Roma per gli interventi più urgenti nelle zone di Liguria e Toscana sconvolte dall’alluvione di martedì scorso. Il Consiglio dei Ministri, convocato dal presidente Silvio Berlusconi con un unico punto all’ordine del giorno, ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato i primi fondi, 40 mln per lo spezzino e 25 per la Lunigiana. Ad annunciarlo ai sindaci della provincia di Massa Carrara, ad Aulla, è stato il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli che stamani ha visitato le zone alluvionate, “é molto peggio di quanto potevamo immaginarci”. Il numero dei morti è salito a sette: a Cassana, frazione di Borghetto Vara, è stato recuperato il corpo di un uomo, un cittadino romeno ospite martedì sera di un connazionale, anche lui deceduto, insieme alla fidanzata estratta invece viva subito dalle macerie. E mentre a Vernazza sempre oggi arriva la conferma dello sgombero scongiurato, la situazione sembra aggravarsi per i 250 cittadini del centro storico di Mulazzo costretti ieri sera ad abbandonare le abitazioni minacciate da alcuni movimenti franosi. E oggi è stato anche il giorno della rabbia: ad Aulla sono stati contestati, uno dopo l’altro, il sindaco Roberto Simoncini, il presidente della Regione Enrico Rossi e alla fine il corteo di auto con i sindaci e il ministro Matteoli, anche se la protesta era generale, durante un sopralluogo sul Magra.

*STATO DI EMERGENZA E PRIMI FONDI I 65 milioni stanziati dal CdM è “un primo passo importante – dice Matteoli – che non inficia comunque la possibilità di aver risorse dal Fondo e dall’Europa”. Una risposta che, ricorda il ministro, arriva da un governo che è stato sempre in contatto in questi giorni con le zone interessate da questo “evento eccezionale”, che “ha fatto tutto quello che c’era da fare, anche se quando ci sono dei morti è sempre poco”. E nei prossimi giorni lo stesso Presidente del Consiglio “verrà in prima persona a visitare le popolazioni” assicura il ministro che prima di arrivare ad Aulla si era fermato a Monterosso, “dove c’é la situazione peggiore”, e sorvolato in elicottero Vernazza e i comuni della Lunigiana.

*SALE IL NUMERO DELLE VITTIME La “triste contabilità” dei morti, come ieri l’aveva definita il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha visto oggi salire a sette, cinque in Liguria e 2 ad Aulla, il numero delle persone ufficialmente decedute. Fin da subito si cercava il giovane romeno la cui fidanzata, Dana, era stata estratta viva dalle macerie della casa del loro connazionale trovato invece senza vita. All’alba i soccorritori lo hanno trovato: si chiamava Stefan Marian Turcu, 34 anni, muratore. Scende quindi il numero dei dispersi, o comunque delle persone di cui non si hanno più notizie da martedì, e sono tutti liguri: 3 a Vernazza, 2 a Borghetto Vara e uno a Monterosso.

*CITTADINI ANCORA IN MEZZO A FANGO E FRANE, ESPLODE RABBIA Difficile e lento il ritorno alla normalità per quanti hanno visto scomparire tra masse di fango e acqua le loro abitazioni. Una buona notizia è arrivata oggi per i cittadini di Vernazze su cui incombeva il rischio di un’evacuazione. Un rischio che sembra scongiurato. Ma se a loro va meglio, non così per gli abitanti del centro storico di Mulazzo, circa 250, che ieri sera sono stati fatti sgomberare e ospitati in strutture alberghiere o da parenti e amici. La piazza del loro borgo stamani era quasi scomparsa inghiottita dalle frane che stanno muovendosi sulla montagna. Nessuno azzarda previsioni sul loro futuro. E intanto attivo, ad Aulla, dove già dai primi momenti molti cittadini puntavano il dito contro il sindaco per il mancato allarme, oggi è scoppiata la rabbia. Una donna ha dato di “assassino” proprio al sindaco mentre qualcuno se l’é presa anche con il presidente della Regione Enrico Rossi. Poi, quando lungo l’argine del Magra alcune persone intente a ripulire i loro negozi hanno visto passare un corteo di 4/5 auto, è partita la contestazione. A bordo di una di queste c’era Matteoli, ma chi era vicino a lui assicura che i contestatori avevano un altro obiettivo. Forse proprio Simoncini. In realtà le conseguenze più evidenti le hanno pagate il consigliere comunale della Lega Nord di Pontremoli, Michele Lecchini, raggiunto da un pugno al volto e dal fango lanciato dentro l’auto, fango che ha colpito anche il suo sindaco, Lucia Baracchini (Pdl). Poco prima il primo cittadino di Aulla, rispondendo a chi lo accusa, aveva ricordato che nessuno da Pontremoli o da Villafranca, paesi che si trovano a monte del suo, e dove alle 16.30 era già arrivata l’ondata di piena, martedì lo aveva avvertito.