L’Oca vince il palio di Siena

SIENA – Alla vigilia del Palio di Siena dell’agosto scorso morì uno spettatore, ma la corsa non si fermò. Alla vigilia della carriera di oggi è morto un cavallo, ma la corsa non si è fermata. Per i senesi vuol dire anche non arrendersi e puntare sulla vita. E poi, piazza del Campo ha regole tutte sue. E per un giorno, conta solo il Palio. Non pesa nemmeno lo stop praticamente annunciato dal sottosegretario ai beni culturali, Francesco Giro: “Il tragico episodio di ieri complica e rende praticamente impossibile l’avvio anche per il 2012 della procedura di candidatura Unesco nella lista dei beni immateriali”. A Siena se ne discuterà domani. Oggi è Palio. Ed è la festa dell’Oca che si aggiudica il ‘cencio’ dipinto da Tullio Pericoli.

Ieri, durante una prova, il cavallo della Chiocciola, Messi, é morto dopo essere andato a sbattere sullo steccato del percorso. Il fantino, Antonio Villella detto Sgaibarre, è finito all’ospedale con qualche ammacco. Anche oggi la gara è stata ‘dura’: su nove cavalli, cinque cadute. Una, in particolare, spettacolare: il cavallo del Bruco, Lampante, è in testa ma taglia troppo la curva del Casato e sbatte contro la spalliera. Il fantino, Giuseppe Zedde detto Gingillo, viene sbalzato e calpestato dagli altri cavalli. Verrà portato via in barella. Fra fantini e cavalli pare sia quello che ha avuto la peggio. Alla fine ha vinto in solitaria l’Oca, con il cavallo Mississippi montato da Giovanni Atzeni detto Tittia. I cultori del Palio ricordano che nell’edizione 2011, dedicata ai 150 anni d’Italia, ha vinto la contrada che arrivò prima nel 1861 e che ha come colori il bianco, rosso e verde. L’impressione è che i palazzi che circondano la pista di tufo isolino il Palio. Le critiche là dentro non trovano spazio. Il Palio può fermarlo solo la pioggia – e oggi ha rischiato di farlo – ma soltanto perché mette in pericolo l’incolumità dei cavalli. Non è un caso se il sindaco di Siena degli anni Settanta, Roberto Barzanti, oggi si è dilettato coi paradossi spiegando ai turisti che la Chiocciola avrebbe potuto presentarsi al via se ieri a morire fosse stato il fantino: l’uomo si può sostituire, perché lo assoldano i contradaioli; il cavallo no, quello viene sorteggiato, lo sceglie il fato.

La procura ha aperto un’inchiesta sulla morte del cavallo, e si sono levate le critiche sia delle associazioni animaliste sia del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. Che oggi ha ribadito di ritiene che sia stato “giusto”, per il 2011, non candidare il Palio di Siena a patrimonio dell’umanità: “Non c’é una manifestazione che sia intoccabile, nemmeno il Palio di Siena”. Non faccia “marketing politico”, le ha risposto il presidente della Toscana Enrico Rossi. Mentre il sottosegretario Carlo Giovanardi ha corretto il tiro: “Il governo non ha mai pensato di abolirlo”. Alla ministra il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, ha mandato a dire che “spetta ai senesi impedire che venga violata la loro intimità e salvaguardare il Palio dalle intrusioni”. Anche oggi di intrusi non ce ne sono stati. C’é chi temeva qualche manifestazione animalista, magari uno striscione ‘volante’ in piazza del Campo. Ma i vecchi senesi erano tranquilli: sanno che l’irascibilità dei loro concittadini in tema di palio è nota. Erano sette anni che al Palio non moriva un cavallo. Perché le misure di prevenzione sono attentissime. Di nuovo, il sindaco: “C’é profonda tristezza per quanto successo ieri”, ma, in fondo, “il Palio è una metafora della vita”.

dell’inviato Giampaolo Grassi