Madrid aspetta Ratzinger, tra Papa-boys e indignados

MADRID, 17 AGO – Domani alla Giornata Mondiale della Gioventu’ arriva Benedetto XVI e a Madrid scatta la contestazione di laici e ”indignados”, scesi in piazza in un clima reso ancora piu’ teso dall’arresto ieri di un giovane ultra’ cattolico messicano che minacciava di colpire gli anti-papa con il gas Sarin.
Oltre 140 organizzazioni laiche, atee, di liberi pensatori e cristiani di base sono scese in piazza questo pomeriggio accanto a partiti e sindacati di sinistra e agli ”indignados” nel centro di Madrid fra Tirso de Molina e Sol. ”Delle mie imposte, non un soldo al Papa”, il motto della manifestazione, convocata per denunciare i costi ”esorbitanti” della visita del Papa in un Paese messo in ginocchio dalla crisi economica, afflitto da un esercito di 5 milioni di disoccupati, il 21% degli attivi, il 50% dei giovani. L’organizzazione della Gmg afferma di avere gestito un bilancio di 50 milioni di euro, autofinanziato grazie anche ai contributi di diverse grandi imprese spagnole. Il sindacato di sinistra Cgt stima invece la spesa reale per i contribuenti in circa 100 milioni fra sicurezza, locali e spazi pubblici messi a disposizione, aiuti di vario tipo, sgravi fiscali. Gli indignados contestano anche i trasporti a costo zero offerti alle centinaia di migliaia di pellegrini, mentre i milioni di disoccupati devono pagare il biglietto di metro-bus ora aumentato del 25%, e chiamano alla disobbedienza civile nella metropolitana. I sindacati di sinistra hanno proclamato uno sciopero a singhiozzo del metro’ durante il soggiorno del Papa a Madrid. I cattolici di base contestano lo ‘show mediatico’ che comporta la visita del Papa, lontano dall’insegnamento della poverta’ di Gesu’, e 120 preti progressisti hanno denunciato pubblicamente i costi della visita di Benedetto XVI e la presenza fra gli sponsor di multinazionali spagnole. ”Non si puo’ essere al servizio di due padroni, servire Dio e il denaro”, hanno protestato. Nel fronte della protesta sono scesi in campo anche gli omosessuali spagnoli. Domani, come avvenne l’anno scorso a Barcellona durante la visita del Papa, hanno previsto un bacio collettivo, uomini con uomini e donne con donne, quando il Pontefice arrivera’ in centro. La tensione, in un Paese in cui la contrapposizione fra laici radicali e Chiesa tuffa le radici ancora nella Guerra Civile del 1936-39, cresce. Il sociologo Martin Sagera ha detto a Publico di essere stato colpito da un giovane ultra’ cattolico con una coltellata alla mano mentre manifestava in Puerta del Sol con un cartello con la scritta: ”Il Papa da’ 50 mila euro alla Somalia e spende 50 milioni a Madrid. Gesu’ non viveva dei soldi pubblici”. Altra tensione e’ venuta dalla notizia dell’arresto ieri di uno studente di chimica messicano di 24 anni, Jose’ Perez Bautista. Il giovane aveva scritto su vari siti ultra’ conservatori e cattolici di volere colpire con il gas Sarin la manifestazione di oggi delle associazioni ‘anti-papa’. La polizia non ha trovato prove che fosse in grado davvero di agire. Ma ha avuto paura della ‘sindrome di Utoya’, dal nome dell’isola norvegese accanto a Oslo teatro il mese scorso del terrificante massacro perpetrato dall’ultra’ cristiano nazionalista Anders Breivik, che aveva preannunciato la strage su internet. Per sicurezza il giovane messicano e’ stato tolto dalla circolazione con l’accusa di terrorismo. Ma non ha aiutato a distendere l’atmosfera la notizia diffusa oggi che faceva parte dei volontari dell’organizzazione spagnola della Gmg.