Marcegaglia: ‘Manovra in peggioramento, e’ depressiva’

”Sono preoccupata perche’ con questa manovra di tutte tasse la crescita sara’ ancora piu’ bassa, e’ chiaro che una manovra di questo tipo e’ certamente depressiva”. Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a Capalbio per la consegna di un premio letterario. Commentando le ultime misure emerse dal dibattito politico, la leader degli industriali ha definito la manovra ”in peggioramento”. ”Parliamo sempre con i se, perche’ vedremo alla fine lunedi’, ma se quello che si sente sara’ vero pare che la manovra non vada nella direzione giusta. C’e’ un continuo aumento di tasse – ha detto Marcegaglia – mentre la parte sulle pensioni che noi, una parte della maggioranza e moltissimi osservatori consideravano fondamentale per liberare risorse per la crescita non c’e’ piu”’. La presidente ha anche puntato il dito sui mancati tagli ai costi della politica: ”C’e’ una riduzione dei tagli ai comuni. Man mano che andiamo avanti si riduce la quota dei tagli alla spesa pubblica, si aumenta la quota di tasse e quel poco di tagli alla politica, come per le province, sembra che verra’ stralciata”. Di fronte a quello che emerge in questi giorni c’e’ dunque ”una preoccupazione forte”.
MARCEGAGLIA,GARA A CHI SI INVENTA TASSA PIU’ ESOTICA – Nella manovra economica, cosi’ come si va delineando, ”c’e’ un continuo aumento di tasse. C’e’ ormai la gara a chi si inventa la tassa piu’ esotica. E’ una manovra fatta sostanzialmente di aumento di tasse”. Cosi’ la presidente di Confindustria. Emma Marcegaglia, parla delle ultime indicazioni emerse dal dibattito politico sulla manovra di ferragosto, in vista dell’incontro di lunedi’ prossimo tra Berlusconi e Bossi. Secondo Marcegaglia nel decreto ”c’e’ molto poco di strutturale e niente per la crescita”. Mancano ”le riforme che ci chiedeva la Bce e non sono state trovate le risorse per la crescita”. Marcegaglia ha spiegato che nell’ambito di una riforma fiscale complessiva che abbassasse le tasse sul lavoro e sulle imprese, Confindustria ”era disponibile a ragionare su un aumento dell’Iva e su una tassa sui patrimoni che pero’ in alcuni casi – ha precisato – sono gia’ tassati”. Per questo bisogna ”fare attenzione a non tassare piu’ volte la stessa cosa”. ”Con una riforma fiscale che spostasse il peso delle tasse dal lavoro alle cose potevamo essere disponibili – ha insistito – ma qui c’e’ una gara a chi inventa nuove tasse, non c’e’ una riduzione da nessuna parte”

BONAIUTI, INTESA VICINA, OK SU SALDI INVARIATI – ”L’intesa e’ vicina. Sara’ perfezionata, con tutta probabilita’, dopodomani da Berlusconi e da Bossi nel loro incontro. E’ un’intesa che rispetta quei due paletti fondamentali, che sono tempi rapidi e saldi invariati”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti a margine di un’intervista pubblica al Caffe’ della Versiliana. L’accordo su pensioni, Enti locali e Iva sarebbe stato trovato da Pdl e Lega e sara’ ratificato dall’incontro Berlusconi-Bossi di lunedi’. Ma continuano le critiche a Tremonti dal Pdl: per Bondi il ministro ”per il partito e’ piu’ un problema che una risorsa” e per Quagliariello sottolinea che ”nessuno puo’ pensare di fare tutto da solo”. Il Pd con Enrico Letta accusa ”il governo di non avere capito la lezione” e di ”aver tradito l’appello del Colle” sul confronto. Parlando dei cambiamenti che deriverebbero dall’intesa, Bonaiuti ha spiegato: ”Quello che appare e’ il salvataggio dei piccoli comuni, il demandare la questione delle Province, soprattutto, ad un disegno costituzionale piu’ ampio, che includa tutta la riforma dell’architettura istituzionale, con dentro anche il dimezzamento dei parlamentari, e anche la revisione del contributo di solidarieta”’. Di tutta evidenza, secondo Bonaiuti, la necessita’ di questa manovra. ”I mercati, l’Europa – ha osservato -, la crisi globale che stiamo attraversando, ce l’hanno imposta questa manovra. Faccio notare che e’ stato messo sotto accusa addirittura il debito americano. Una cosa che non si e’ mai vista. Ancora ieri la Germania ha dovuto fronteggiare voci che dicevano che il suo indice di fiducia da parte delle agenzie internazionali – non era vero – ma dicevano che stava calando”

BERSANI, INGIUSTA, RECESSIVA E NON CREDIBILE – ”Alla fine, come dice Bossi, una quadra la dovranno trovare. Ma purtroppo la soluzione lascera’ buchi molto seri”: lo dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al suo arrivo al Meeting di Cl, dove la sua presenza non era in calendario. ”Io – spiega – non critico solo il merito di questa manovra ingiusta e recessiva, ma dico anche che non e’ credibile”. Secondo Bersani ”non ci siamo, temo che i mercati e gli osservatori internazionali questo lo abbiano capito. Il rischio piu’ grosso e’ che, fatta una manovra scombinata, il giorno dopo si sia punto e a capo”. Bersani puntualizza che l’opposizione ha ”risposto meglio di tutti alle esigenze giuste poste dal presidente Napolitano, ”contribuendo a suo tempo alla celere approvazione della prima manovra ”sulla quale eravamo comunque radicalmente contrari”. ”Oggi – prosegue – ci siamo presentati con una nostra manovra che accetta i saldi e gli accordi fatti da Tremonti nella Ue anche se non li abbiamo condivisi. Cosa ci si puo’ chiedere di piu’?. E’ ora che paghi chi non ha mai pagato. Non devono pagare sempre i soliti, la gente comune. Su questo non si discute. Se ci vengono a dire che non e’ possibile far pagare le tasse, che non si puo’ chiedere un contributo ai condonati, allora facciano da se’ e noi ci mettiamo di traverso”. Sull’eliminazione dell’art. 8 della manovra, quello relativo ai licenziamenti, ”Tremonti si non si e’ chiuso, mi e’ sembrato abbastanza aperto”: lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che del tema ha parlato con il ministro dell’Economia durante un faccia a faccia di dieci minuti a margine del Meeting di Cl. Bersani riferisce, inoltre di aver espresso a Tremonti ”quello che penso su tutto il resto della manovra”
AL MEETING CL COLLOQUIO TREMONTI-BERSANI – Colloquio di dieci minuti, al margine del meeting di Cl, tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Bersani e’ arrivato fuori programma stamani al meeting, che oggi viene concluso dall’intervento di Tremonti. I due si sono trovati insieme in un salottino dell’area riservata allestita nella fiera di Rimini. Non si conoscono i contenuti del colloquio.

ROTONDI, VIA LE PROVINCE E META’ DELLE REGIONI – ”Serve snellire la macchina pubblica del nostro Paese: via piccoli comuni, province, e meta’ delle regioni. Serve a risparmiare ma anche a decidere, programmare, governare. O troviamo questo coraggio o del tormentone sui costi della politica restera’ il moralismo sui ristoranti dei senatori e i barbieri dei deputati”. Lo dichiara il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.