Marito conferma sua versione ‘Non l’avrei mai lasciata’

ASCOLI PICENO – ”Non avrei mai lasciato Melania”, nonostante la storia extraconiugale con Ludovica P. la soldatessa di 27 anni di cui era stato l’istruttore. Lo avrebbe detto Salvatore Parolisi, marito della Rea, nel corso della lunga audizione di ieri davanti al pm di Ascoli Umberto Monti. Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, non recede di un passo rispetto alla sua ricostruzione iniziale del giorno – il 18 aprile – in cui e’ scomparsa la moglie. E conferma quanto da lui detto finora anche su altri aspetti della vicenda. E’ questa la sintesi della lunga audizione cui e’ stato sottoposto ieri il caporalmaggiore dell’esercito nella caserma di Castello di Cisterna, nel Napoletano.

Parolisi era entrato ieri pomeriggio intorno alle 16 nella caserma di Somma Vesuviana, accompagnato dai familiari della moglie, per firmare degli atti. Poi si era trasferito, a bordo della sua auto, a Castello di Cisterna. Ad attenderlo, il pm di Ascoli Umberto Monti. Il confronto era molto atteso, perche’ Parolisi avrebbe dovuto chiarire diverse incongruenze ed omissioni nel suo racconto. E’ stato ascoltato fin verso l’una di notte, senza avvocato.

SENTITO PER 8 ORE- Una deposizione lunga, durata otto ore, ma da quanto si apprende tranquilla e senza contestazioni. Una lunga giornata per Salvatore Parolisi, vedovo di Melania Rea, la donna trovata uccisa a coltellate il 20 aprile scorso a Ripe di Civitella (Teramo), al termine della quale resta, per gli inquirenti, una persona informata dei fatti e, secondo quanto si apprende, non dunque indagato. Parolisi ha nuovamente ricostruito quanto successo il giorno della morte della moglie: lo avrebbe fatto in maniera serena. L’uomo, all’uscita dalla caserma, e’ apparso molto stanco e teso. Parolisi ha fornito la sua deposizione alla presenza del pm Umberto Monti che poco fa ha lasciato la caserma di Castello di Cisterna senza rilasciare dichiarazioni.

L’uomo è stato sentito come persona informata sui fatti dal pm e da due ufficiali dei carabinieri, che hanno raccolto anche le testimonianze dei familiari della coppia. Fuori dalla caserma, una folla di curiosi, divisi tra colpevolisti e innocentisti. L’incontro era annunciato da giorni come l’appuntamento chiave dell’inchiesta, ma la svolta, per il momento, sembra rimandata. Parolisi è finito nell’occhio del ciclone soprattutto dopo le rivelazioni di una sua ex allieva del 235/o Rav Piceno di Ascoli, Ludovica P., 27 anni, con cui l’uomo ha avuto una relazione extraconiugale.

La giovane ha parlato di un rapporto durato due anni, e che sarebbe andato avanti con incontri clandestini e contatti telefonici (lui con un cellulare dedicato, intestato però a un amico) anche a ridosso della scomparsa e dell’uccisione di Melania. La soldatessa è ora in licenza per evitare il clamore mediatico.

Il militare deve rendere conto di frasi e circostanze poco chiare, di alcune piccole e grandi bugie che, pur non facendo di lui un assassino, di certo hanno gettato molte ombre sulla sua immagine di marito irreprensibile. E allora si ritorna a parlare di dove si trovavano moglie e marito il 18 aprile, quando Melania è scomparsa a Colle San Marco (Ascoli Piceno). Si continuano a studiare i tabulati telefonici e le celle. Lavoro non facile poiché fra Ripe di Civitella e Colle San Marco, distanti in linea d’aria pochi chilometri, c’é una confluenza di celle telefoniche che non agevola il lavoro degli investigatori, un po’ come già avvenuto per il caso dell’omicidio di Rossella Goffo, ritrovata cadavere proprio a Colle San Marco lo scorso 5 gennaio. Si tornerà a indagare ancora sul corpo di Melania, su quelle 9 ferite post mortem per cercare di capire quando sono state inferte dall’assassino, quanto tempo cioé era passato dal momento del decesso causato dalle precedenti 23 coltellate.