Marò verso l’Italia, la stampa indiana attacca

I maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono in viaggio da Kochi, dove si trovano in liberta’ dietro cauzione, verso Kollam, dove si presenteranno fra poco davanti ad giudice a cui chiederanno la restituzione temporanea dei passaporti per poter godere della licenza di due settimane in Italia, concessa loro ieri dall’Alta corte del Kerala. Fonti della delegazione che li accompagnano – l’ambasciatore Giacomo Sanfelice, il console generale a Mumbai, Giampaolo Cutillo e il colonnello dei Carabinieri Ruggiero Capodivento – hanno indicato che i due ”hanno lasciato l’hotel di Fort Kochi, dove risiedono, intorno alle 6:30” (le 3 italiane), per un viaggio che durera’ circa tre ore. Latorre, Girone, Sanfelice e Cutillo dovranno consegnare inoltre al magistrato dichiarazioni giurate contenenti il rispetto degli impegni presi davanti all’Alta corte. Se tutto filera’ liscio, il rientro a Kochi e’ previsto per le 16, in modo da poter presentare i passaporti all’Ufficio per la registrazione degli stranieri e rendere possibile quindi il loro rapido rientro in Italia.

Il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid ha negato che nell’ambito degli ultimi sviluppi della vicenda dei maro’ il governo non si sia impegnato, sostenendo che ”il giudizio dell’Alta Corte del Kerala ”deve essere rispettato”. Lo riferisce l’agenzia di stampa indiana Ians. L’atteggiamento indiano in questa storia, ha ribadito Khurshid, ”non e’ ne’ rigido ne morbido”.

I media indiani hanno accolto oggi, come era prevedibile, senza entusiasmo la decisione dell’Alta corte del Kerala di concedere una licenza di due settimane ai maro’ Latorre e Girone, ed in particolare il quotidiano The New Indian Express titola in prima che i giudici ”hanno regalato ai maro’ una vacanza romana”. Piu’ pacati i titoli di The Hindu (”I maro’ possono andare a casa per due settimane, dice l’Alta Corte”) e di The Times of India (”Permesso ai maro’ di recarsi in Italia”). In particolare quest’ultimo giornale sottolinea che il giudice P. Bhavadasan, nel firmare l’ordinanza di accettazione della licenza, ha ritenuto che ”sarebbe stato facile respingere la richiesta. Ma la Corte deve tenere presente la questione nella sua interezza. E se il governo centrale ritiene che, dopo aver preso in considerazione i vari aspetti e gli interessi implicati, le dichiarazioni giurate presentate danno sufficienti garanzie che i due richiedenti torneranno in India come disposto dalla Corte, potrebbe non essere appropriato per essa decidere diversamente”.