Maroni a sindaci, via Equitalia dal Nord

VENEZIA – “Disobbedienza civile, federalismo fiscale, via Equitalia dal nord per affermare il nostro programma rivoluzionario”. E’ uno dei passaggi conclusivi di Roberto Maroni dal palco della Festa dei popoli a Venezia, da dove ha invitato “tutti i sindaci, anche quelli che non sono della Lega, a partecipare alla grande assemblea che faremo nel Veneto”. L’assemblea, ha detto, servirà per “lanciare la nostra azione di protesta, la protesta da parte dei sindaci, contro il patto di stabilità e la rapina della tesoreria comunale: dobbiamo riprenderci il nostro futuro”. Dal palco il segretario federale della Lega ha esortato gli amministratori ad “avere più coraggio sule nostre battaglie: in Sicilia hanno usato i forconi, il movimento dei forconi, dobbiamo fare qualcosa di simile con i nostri sindaci, lo dico anche ai nostri governatori: non solo protestare, ma passare ad azioni concrete”.

Poi Maroni ha attaccato il governo, sciorinando i dati del pil. “La Lega è l’unica forza politica seria che osteggia il governo ‘Falli-Monti'”. “Stiamo nel regime fiscale più alto del mondo, è un record mondiale – ha sottolineato -, l’inflazione con il governo Monti divora il potere di acquisto dei salari e delle pensioni”.

Infine sul ritrovamento dell’unità all’interno della Lega. “Ha ragione Bossi quando dice che il presupposto di tutto è una Lega unita: se siamo uniti, non ci ammazza nessuno”. Si richiama al ‘Senatur’ che ha parlato prima di lui il segretario federale della Lega Roberto Maroni, per sottolineare la necessità che il suo partito si ricompatti. In precedenza, dopo la flebile risposta del pubblico all’esortazione di Bossi di inneggiare a ‘Padania libera’, Maroni aveva esordito dicendo “Lega bisogna gridare, Lega!” e il pubblico aveva risposto in modo più caloroso. Maroni, che ha citato il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, e il segretario del Lega del Veneto Flavio Tosi, sindaco di Verona, ha poi fatto un richiamo a Miglio: “Con il consenso della gente si può fare tutto, cambiare governo, sostituire la bandiera, migliorare lo Stato, formarne uno nuovo – ha detto – ricordate queste parole di Gianfranco Miglio, nostro faro e punto di riferimento, noi continuiamo la sua battaglia”.