Meredith, il pg della Cassazione: ‘Annullare la sentenza di appello’

PERUGIA – La I sezione Penale della Cassazione, che ha in esame il caso della studentessa inglese Meredith Kercher uccisa a Perugia tra l’1 e il 2 novembre del 2007, ha concluso le udienze di oggi. Ora i giudici sono riuniti in Camera di Consiglio e la sentenza sul ricorso della Procura generale di Perugia contro l’assoluzione in Corte d’Appello di Raffaele Sollecito e Amanda Knox è attesa in serata, presumibilmente fra non meno di tre ore.

“La sentenza della corte d’appello di Perugia” che ha assolto Raffaele Sollecito ed Amanda Knox “è un raro concentrato di violazioni di legge e di illogicità e credo che debba essere annullata”. Così il Pg della Cassazione Luigi Riello al termine della requisitoria, durata oltre mezz’ora. “In questo processo il giudice di merito ha smarrito la bussola”: così il pg Luigi Riello nella sua requisitoria in Cassazione riferendosi alla sentenza d’appello che ha assolto Raffaele Sollecito ed Amanda Knox dall’accusa di avere ucciso Meredith Kercher.

Secondo il pg il collegio di secondo grado ha “frantumato gli elementi indiziari”, parlando di una loro “parcellizzazione”. Riello ha poi parlato di una “buona dose di snobbismo” dei giudici d’appello “nel banalizzare” la sentenza di condanna in primo grado “riducendola a quattro motivi”. Ha poi definito “punto fondamentale” la calunnia della Knox a Patrick Lumumba.

“Credo – ha aggiunto il pg di Cassazione – che sussistano tutti i presupposti perché non cali definitivamente il sipario su questo delitto sconvolgente e gravissimo di cui l’unico responsabile è il lombrosianamente delinquente Rudy Guede” e “pare che egli abbia commesso questo delitto con degli ectoplasmi”.

“Imputare tutto a questi pasticcioni della scientifica, che non sono brigadieri, con tutto il rispetto, che giocano a fare il piccolo chimico, ma un reparto altamente specializzato, è non congruo”, ha detto il pg della Cassazione durante la requisitoria. Il pg ha comunque ricordato che gli stessi periti di appello hanno escluso che eventuali contaminazioni siano avvenute in laboratorio. Riello ha aggiunto che gli accertamenti genetici sono stati svolti con le garanzie degli esami irripetibili, “del tutto assimilabili alle perizie”.

“Trovo in non pochi passaggi della sentenza di secondo grado una sorta di immunità antropologica degli imputati”. Nella sentenza, ha spiegato Riello, “si parla degli imputati come dei bravi ragazzi impegnati negli studi. E’ come se il delitto fosse stato compiuto dal solo diseredato Rudy Guede”. Il pg ripercorrendo i punti della sentenza della Corte d’assise d’appello di Perugia ha inoltre sottolineato come “la perizia genetica è stata concepita come una pietra tombale ma in realtà non lo è, e se anche lo fosse avrebbe seppellito degli indizi che hanno invece una loro vitalità”. Esordendo il pg aveva premesso come “non è questa la sede per rifare il processo di merito per l’omicidio di Meredith, invitando comunque a non avere una visione aristocratica del giudizio di legittimità” deputato alla Cassazione e quindi “a non amputare la giurisdizione di sindacato finale”. Riello ha infine richiamato le parole di Pietro Calamandrei secondo cui la motivazione “é la più grande garanzia di giustizia che si può avere”.

LE DIFESE: CONFERMARE LE ASSOLUZIONI – La difesa di Amanda Knox ha chiesto l’assoluzione della giovane americana disposta al termine del processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher. L’intervento dei legali della giovane di Seattle ha concluso l’esame del procedimento da parte dei supremi giudici. Davanti al collegio si stanno svolgendo ora gli ultimi processi previsti per oggi e poi la corte si ritirerà in camera di consiglio. La sentenza è attesa in serata. La difesa di Raffaele Sollecito, al termine dell’arringa ha chiesto la conferma della sentenza della Corte d’assise d’appello del 3 ottobre 2011 che ha assolto i due ex fidanzati dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher. Dopo Giulia Bongiorno l’avvocato Luca Mauri rilevando che non ci sono vizi di motivazione nella sentenza, “che è stata chiara, precisa e senza alcun punto di contraddizione”, ha chiesto alla Cassazione di rigettare il ricorso della Procura generale di Perugia e delle parti civili, cioé i familiari di Meredith.