Milano peggiora, -2% male Intesa e Fiat

MILANO – Partenza chiaramente in negativo per Piazza Affari: dopo le primissime contrattazioni l’indice Ftse Mib cede il 2,04%. Tra i titoli principali male soprattutto Intesa SanPaolo (-3,03%) e Fiat (-2,98%).

Apertura in ribasso per la Borsa di Londra dove l’indice Ftse-100 perde l’1,20% a 5.267,73 punti.

Apertura il calo per la Borsa di Parigi. L’indice dei titoli guida Cac-40 ha aperto gli scambi in flessione dell’1,15% a 3.216,77.

Apertura in calo per l’indice Dax alla Borsa di Francoforte: perde l’1,59% a quota 5.854,36 punti.

ASIA DEBOLE, STABILE FOSTER’S DOPO OFFERTA SABMILLER – Borse asiatiche generalmente negative di oltre un punto percentuale: i mercati dell’area scontano la forza dello yen, che frena le esportazioni giapponesi, e i segnali di rallentamento della crescita cinese. Tokyo è così una delle piazze finanziarie più deboli della giornata, con un calo finale dell’1,25%. Sul listino nipponico, scendono in particolare titoli come l’automobilistico Mazda, che cede il 5,65%, Toshiba (-4,45%) e Nissan, in calo finale del 3,67%. Forte invece Pioneer, in rialzo del 4,18%. Male anche le Borse cinesi, che generalmente si muovono in controtendenza, così come Seul, in ribasso finale di quasi due punti percentuali. Tengono Singapore e Bangkok, mentre si muove chiaramente in positivo la sola Giakarta. Sulla Borsa australiana, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa, molto male i gruppi dei media e si muovono quasi tutti in negativo quelli delle materie prime. Bene gli alimentari, anche se il marchio degli alcolici Foster’s cresce solo dello 0,81% dopo l’Opa ostile del concorrente SabMiller. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse di Asia e Pacifico: – Tokyo -1,25% – Hong Kong -0,58% (seduta in corso) – Shanghai -1,37% (seduta in corso) – Taiwan -1,64% – Seul -1,70% – Sidney -1,22% – Singapore +0,35% (seduta in corso) – Mumbai -1,31% (seduta in corso) – Kuala Lumpur -0,19% – Bangkok +0,52% – Giakarta +1,19% (seduta in corso)

TOKYO CHIUDE A -1,25%, CON YEN E TIMORI SU ECONOMIA – La Borsa di Tokyo si appesantisce nel finale e chiude a -1,25%, a ridosso dei minimi intraday, in scia alle turbolenze sul debito di Eurolandia, ai timori sulla tenuta dell’economia globale e all’attesa della diffusione di indicatori macroeconomici Usa, tra cui spicca quello sul settore manifatturiero dell’area di Philadelphia. Il Nikkei torna sotto quota 9.000, a 8.943,76, cedendo 113,50 punti: la flessione dell’export del 3,3% registrato dal Giappone a luglio (meglio del -4,4% atteso) non ha compensato la sfiducia per la persistente solidità dello yen sul dollaro che, pur salito sui mercati di Tokyo a 76,66, si è avvicinato al minimo storico di 76,25 nelle contrattazioni di New York. Al tal proposito, ministero della Finanze giapponese e Bank of Japan (BoJ) hanno avuto un consulto questa mattina sulla dinamica delle valute, anche in vista di possibili azioni “future”.

OLANDA SI SCHIERA CONTRO PROPOSTA TOBIN TAX – Il governo olandese si schiera contro la proposta franco-tedesca e della Commissione Ue di una tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax). In un discorso al Parlamento riportato dalla Bloomberg, il ministro delle finanze Jan Kees de Jager rileva di “essere contro le tasse europee in ogni caso” e che una tassa simile dovrebbe essere introdotta a livello globale. In caso contrario “la distorsione sarebbe grande perché tutti potrebbero facilmente dirottare le transazioni su di un’altra giurisdizione”.

GB AVVERTE, DISCUTIAMO SU TOBIN TAX SOLO SE MONDIALE – Londra avverte che sarà pronta a confrontarsi sull’ipotesi di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, cosiddetta Tobin Tax, lanciata ieri dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, solo se sarà un’imposizione valida per ogni Paese. “Il governo continuerà le discussioni con i partner internazionali sulla tassazione delle transazioni finanziarie”, ha spiegato un portavoce del ministero britannico all’Afp. “Ma qualsiasi tassa – ha aggiunto – sulle transazioni finanziarie deve essere applicata a livello mondiale, altrimenti chi è interessato alle transazioni semplicemente si sposterà verso i Paesi che non l’applicano”.

SARKOZY-MERKEL: STOP FONDI UE A CHI NON RIDUCE DEBITO – Francia e Germania propongono che ”in futuro, i pagamenti provenienti dai fondi strutturali e di coesione” dell’Unione Europea siano ”sospesi nei Paesi della zona euro che non si conformeranno alle raccomandazioni sulle procedure di riduzione dei deficit eccessivi”. Lo scrivono il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel nella missiva indirizzata al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.

BRUXELLES: IPOTESI TASSA TRANSAZIONI PRIMA G20 NOVEMBRE – L’Unione europea mettera’ a punto delle proposte su una tassa per le transazioni finanziarie a livello europeo prima del vertice del G20 di novembre. ”La Commissione andra’ avanti con una proposta legislativa per la tassazione sulle transazioni finanziarie in autunno”, ha detto il portavoce della Commissione europea a Bruxelles, Cristina Arigho, secondo quando riporta l’agenzia Bloomberg.