Moglie Bin Laden: ‘Ad Islamabad dal 2003’. Attacchi a Kandahar

Osama Bin Laden viveva già dal 2003 in un villaggio vicino alla città di Haripur, a qualche decina di chilometri da Islamabad. E’ quanto ha detto la moglie del leader di Al Qaida durante gli interrogatori dopo il suo arresto nel compound di Abbottabad, secondo quanto riferiscono ufficiali vicini all’inchiesta al quotidiano pakistano Dawn. Secondo due ufficiali intervistati dal giornale, Amal Ahmed Al Sadah, la giovane moglie yemenita di Osama Bin Laden, detenuta dalle forze pakistane dal giorno del blitz in cui è morto il marito, ha riferito che prima di trasferirsi nel compound di Abbottabad, verso la fine del 2005, il capo di Al Qaida ha vissuto con la sua famiglia per due anni e mezzo a Chak Shah Mohammed Khan, un villaggio a due chilometri a sud est della città di Haripur, situata lungo la strada tra Islamabad e la stessa Abbottabad. Questo significa, ha sottolineato uno degli ufficiali, che Osama ha lasciato l’area tribale del paese nel 2003 per andare a vivere in un centro abitato. Per anni, sottolinea il quotidiano, sin dalla scomparsa di Osama dalle montagne di Tora Bora in Afghanistan nel 2001, le forze americane e pakistane lo avevano cercato nella regione tribale al confine tra Pakistan ed Afghanistan.

OBAMA, SCONFIGGEREMO AL QAIDA DEFINITIVAMENTE – “Sconfiggeremo al Qaida in maniera definitiva”: lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama alla base militare di Fort Campbell, in Kentucky, dicendosi convinto che anche le operazioni in Afghanistan saranno un successo. “Stiamo facendo grandi progressi sulla strada della distruzione e dello smantellamento di Al Qaida che credo non minaccerà più questo Paese”, ha aggiunto Barack Obama. “Come vostro Comandante in Capo – ha sottolineato davanti ai soldati della base di Fort Campbell – sono fiducioso che raggiungeremo questo obiettivo”.

“Il mondo ha avuto modo quando fossimo capaci e pronti a intervenire”, ha detto Obama, tornando all’azione che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden, in un discorso davanti ai soldati.

Il presidente Barack Obama ha detto che gli Stati Uniti, con la morte di Osama Bin Laden, hanno ”tagliato la testa ad al Qaida”. ”Abbiamo decapitato al Qaida e alla fine vinceremo”, ha detto Obama parlando ai membri del commando delle forze speciali cha hanno ucciso bin Laden in Pakistan, riuniti nella base di Fort Campbell, in Kentucky.

MEMBRI COMMANDO BLITZ DECORATI DA OBAMA – I membri del commando che nella notte tra domenica e lunedi hanno partecipato al raid in cui è stato ucciso Osama bin Laden sono stati decorati dal presidente americano Barack Obama. “Sono venuto qui per ringraziarvi, è stata una settimana storica e gli autori degli attacchi dell’11 Settembre non colpiranno più. Ottimo lavoro”, ha detto il capo della Casa Bianca in un nella base militare di Fort Campbell, in Kentucky.

OBAMA, E’ STATO SEPOLTO IN MODO RISPETTOSO – Osama bin Laden, ucciso dai servizi speciali americani nella notte tra domenica e lunedì, é stato sepolto in mare in maniera “rispettosa” e “penso che abbiamo gestito la vicenda in maniera appropriata”. Lo ha spiegato il presidente Barack Obama al talk show ’60 Minutes’ della Cbs in un’intervista che andrà in onda domenica, ma di cui sono state diffuse anticipazioni. – Seppellire Osama in mare è stato il frutto di “una decisione comune”, ha precisato Obama, secondo cui “francamente, abbiamo avuto maggiori accortezze nei suoi confronti, dello stesso Bin Laden quando ha ucciso 3mila persone. Non li ha trattati con grande rispetto e sacralità. E’ questo che ci rende differenti”.
BIN LADEN: WP, TELEFONATA INNOCUA HA GUIDATO USA A ABBOTTABAD – E’ stata una telefonata apparentemente innocua fatta da un amico al ‘corriere’ di Bin Laden a portare l’intelligence americana sulla pista giusta per risalire al nascondiglio di Abbottabad, in Pakistan. Lo rivela il Washington Post, che ha avuto da fonti della Cia i particolari di quella intercettazione nei confronti di Abu Ahmed al-Kuwaiti, il ‘corriere’ di Bin Laden. L’amico gli pose domande del tipo ‘Che fine hai fatto?’, ‘Ci sei mancato’, ‘come ti va la vita?’. La risposta, per quanto vaga, fu registrata dagli uomini dell’intelligence come sospetta: ”Sono tornato con la gente con cui ero prima”. Queste parole, apparentemente innocue, furono sufficienti a mettere quel numero di telefono – fino ad allora ignoto – sotto sorveglianza. Dopo ulteriori verifiche, pedinamenti e indagini, l’intelligence Usa giunse alla certezza che era stato finalmente rintracciato Abu Ahmed Al Kuwaiti, il ‘corriere’ di Bin Laden. E’ stato seguendo lui che la Cia e’ risalita ad Abbotabad, a quel compound cosi’ diverso rispetto alle case che gli stavano intorno, e si e’ convinta che era opportuno mettere quella casa sotto osservazione 24 ore su 24. Perche’ quella casa non aveva linee telefoniche, non era possibile intercettare un solo segnale provenire dall’interno e, circostanza ancora piu’ strana, al-Kuvaiti ogni volta che accendeva il suo cellulare lo attivava ad almeno cento chilometri di distanza da li’. Il Washington Post, sempre citando fonti della Cia, ha deciso che e’ stato questo particolare a insospettire la Cia, cosi’ si e’ deciso di mettere la casa sotto osservazione. L’osservazione e’ durata durata mesi, e si e’ conclusa solo alla fine aprile con questa ”ragionevole certezza”: le possibilita’ che dentro al compound ci fosse Bin Laden erano 60-80 su cento. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e’ stato informato nel dettaglio, ha valutato con il suo Consiglio di Sicurezza i pro e i contro. Poi, alle 8:20 del mattino di venerdi’ 29 aprile, ha dato il suo via libera all’operazione.

ABBOTTABAD, 40 ARRESTI PRESUNTI AL QAIDA Circa 40 persone, sospettate di essere simpatizzanti di al Qaida, sono state arrestate nei pressi della proprieta’ di Osama bin Laden, ad Abbottabad, in Pakistan. Lo indica la FoxNews. – Secondo l’emittente, che cita l’Open Source Center americano, una agenzia governativa, l’operazione è stata lanciata ieri e coinvolge diverse agenzie pachistane: i servizi segreti (Isi), l’intelligence militare e la polizia di Abbottabad. Secondo le autorità pachistane, l’operazione è la “seconda fase” di quella che ha permesso di uccidere Osama bin Laden.

AL QAIDA CONFERMA MORTE, E’ ‘MALEDIZIONE’ PER USA- Al Qaida – ha riferito il Site – definisce “una sventura” per l’America la morte di Bin Laden, e esorta il Pakistan alla rivolta.

LO VENDICHEREMO, ANCORA ATTACCHI – Al Qaida ha minacciato di vendicare Bin Laden, assicurando che gli attacchi terroristici continueranno.

IN SUO MESSAGGIO LODA RIVOLTE E DA’ CONSIGLI – “Consigli e complimenti” al mondo arabo in rivolta. E’ questo il contenuto dell’ultimo messaggio audio di Bin Laden che presto Al Qaida diffonderà. Perché, spiega l’organizzazione terroristica in un comunicato, “lo sceicco ha rifiutato di lasciare questo mondo prima di condividere con la nazione islamica la gioia suscitata dalle rivolte di fronte all’ingiustizia”. “Per questo – concludono – una settimana prima della sua morte ha registrato un messaggio che contiene complimenti e consigli e noi lo trasmetteremo presto”.