Monti a premier Singh: ‘Giurisdizione è italiana

(dell’inviato Maurizio Salvi) TRIVANDRUM – L’applicazione della clausola di favore per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone prevista nell’ordinanza di carcerazione emessa dal giudice di Kollam, nell’ambito dell’incidente in cui il 15 febbraio sono morti due pescatori indiani, è diventato l’obiettivo immediato da raggiungere, sul quale la ‘squadra’ interministeriale guidata dal sottosegretario Staffan de Mistura sta lavorando alacremente. La stampa indiana ha riferito con una certa sorpresa l’episodio che ha accompagnato il trasferimento nel carcere centrale di Trivandrum di Latorre e Girone, nel quale De Mistura, il console generale Giampaolo Cutillo ed una folta delegazione italiana hanno ingaggiato un braccio di ferro di molte ore con il responsabile del carcere, Alexander Jacob, che voleva mettere in una cella comune i due, togliendo loro fra l’altro la divisa. Una soluzione provvisoria, costituita da una piccola costruzione di due stanze (secondo i giornali parte dell’ospedale interno), è stata trovata e sistemata per permettere ai marò di vivere in modo relativamente normale, separati dagli altri carcerati e in condizioni di sicurezza accettabili.

Ogni giorno per alcune ore i marò sono visitati da membri della delegazione, ricevendo cibo italiano, libri, giornali e generi di prima necessità necessari per superare l’impatto con un carcere che comunque è una vecchia costruzione non organizzata per accogliere persone in situazione particolare. Secondo The Hindu, comunque, questa dimora ha ospitato tempo fa un ex ministro del Kerala, Balakrishna Pillai, condannato per corruzione, e poi però graziato dal ‘chief minister’ Oommen Chandy. Lo stesso che invece nella vicenda delle Enrica Lexie si é mostrato insolitamente intransigente.

La stampa indiana, pur non traendo conclusioni dalla situazione esistente, sottolinea che Chandy è impegnato in una battaglia elettorale che di per sé sarebbe irrisoria (un seggio) ma che avviene allorché la sua maggioranza al parlamento del Kerala è risicatissima ed il partito del Congresso, a cui appartiene, è uscito pesantemente sconfitto nel recente voto in vari Stati indiani. Nella telefonata di oggi fra il presidente del consiglio Mario Monti ed il collega Manmohan Singh è emerso che l’India accetta il principio di studiare una nuova sistemazione per i marò in attesa degli sviluppi giudiziari. Una soluzione, si dice, che passerebbe per l’abilitazione ad annessi di carcere di una delle due guest house già utilizzate dai marò prima dell’arrivo a Trivandrum (Kochi prima, Kollam poi). Intanto, presso l’Alta Corte di Kochi, dove si dibatte un ricorso che punta a demolire la tesi del diritto indiano a processare i due militari e ad affermare la conseguente territorialità italiana del processo, la parola passerà venerdì al procuratore che presenterà le controdeduzione al giudice P.S. Gopinathan.

Dopodiché il giudice darà appuntamento all’udienza in cui annuncerà le sue decisioni. Intanto lo stesso magistrato ha autorizzato le famiglie dei due pescatori morti ad essere parti in causa nel processo. Un fatto che è stato giudicato positivamente dal sottosegretario De Mistura. Per quanto riguarda infine la perizia balistica per le armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie, domani i periti dell’Istituto della polizia scientifica di Trivandrum dovrebbero affrontare l’ultima giornata di lavoro, a cui assistono due esperti dei carabinieri come “spettatori silenziosi”. Il referto, si ritiene, sarà reso noto dopo una settimana.