Monti in campo Ora manifesto, poi lista

Prima si stabilisce un programma, poi si valuta il resto. E’ questa la road-map che Mario Monti ha in mente. Ed è questo il percorso che ha illustrato ai suoi più fedeli sostenitori: Montezemolo, Casini, Cesa, Riccardi, ricevuti di buon mattino nella sede del governo (Fini fa informalmente sapere che per ragioni di opportunità istituzionale ha evitato di essere presente). Da palazzo Chigi non smettono di sottolineare che “il presidente non ha ancora deciso se e come impegnarsi nella campagna elettorale”. “La situazione è in continua evoluzione e quello che è vero ora, cioé una sua partecipazione, non lo é fra due ore”, spiega una fonte che frequenta quotidianamente il professore. Precisazioni che non fanno recedere i ‘montiani’ dalla convinzione che il presidente del Consiglio, in un modo o nell’altro, parteciperà alla competizione elettorale.

BERSANI, MONTI? NON FAREMO CAMPAGNA CONTRO NESSUNO – “Il Pd ha dimostrato assoluta lealtà” al governo Monti ma in campagna elettorale “le dinamiche cambiano”, ciò non toglie che “in ragione di quella lealtà noi sosterremo una campagna elettorale contro nessuno”. Lo ha detto il segretario Pd Pierluigi Bersani parlando con i cronisti al termine del suo incontro con Junker a Bruxelles.

ANDREA OLIVERO LASCIA LE ACLI, SCENDO IN POLITICA – Il presidente delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, Andrea Olivero, ha rassegnato oggi le dimissioni nel corso della presidenza nazionale delle Acli: “Il mio percorso personale – si legge in una nota delle Acli – mi porta ad assumere il rischio di un impegno diretto in politica”.

RICCARDI, NON MI CANDIDO NE’ AMBISCO A GOVERNO – “Non sarò in Parlamento”: lo annuncia il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi che è anche animatore del movimento Verso la terza Repubblica. Il ministro alla presentazione del libro di Bruno Vespa ha anche spiegato: “Non credo che entrerò in un altro governo; soprattutto se avessi voluto farlo con un eventuale governo Bersani non avrei perseguito la strada che sto seguendo ora”.

“Cosa farà Monti? Lui sta valutando, si interroga su cosa fare su come continuare a servire meglio il nostro Paese. Per questo conversa con tanta gente, ascolta l’opinione di tutti ma non è il caso ora di fare pronostici”. Così il ministro della Cooperazione che aggiunge: “Monti scende in campo? Evitiamo metafore calcistiche, non sono il suo genere”.

“Monti parlerà della sua agenda e del suo programma di riforma del Paese”, e “immagino che lo farà sabato o domenica”, afferma Riccardi. “I sogni di Monti? Credo che non li conosca neppure la sua signora”, così Riccardi risponde a Bruno Vespa che gli chiede lumi sulle intenzioni future del premier.

CASINI, MONTI DECIDERA’ MA NOI SAREMO IN CAMPO – “Monti farà la sua scelta, è inutile tirarlo per la giacca, ma noi saremo in campo per fare in modo che politica e società civile lavorino insieme per non compromette gli sforzi fatti dagli italiani”. Lo dice il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini dopo l’incontro avuto con il premier, Montezemolo e Riccardi.

Casini definisce “sciocchezze” le ipotesi sulle modalità con cui i moderati scenderanno in campo, se con una lista unica o più liste. “Tutto quello che ho letto sui giornali è irreale” sostiene Casini. Il leader centrista conferma però l’intenzione di andare uniti al Senato, mentre per quanto riguarda la Camera “le decisioni che prenderemo saranno il frutto di valutazioni tecniche”.

“Noi ci rimettiamo alla scelta istituzionale del governo e al Capo dello Stato”, risponde Casini alla domanda se durante l’incontro con il premier, Monti abbia fatto riferimenti alla durata della legislatura.

SCHIFANI, MONTI CANDIDATO? QUALCOSA IN SUO NOME CI SARA’ – “Qualcosa nel nome di Monti ci sarà. Non posso sapere, perché lo deciderà il Professore, se scenderà proprio in campo facendosi indicare come leader della coalizione o meno. Questa è una scelta esclusivamente personale”. Così il presidente del Senato Renato Schifani durante la cerimonia per gli auguri di Natale.

“Non mi sono piaciute né le critiche a Berlusconi né il pressing su Monti, perché noi non siamo una nazione a sovranità limitata. Stimo Monti,se scenderà in politica se ne assumerà la responsabilità, confrontandosi col consenso, con le critiche. A oggi non ha comunicato nulla di concreto, se ne parla ma è giusto attendere la sua valutazione finale”, aggiunge.