Moody’s declassa Italia, Governo prepara contromossa

(di Giovanni Innamorati) – Il “day after” dell’abbassamento del rating dei titoli di Stato italiani da parte di Moody’s ha visto tirare un sospiro di sollievo da parte del governo, ma soprattutto ha visto diversi ministri già al lavoro per mettere a punto le contromosse per fronteggiare la speculazione dei mercati. In attesa del rientro del premier Monti dagli Usa, si punta soprattutto al Vertice dell’Eurogruppo del 20 luglio, nel quale ci dovrà essere una accelerazione dei meccanismi del cosiddetto ‘scudo” anti-spread. Anche oggi i partiti che sostengono il governo hanno fatto quadrato attorno a Monti, con Franco Frattini, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.

Certamente rimane l’amarezza per la decisione dell’Agenzia americana, presa appena pochi giorni dopo il decreto sulla spending review e quello che avvia la vendita del patrimonio immobiliare dello Stato: “Il Paese è molto meglio di quello che appare dalla classifica di Moody’s – ha detto il ministro della Ricerca Francesco Profumo – Noi ci auguriamo di andare verso una fase diversa in cui ci sia il giusto riconoscimento di quanto è stato fatto dal Paese”. E se c’é il sospiro di sollievo perché ieri i mercati “se ne sono fregati” del declassamento, come ha detto Enrico Letta, é anche vero che l’attenzione resta alta. Infatti rimane che i tassi di interesse sui Titoli sono più alti di quelli che il governo ha stimato ad aprile nel Def, e alla fine dell’anno il maggior costo potrebbe aggirarsi sui 10 miliardi se lo spread rimane su questi livelli. Di interventi correttivi non si parla, come riferiscono i due relatori al decreto sulla spending review, Paolo Giaretta (Pd) e Gilberto Pichetto Fratin (Pdl).

A ottobre, con la legge di stabilità si faranno le verifiche. Nei contatti telefonici con Roma, Mario Monti ha osservato che la mossa di Moody’s potrebbe tramutarsi da male in bene, facendo capire ai partner europei, in primis alla Germania, che nei mercati impazza la speculazione, a cui si deve rispondere adeguatamente. L’Eurogruppo del 20 luglio dunque dovrà concludersi con una accelerazione dello scudo anti-spread. Questo dovrà scoraggiare gli speculatori da altre scorribande, con conseguente raffreddamento dello spread e sollievo per i Conti pubblici.

Anche perché ci si attende un “agosto caldo” come ha spiegato l’eurodeputato Leonardo Domenici, relatore a Strasburgo al regolamento delle agenzie di rating. L’economista del Pd, Francesco Boccia, suggerisce a Monti di dire esplicitamente che ricorrerà allo scudo, in modo da dissuadere gli Hedge Fund da ulteriori attacchi all’Euro. Anzi Boccia invita Monti a convincere i partner a mettere fuori legge in Europa le agenzie di rating nel cui capitale hanno gestori di Fondi e Banche d’affari.