Moody’s taglia Madrid. Borse deboli, sale lo spread

Avvio di seduta debole per le principali borse europee dopo la decisione di Moody’s di tagliare il rating su Spagna e Cipro. I listini cedono circa mezzo punto percentuale: Londra perde lo 0,50%, Parigi lo 0,51% e Francoforte lo 0,57%. C’é attesa sui listini per l’esito dell’asta dei titoli di Stato italiani, la prima dopo il piano di salvataggio da 100 miliardi varato dall’Unione Europea a favore della Spagna mentre gli spread tra Btp e bund tedeschi si mantengono attorno ai 470 punti base. Crolla alla borsa di Helsinki, Nokia (-4,77%), toccando i minimi dal 1996, dopo l’annuncio di un nuovo piano di tagli e la revisione delle previsioni sul secondo trimestre. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -0,50% – Parigi -0,51% – Francoforte -0,57% – Madrid -0,58% – Milano -0,56% – Amsterdam -0,60% – Stoccolma -0,09% – Zurigo -0,21%.

Il differenziale tra i titoli tedeschi e il Btp a 10 anni supera quota 480 punti a 480,4 punti con un rendimento al 6,27%. Lo spread per i Bonos rispetto ai Bud è di 532,4 punti con un rendimento al 6,78%.

MERKEL, NON POSSIAMO SCEGLIERE SOLUZIONI FACILI – La strada per uscire dalla crisi è difficile e comporta misure pensanti e dolorose, ma non si possono scegliere “soluzioni facili”. Lo ha detto Angela Merkel al Bundestag tedesco in vista del G20. “Sì, la Germania è forte, ma non é senza limiti, la sua forza non è infinita”, ha detto Merkel

ASIA GIU’ CON TAGLIO RATING SPAGNA E TIMORI ECONOMIA – Seduta negativa per le Borse asiatiche, intimidite dal taglio del rating di Spagna e Cipro e dai dati macroeconomici arrivati ieri dalle due sponde dell’Atlantico. Dopo la seduta in calo di Wall Street, Tokyo ha ceduto lo 0,22%, Hong Kong perde lo 0,70% e Shanghai lo 0,77%. Nella tarda serata di ieri Moody’s ha tagliato il rating della Spagna di tre gradini a causa dell’indebolimento dell’economia e dell’eccessivo peso del debito. Le vendite al dettaglio negli Usa sono scese a maggio per il secondo mese consecutivo così come è accaduto per la produzione industriale dell’Eurozona ad aprile. Ieri il leader dell’estrema sinistra greca, Alexis Tsipras, ha detto che farà tutto il possibile, nonostante la sua volontà di respingere le misure di austerity, per mantenere la Grecia nell’euro qualora dovesse vincere le elezioni del 17 giugno. L’euro ha tenuto sul dollaro nella speranza che Atene non abbandoni i partner europei. Oggi è atteso un collocamento di titoli di Stato italiani, il primo dopo il varo del piano di salvataggio da 100 miliardi delle banche spagnole che ha riacceso i timori sui Paesi periferici dell’Eurozona provocando nuove tensioni negli spread. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse dell’area Asia-Pacifico: – Tokyo -0,22% – Hong Kong -0,70% (in corso) – Shanghai -0,77% (in corso) – Taiwan -0,17% – Seul +0,65% – Sydney -0,53% (in corso) – Mumbai -0,52% (in corso) – Singapore -0,22% (in corso) – Bangkok +0,48% – Giakarta -1,05% (in corso)

SCURE DI MOODY’S SI ABBATTE SU MADRID – Una ”battaglia” per difendere l’euro, un piano in cinque punti che coinvolge la Banca centrale europea, facendo scudo ai Paesi in difficolta’ mentre i leader europei lavorano a una maggiore integrazione finanziaria e fiscale. Mariano Rajoy, il premier spagnolo alle prese con la fredda reazione dei mercati di fronte ai 100 miliardi di euro di aiuti promessi dall’Europa alle sue banche, rispedisce sul campo europeo la palla della crisi. Un appello quello di Rajoy che non ferma Moody’s: l’agenzia internazionale taglia di ben tre gradini il rating iberico a ‘Baa3’ da ‘A3′, a un gradino sopra il livello spazzatura, citando fra le motivazioni i 100 miliardi di euro per il salvataggio delle banche e il ”molto limitato” accesso ai mercati.

E avverte: il giudizio resta sotto osservazione per un eventuale ulteriore downgrade. Rajoy, in vista del braccio di ferro con Berlino che si profila al consiglio europeo di fine mese, si rivolge direttamente ai vertici di Bruxelles con una lettera dai toni ultimativi: ”l’euro e’ a rischio” – dice – e oggi ”l’unica istituzione che abbia la capacita’ di assicurare condizioni di stabilita’ e liquidita’ e’ la Banca centrale europea”. Mentre Parigi va alla carica con un ‘piano’ di stabilità finanziaria che punta a un accordo per l’unione bancaria al vertice di fine mese, Rajoy esce allo scoperto.

E lo fa con un ennesimo piano che ricalca, in alcuni punti, le proposte francesi. Lo stesso Eliseo – che propone sorveglianza bancaria affidata alla Bce, con ricapitalizzazioni affidate direttamente al fondo salva-Stati Esm che avrebbe accesso ai fondi dell’Eurotower – non a caso sostiene di avere il sostegno di Roma e Madrid. In una lettera al presidente del consiglio Ue Hermann Van Rompuy e a quello della Commissione Manuel Barroso, il leader spagnolo chiede all’Europa di agire “con urgenza” per stabilizzare i mercati e ridurre i premi di rischio”. Una strategia che, come accaduto nel caso di molte proposte degli ultimi mesi direttamente rispedite al mittente da Berlino, passa direttamente dalla Bce come garante della stabilità finanziaria.

Un appello che sembra puntare sulla ripresa degli acquisti diretti di titoli di Stato che l’Eurotower ha messo nel freezer da quattro mesi e che vedono fortemente contraria la Bundesbank tedesca. La strategia di Rajoy, che si dice disponibile al progetto di unione fiscale chiesto da Berlino, aumenta il pressing sull’Europa, ma toglie anche un po’ di pressione politica interna sulla gestione della crisi bancaria da parte del governo conservatore di Madrid, pressato dall’opposizione a riconoscere che la Spagna ha dovuto subire l’onta di un “salvataggio” che il governo si rifiuta di chiamare tale. Pressato dall’opposizione in Parlamento, Rajoy si è detto “molto soddisfatto” per l’aiuto europeo ma ha sottolineato che il prestito da 100 miliardi promesso dall’Europa al governo “é per le banche e lo pagheranno le banche”, e del resto “tutti gli Stati europei hanno aiutato le proprie banche”.