Multa da oltre 39 milioni alle Poste

ROMA – Oltre 39 milioni di euro di multa a Poste Italiane per abuso di posizione di dominante. Lo ha deciso L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato che contesta alla societa’ di aver attuato, a partire dal 2007, condotte tese a escludere i concorrenti dai mercati del servizio di recapito ‘a data e ora certa’ e del servizio di notifica attraverso messo. Sono stati inoltre posti ostacoli allo sviluppo dei servizi liberalizzati a valore aggiunto. L’azienda replica sottolineando di ”aver sempre rispettato le regole della concorrenza e del mercato” e annunciando che per questo ”ha conferito mandato ai propri legali per ricorrere al Tar contro il provvedimento dell’Antitrust certa di poter far valere le proprie ragioni davanti al giudice amministrativo”. La decisione dell’Authority guidata da Giuseppe Pitruzzella e’ stata presa al termine dell’istruttoria, avviata nell’ottobre 2009 in seguito ad una denuncia di Tnt, che ha portato a individuare una serie di condotte di Poste tese a escludere i concorrenti e a indebolirne le capacita’ competitive. L’Antitrust ha comminato una sanzione di 39.377.489 euro e ha intimato a Poste di cessare immediatamente i comportamenti abusivi e di inviare entro tre mesi una relazione con le misure adottate per rimuovere questi comportamenti. Secondo quanto ricostruito dagli uffici dell’Antitrust, Poste, a partire dal 2007, ha sfruttato il proprio potere di mercato, detenuto nei servizi postali tradizionali e fondato tra l’altro sul possesso di una rete integrata, per entrare sia nel mercato del servizio di recapito ‘a data e ora certa’ che in quello del servizio di notifica attraverso messo. L’Autorita’ contesta in particolare le azioni connesse al trattamento della corrispondenza dei concorrenti e soprattutto l’applicazione di ”prezzi predatori”, non praticabili da concorrenti in quanto resi possibili dalla mancata imputazione di costi relativi all’utilizzo della rete gia’ usata per il servizio universale. Questi comportamenti, che rientrano in un’unica strategia, hanno anche avuto l’obiettivo – sostiene l’Antitrust – di ”mantenere integra la propria posizione dominante sui mercati della posta massiva e del servizio di notifica tramite il servizio postale”. In particolare nel mercato del servizio di recapito ‘a data e ora certa’, Poste – scrive l’Antitrust – ha dapprima attuato politiche a danno dell’immagine del concorrente Tnt, che aveva lanciato il servizio ‘Formula Certa’. Una volta entrata nel mercato liberalizzato dei servizi a valore aggiunto, Poste ha poi adottato ”strategie di prezzi predatori e offerte selettive” proprio a quei clienti-mittenti dei concorrenti, sfruttando la rete utilizzata per il servizio universale senza imputare il relativo costo. La stessa strategia dei ”prezzi predatori” e’ stata seguita anche in occasione delle gare del Comune di Milano e di Equitalia, bandite nel 2008, per la consegna attraverso messo notificatore di multe e atti amministrativi e il servizio di recapito ‘a data e ora certa’.