Napoli affonda nei rifiuti, roghi e nuove proteste

Sull’emergenza rifiuti a Napoli è intervenuto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In una dichiarazione a “Il Mattino”, ha sottolineato che è ‘assolutamente indispensabile e urgente un intervento per l’aggravarsi della acuta e allarmante emergenza’. Per il sindaco De Magistris “c’é un rischio concreto per la salute dei cittadini”, ma per il ministro della Salute Fazio “e’ estremamente improbabile”.

CUMULI IN FIAMME A NAPOLI E PROVINCIA, 55 INTERVENTI – Ancora cumuli di rifiuti in fiamme, tanti, tra Napoli e provincia: cinquantacinque, la scorsa notte, gli interventi dei vigili del fuoco. Nonostante gli appelli per i gravi rischi alla salute che i roghi provocano, anche nelle ultime ore l’immondizia è stata data alle fiamme, in diversi casi nel pieno centro della città. Secondo quanto conferma la centrale operativa dei vigili del fuoco, gli interventi sono stati messi in atto in strade centrali come via Riviera di Chiaia, via santa Brigida, ma anche in via De Pretis. In periferia, la zona di Pianura è tra le più colpite. Cumuli incendiati anche in provincia, soprattutto a Castellammare di Stabia e Melito.

A NAPOLI TRA PROTESTE E SCORTA ARMATA DEI MEZZI – Proteste e blocco della circolazione, nelle prime ore di oggi, nel centro storico di Napoli. E, intanto, è partita, la scorsa notte, la scorta armata dei compattatori che trasportano l’immondizia nei siti di trasferenza. Alcuni cittadini hanno sparpagliato l’immondizia lungo la strada provocando lo stop della circolazione delle automobili, poco dopo le cinque, in via Foria, nel centro storico. Sul posto é intervenuta la polizia mentre l’Asia ha provveduto a rimuovere i sacchetti in modo da consentire il ripristino della circolazione.

NAPOLITANO AL GOVERNO, INTERVENTO E’ URGENTE – Sull’emergenza rifiuti che attanaglia la città di Napoli è intervenuto oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale, in una dichiarazione a “Il Mattino”, ha sottolineato che è “assolutamente indispensabile e urgente un intervento per l’aggravarsi della acuta e allarmante emergenza”. Il Capo dello Stato ha richiamato l’attenzione anche sulla “mancata approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, in due successive riunioni, del decreto legge che era stato predisposto”. E, infatti, al momento l’unica soluzione capace di far respirare Napoli, che annaspa tra 2300 tonnellate d’immondizia, è proprio quella che prevede il trasferimento fuori regione al quale, di fatto, la Lega ha imposto lo stop. Intanto, il sindaco De Magistris, parla dell’eventualità di un’emergenza sanitaria e avverte: “La situazione ambientale e sanitaria è grave, c’é un rischio concreto per la salute dei cittadini”. Ma il ministro della Salute Fazio, getta acqua sul fuoco e replica: “E’ estremamente improbabile anche se, è ovvio, l’emergenza va assolutamente risolta”. “Abbiamo incontrato l’Ordine dei Medici e l’Asl di Napoli – ha annunciato il sindaco di Napoli – nei prossimi giorni metteremo su una commissione di sorveglianza sanitaria”. E l’emergenza partenopea è stata oggi oggetto anche di un colloquio telefonico tra il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, e il ministro degli Esteri Franco Frattini. Nel corso della conversazione si è parlato di un’ iniziativa di coordinamento “per monitorare e favorire accordi transfrontalieri con i Paesi che hanno dato disponibilità con i loro impianti”. In sostanza si sta esplorando anche la fattibilità di portare l’immondizia napoletana all’estero. Il sindaco di Napoli, intanto, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato l’individuazione, in città, di altri due siti di trasferenza e accusato il presidente del Consiglio Berlusconi di “fregarsene di Napoli”. “Il Governo si è lavato le mani, facendo come Ponzio Pilato”, ha commentato. De Magistris, poi, è tornato anche a parlare di sabotaggi, annunciando, però, contromisure: “Chiederemo alle forze dell’ordine la scorta armata per gli autocompattatori affinché facciano il percorso di andata e ritorno per scaricare i rifiuti e ripulire la città”. Nel piano illustrato oggi dal primo cittadino, oltre ai siti di trasferenza, figurano anche isole ecologiche, e un impulso alla differenziata. De Magistris ha anche sottolineato le conseguenze dell’ “effetto roghi”: le fiamme trasformano l’immondizia in rifiuti speciali, quindi è più complicato trattarli. Ma l’insofferenza della cittadinanza, ormai, si manifesta quotidianamente: Napoli è pervasa dal cattivo odore che emanano i sacchetti abbandonati, reso ancora più penetrante dal caldo, e si susseguono le proteste con blocchi stradali e azioni di forza. Nella notte i vigili del fuoco sono stati costretti a intervenire su 64 roghi tra Napoli e provincia. L’associazione Codacons ha annunciato che presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli in merito alla situazione. L’accordo con le altre province della Campania stipulato ieri non è ancora operativo, il sito di trasferenza di Caivano è stato reso nuovamente disponibile alla spazzatura napoletana ma rappresenta solo una “goccia d’acqua nel deserto”. I due siti di trasferenza di Acerra sono ancora “off limits” e il termovalorizzatore ieri sera ha subito una temporanea battuta d’arresto.