Napolitano, si voti il 24 febbraio. Via libera Camere a decreto liste pulite

Giorgio Napolitano ha preso atto delle valutazioni del Ministro dell’Interno circa la complessità e delicatezza degli adempimenti tecnici connessi al voto degli italiani all’estero, che inducono a ritenere che il 24/02 sia la data più idonea per lo svolgimento delle elezioni per agevolare il compimento di tutti gli adempimenti necessari.
Il presidente della Repubblica in mattinata in una nota ha sottolineato che è “interesse del Paese” che “non si prolunghi eccessivamente la campagna elettorale”. Il capo dello Stato ha affermato inoltre che “le ipotesi di data per lo scioglimento delle Camere” non sono dettate “da alcuna forzatura o frettolosità”.
Intanto la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Mario Monti, prevista per venerdì 21 dicembre alle 12, “è stata rinviata ad una data che sarà tempestivamente comunicata”.

CANCELLIERI A COLLE, MEGLIO VOTO IL 24/2 – Il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, secondo quanto si apprende, avrebbe scritto al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, spiegandogli che anche se la macchina elettorale potrebbe essere pronta per il 17 febbraio, sarebbe, per motivi tecnici, meglio votare il 24 febbraio. La Cancellieri lo avrebbe spiegato in commissione.

Il ministro ne avrebbe messo al corrente la commissione Affari costituzionali dove sta seguendo l’esame del decreto sulle firme per la presentazione delle liste alle elezioni.

NAPOLITANO, NON PROLUNGARE CAMPAGNA ELETTORALE – “Le ipotesi di data per lo scioglimento delle Camere all’esame del Presidente della Repubblica, che ne ha la prerogativa esclusiva sentiti i Presidenti delle due Assemblee, non sono dettate – si legge nella nota diffusa dal Quirinale – da alcuna forzatura o frettolosità. Come è noto, il Presidente Napolitano ha ripetutamente auspicato che le elezioni si svolgessero alla scadenza naturale entro la prima metà di aprile; altrettanto noti sono i fatti politici che hanno vanificato questa possibilità”.

“Già prima di quei fatti nuovi – prosegue la nota – la Conferenza dei Capigruppo del Senato aveva calendarizzato la discussione in Aula della legge di stabilità per il 18 dicembre. Avendo il Presidente del Consiglio preannunciato la formalizzazione delle sue irrevocabili dimissioni all’indomani dell’approvazione di questa legge, è interesse del paese evitare un prolungamento di siffatta condizione di incertezza istituzionale”. “In quanto alla conseguente indizione delle elezioni politiche, corrisponde alla prassi costante – ricorda ancora il Colle – la fissazione della data in un momento intermedio tra il minimo di 45 giorni previsto dalla legge e il massimo di 70 fissato in Costituzione. E’ egualmente interesse del paese che ci si attenga a tale prassi e non si prolunghi eccessivamente la campagna elettorale affinché possa ristabilirsi al più presto la piena funzionalità delle Assemblee parlamentari e del Governo in una fase sempre critica e densa di incognite per l’Italia”, conclude.

BERSANI, PRONTI A NOTTURNE SU L. STABILITA’ – Per il segretario Pd Bersani è “disdicevole” ritardare la data naturale delle elezioni fissata il 17 febbraio unicamente “per esigenze non dell’ Italia, ma di forze politiche in ritardo”. Per approvare entro la settimana la legge di stabilità “siamo proti a stare alla Camera anche la notte”, ha detto Bersani a Bruxelles.

Sono “indecorosi, incommentabili i traccheggiamenti” di Berlusconi. “Siamo in tempo per procedere entro la settimana”, ha aggiunto.

Sull’Imu il Pd “aveva fatto una proposta diversa”, ma “se uno si alza e fa il demagogo, dica dove trova 20 miliardi” perché “le favole hanno stufato”, ha dichiarato il segretario del Pd.