Nave affonda nel Volga, Soccorsi: intrappolati 110 corpi, 30 bambini

MOSCA – Nove vittime (tra cui sei donne e una bambina) e 79 persone salvate: è l’ultimo bilancio del naufragio del ‘Bulgaria’, la nave da crociera affondata ieri nel fiume Volga, nella repubblica russa del Tatarstan, a 3 km dalla riva e a 80 km da Kazan. Lo riferiscono le agenzie russe, citando i servizi di emergenza.
Ci sono circa 110 corpi, di cui 30 di bambini, intrappolati nella ‘Bulgaria’. “Secondo le ricognizioni preliminari, eseguite dai summozzatori del Tatarstan, nella nave affondata ci sono i corpi di circa 110 persone, di cui 30 di bambini”, riferisce l’agenzia Interfax citando la protezione civile della confinante repubblica dell’Udmurtia.

Si tratta del più grave incidente nautico della Russia post-sovietica, a parte quella del sottomarino Kursk (2000, 118 morti): l’ultimo risale al settembre 2010, quando sette persone persero la vita nel naufragio di un battello su un lago a 80 km da Norilsk (grande nord russo). Il 16 settembre 2005, invece, 14 passeggeri su un totale di 24 morirono nel fiume Enisei a Dudinka, nella regione siberiana di Krasnoiasrk, a bordo della nave Nekrasov, che trasportava anche oltre 100 tonnellate di frutta e verdura (contro un massimo di 70). In epoca sovietica, invece, il 31 agosto 1986, la nave da crociera Nakhimov fu speronata da una chiatta e affondò nel mar Nero al largo di Novorossisk, causando la morte di 423 persone tra i 1243 passggeri. Il 5 giugno di tre anni prima, la nave da crociera Suvorov, in navigazione sul Volga da Rostov sul Don a Mosca, urtò contro un pilone di un ponte ferroviario mentre stava passando un convoglio: i morti, tra passeggeri della nave e del treno, furono almeno 173, ma secondo altre fonti potrebbero essere stati addirittura 600 (le autorità sovietiche fecero scendere il silenzio sulla tragedia).

Ancora non accertate le cause dell’incidente, avvenuto durante una tempesta di cui sabato il capitano era stato avvertito, come ha precisato il ministero delle situazioni di emergenza. La nave, costruita nel 1955 nell’allora Cecoslovacchia, aveva superato un controllo il 15 giugno scorso, ma poteva portare un massimo di 120 persone, contro le 196 imbarcate, di cui 15 senza biglietto. Il numero dei bambini che erano sulla nave da crociera è stimato tra i 30 e i 50, pare concentrati quasi tutti in una sala giochi al momento della tragedia. I sommozzatori hanno proseguito le operazioni di ricerca tutta la notte, ma il loro lavoro è stato reso più difficile dal rovesciamento della nave sull’altro fianco a causa delle correnti, dalla perdita di carburante e dalla scarsa visibilità. Pochissime le possibilità di ritrovare altri sopravvissuti tra i passeggeri, tra cui non risulta alcun straniero.