Nega bicchiere d’acqua, il figlio la uccide a botte

++ DONNA UCCISA A SCAMPIA, ARRESTATO IL FIGLIO ++Forse è stato il rifiuto della madre di portargli un bicchiere d’acqua in piena notte a fare scattare la molla omicida. Ciro Ciccarelli, 28 anni, tossicodipendente, ha aggredito la donna, Anna Fiume, 52 anni, madre di tre figli, e l’ha picchiata a morte, colpendola con pugni al volto e alle tempie. Nell’appartamento, in via Ghisleri, a Scampia, mega-quartiere della periferia nord di Napoli, la polizia ha trovato i segni della colluttazione. La donna, che era ammalata ai reni e soffriva di cuore, ha cercato di tenere testa al figlio finché ha potuto. I medici del 118 hanno riscontrato escoriazioni anche sul viso del giovane, oltre a ecchimosi e numerosi segni di violenza sul corpo della madre.

La Polizia scientifica ha trovato tracce di sangue sparse sui mobili e sul pavimento dell’ abitazione. La lite tra madre e figlio è scoppiata poco prima delle 4 in una piccola stanza attigua al bagno, dove poi la donna si è trascinata e dove il corpo senza vita è stato trovato dagli agenti del commissariato Scampia. Ciccarelli, quando sono arrivati gli agenti era in un’altra stanza, in stato di forte agitazione e forse sotto effetto della droga, ed ha accennato ad una fuga prima di essere bloccato. In commissariato, durante l’interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità e ha detto di avere agito senza armi. I poliziotti del commissariato Scampia lo conoscono bene. Lo avevano denunciato per lesioni dopo un’ aggressione a un parroco del quartiere, al quale il giovane aveva chiesto dei medicinali.

I Carabinieri lo avevano arrestato per spaccio di droga. Secondo di tre figli, Ciro Ciccarelli viene considerato dai vicini di casa “la pecora nera della famiglia” ed è conosciuto per il suo carattere violento. La sua è una famiglia tranquilla e perbene. Il fratello maggiore, sposato, vive altrove. La sorella minore vive con il padre, che è separato. Con Anna Fiume, in casa era rimasto solo lui, secondo figlio, con il quale i litigi, proprio a causa della droga, erano frequenti. In passato il giovane aveva tentato di disintossicarsi, recandosi nella Comunità di San Patrignano, ma non c’ era riuscito.