No-Tav, nottata di guerriglia a Chiomonte

CHIOMONTE (TORINO) – Sassaiole, incendi e persino fuochi artificiali: sono state quattro ore di assedio No Tav, questa notte, alla Maddalena di Chiomonte, la localita’ della Valle di Susa dove si sta lavorando al primo cantiere della linea ferroviaria ad alta velocita’ Torino-Lione. Piu’ di seicento dimostranti, molti dei quali legati all’area dell’autonomia e dei centri sociali ma anche – riferisce la questura – diversi valligiani, hanno impegnato il folto presidio di forze dell’ordine (polizia, carabinieri, finanzieri, alpini, uomini del corpo forestale) schierato in difesa dell’area, vasta piu’ di trentamila metri quadrati. I manifestanti si sono avvicinati alla recinzione e, con la tattica del mordi e fuggi, hanno innescato una vera e propria guerriglia. Al lancio di pietre, fumogeni e coloratissimi bengala (impiegati non per fare semplice coreografia, ma per divampare tra gli agenti), al puntamento di laser, ai tentativi di danneggiare e di incendiare i reticolati, la polizia ha risposto con il getto di idranti e con un fittissimo lancio di lacrimogeni verso la boscaglia, dovei dimostranti erano annidati. L’attacco e’ stato portato in tre punti: alla centrale elettrica di Chiomonte, dove ieri sera si era tenuta un’assemblea con l’intervento di Claudio Cancellli, uno dei docenti universitari che sostengono la causa No Tav; sotto il viadotto Clarea dell’autostrada Torino-Bardonecchia, che e’ stata chiusa al traffico per ragioni di sicurezza; l’area archeologica, dove le vestigia neolitiche (risalenti a seimila anni fa) erano state quasi cancellate durante gli scontri del 3 luglio scorso. La recinzione ha subito dei danni, e la carreggiata dell’autostrada e’ stata invasa dalle pietre. Lo scoppio di un grosso fuoco d’artificio proprio nel cielo sopra la Maddalena, lanciato dai No Tav, ha di fatto segnato la fine delle ostilita’