Oslo sotto attacco, bomba e sparatoria Norvegia, stop a Shengen. Strage a Utoya

ROMA – Un’autobomba in pieno centro poi una sparatoria contro un raduno di giovani laburisti. Due attacchi che ieri hanno trasformato Oslo in una zona di guerra e hanno provocato una strage. Il bilancio ufficiale e’ di almeno 91 morti, ma le vittime possono essere molte di più, come conferma la polizia.

Secondo quanto ha annunciato il ministro della giustizia Knut Storberget l’uomo arrestato dopo la sparatoria dell’isola di Utoya e’ di nazionalita’ norvegese. Qualche ora prima, pare fosse stato visto anche in centro, dove la bomba e’ esplosa. Questo rafforza l’ipotesi che si sia trattato di un attacco coordinato secondo la polizia. Su di esso pesa l’ombra del terrorismo islamico, vista la rivendicazione di un gruppo jihadista sconosciuto.

In una conferenza stampa tenuta ieri sera in diretta Tv, il premier Jens Stoltenberg ha detto di non poter ne’ confermare ne’ smentire le notizie di una presunta rivendicazione jihadista. Nella conferenza stampa, il premier ha promesso che i colpevoli ”saranno presi” e assicurati alla giustizia. Poco prima c’era stata una riunione di emergenza del governo tenuta in un luogo segreto. E’ stato deciso anche di sospendere gli accordi di Schengen e di ripristinare i controlli alle frontiere.

Ieri sera la polizia ha inoltre annunciato di avere ritrovato dell’esplosivo non utilizzato sull’isola della sparatoria dove circa 600 giovani stavano trascorrendo una vacanza trasformatasi improvvisamente in un terrorizzante incubo. La Tv pubblica Nrk, in serata ha poi reso noto che la polizia avrebbe rinvenuto un ordigno non esploso nei pressi della sua sede.

Quello di ieri e’ un tranquillo pomeriggio estivo scandinavo, da poco sono passate le 15:25, quando a Oslo e’ l’inferno. Una forte esplosione scuote la sede del giornale Vg, vicina all’ufficio del primo ministro Jens Stoltenberg. La deflagrazione danneggia la maggior parte delle finestre della sede del giornale, dove crolla anche il tetto, e dell’edificio governativo.

Poco dopo arriva la conferma delle prime vittime, mentre la polizia comunica che l’esplosione e’ stata causata da una bomba. Si ipotizza anche un’autobomba dopo che un ufficiale di polizia riferisce che, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza, ”una grande automobile e’ stata vista passare nel quartiere del governo pochi istanti prima dell’esplosione”. ”La situazione e’ grave, la violenza non ci deve terrorizzare”, afferma il primo ministro Stoltenberg, che aggiunge di non poter dire dove si trova al momento, ma precisa di essere sano e salvo, come anche gli altri ministri del suo governo.

La polizia ordina subito l’evacuazione di alcune zone del centro di Oslo. Nella capitale regna il caos con i soldati schierati in pieno centro. Numerosi video postati sui siti dei quotidiani norvegesi e su quelli internazionali testimoniano scene di panico e gente in fuga, mentre sui social network come Twitter sono centinaia i messaggi che si accavallano sulla situazione nella citta’, con immagini di guerra o che ricordano l’attentato a Mumbai.

Passano tre ore e il Paese scandinavo viene nuovamente scosso dalla sparatoria a Utoya, nella grande periferia di Oslo dove e’ in corso un meeting dei giovani laburisti, e dove era atteso il premier Stoltenberg. Ad aprire il fuoco, si scoprira’ poco dopo, e’ un uomo dall’aspetto scandinavo, vestito da poliziotto che esplode almeno una decina di colpi di arma da fuoco e che poco dopo viene arrestato. E la tensione continua dopo che la polizia comunica che nel campo potrebbero esserci degli esplosivi.

In serata arriva la rivendicazione degli attacchi da un gruppo finora sconosciuto, i ”Sostenitori della Jihad globale”, che lo collegano alla ricorrente pubblicazione delle vignette di Maometto. Un testimone citato dalla televisione Nrk parla addirittura di una ventina di vittime, forse di piu’. Secondo fonti sanitarie, ci sono anche un centinaio di feriti leggeri.

Immediate arrivano le condanne di quanto accaduto: dagli Stati Uniti il presidente Barack Obama afferma che gli eventi di Oslo ricordano l’importanza della lotta al terrorismo, mentre il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, si dice ”scioccato”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha condannato il ”vile atto terroristico” mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso la sua vicinanza alla Norvegia. Ferma condanna anche dalla Nato.
STOLTENBERG, UNA TRAGEDIA NAZIONALE – Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha definito oggi ”una tragedia nazionale” il doppio attacco che ha provocato almeno 87 morti ieri nella capitale.”Mai dalla seconda guerra mondiale il nostro paese e’ stato colpito da un crimine di questa portata”, ha detto il premier.

”E’ un incubo” ha aggiunto il premier evocando il ”sangue e la morte” che si sono trovati di fronte i giovani partecipanti alla riunione laburista sull’isola alla periferia della capitale.