P4: caos in giunta su Papa, slitta il voto

ROMA – Non c’é stato nessun voto in Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl coinvolto nell’inchiesta P4 per il quale il Gip di Napoli chiede l’autorizzazione all’arresto. E questo, nonostante ieri tra maggioranza e opposizione si fosse raggiunta un’intesa sul punto. Il relatore, Francesco Paolo Sisto (Pdl) ha deciso di ritirare la proposta presentata qualche giorno fa in Giunta con la quale si chiedeva di dire ‘no’ all’arresto del parlamentare. E questo, si spiega nel centrodestra, per evitare di mettere in difficoltà la Lega.

I due esponenti del Carroccio in Giunta, Luca Paolini e Fulvio Follegot, sarebbero stati propensi a votare contro le manette per Papa, così come è stato chiesto dal capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni. Ma gli altri deputati, di fede “maroniana”, si sarebbero opposti sostenendo invece la necessità di accogliere la richiesta del Gip di Napoli e dunque di dire ‘si’ alla custodia cautelare per il deputato del Pdl. In più, i due “maroniani” avrebbero avvertito Reguzzoni che se Papa si fosse salvato grazie alla Lega nel gruppo si sarebbe arrivati ai ferri corti. Così, si racconta sempre nella maggioranza, nel Pdl si sarebbe deciso di non andare alla ‘conta’, almeno in Giunta, per ‘salvare’ il Carroccio. L’intenzione del Pdl ora è quella di rinviare all’Aula la ‘patata bollente’ facendo concludere i lavori in Giunta senza un voto finale. La calendarizzazione del ‘caso’ è stata fissata per il prossimo 20 luglio e sarà quella la sede, si spiega ancora nel centrodestra, per dire ‘si’ o ‘no’ all’arresto del parlamentare berlusconiano. Se qualcuno poi dovesse chiedere il voto segreto, sarebbe meno evidente la divisione leghista.

Ma il presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti, non ci sta a “decidere di non decidere” e nella seduta convocata per domani alle 12 assicura che comunque una proposta verrà messa ai voti. “La nuova proposta – incalza il leader dell’Idv Antonio Di Pietro – la presentiamo noi. Ovviamente sarà per dire ‘si’ all’arresto”. E sempre l’Idv si dice disponibile anche a fare da relatore sul caso Papa al posto di Francesco Paolo Sisto che ha deciso di ritirare le proprie conclusioni. Il Pd, che con Donatella Ferranti e Marilena Samperi si è opposto al rinvio, accusa il Pdl di “atteggiamento inaccettabile” e “vergognoso” dal quale si evince “una mancanza assoluta di rispetto per le istituzioni”. Anche il finiano Nino Lo Presti attacca: la maggioranza “é nel marasma” e Sisto si è “rivelato inadeguato al ruolo”. Il tentativo di “sabotare e di impedire il voto della Giunta su Papa, per nascondersi dietro il voto segreto dell’Aula, è grave e poco serio”, rincara la dose Pierluigi Mantini (Udc). Sisto però si difende. Il rinvio è stato necessario per leggere i nuovi atti depositati ieri da Papa in Giunta, afferma. Ma il ritiro della “mia proposta”, assicura è solo “temporaneo”. Domani alle 12 il nuovo ‘round’.

BOSSI, MEGLIO VOTARE SI’ PER ARRESTO PAPA – “Meglio di sì, meglio votare per l’arresto”. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, lasciando Montecitorio, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa farà domani la Lega in Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta d’arresto per il deputato del Pdl Alfonso Papa.

PM MILANO APRE INCHIESTA PER RIVELAZIONE SEGRETO – Il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, ha aperto un fascicolo d’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio a carico di ignoti su una presunta soffiata arrivata ai responsabili di Mediolanum in merito a una verifica fiscale. Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe stato il capo di Stato Maggiore della Gdf Michele Adinolfi un possibile responsabile della fuga di notizie relativa a un’inchiesta della Procura di Milano su Mediolanum. Da ieri il procuratore aggiunto Robledo si occupa della vicenda e ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di rivelazione di segreto d’ufficio, al momento a carico di ignoti. Lo scorso marzo e’ arrivata in Procura a Milano un’informativa firmata dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano ed e’ stata affidata al Dipartimento reati economico finanziari della Procura milanese. In questa informativa si darebbe conto, stando anche a quanto riporta oggi il Corriere della Sera, del ritrovamento di un biglietto riferito a un’ispezione fiscale effettuata dai pm milanesi nei confronti di Mediolanum. Il pm di Milano Carlo Nocerino infatti sta conducendo un’inchiesta su un presunto ‘doping fiscale’ su Mediolanum. Gli inquirenti che hanno ora in mano il fascicolo sulla presunta rivelazione del segreto d’ufficio, devono capire se sia stato Adinolfi, gia’ indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento nell’inchiesta di Napoli sulla P4, il responsabile della presunta fuga di notizie. I responsabili di Mediolanum infatti sarebbero stati avvisati della verifica fiscale nell’ambito dell’inchiesta del pm Nocerino. Della presunta ‘soffiata’ ne avrebbero parlato Marco Milanese, l’ex braccio destro di Giulio Tremonti, e un altro generale della Guardia di finanza, nel corso degli interrogatori davanti ai pm napoletani.