Papa: No a diagnosi pre-impiantatoria e a eutanasia

ERFURT (GERMANIA) – Il penultimo giorno del viaggio di Benedetto XVI in Germania si aprirà stamane con la messa che il Papa celebrerà alle 9.00 nella piccola piazza del Duomo di Erfurt, dopo di che il Pontefice volerà a Friburgo, ultima tappa di questa sua terza visita in terra natale dopo quelle di Colonia nel 2005 e in Baviera nel 2006. A Friburgo, nel cattolico Baden-Wuerttemberg, dopo il saluto alla cittadinanza, Ratzinger incontrerà nel pomeriggio l’anziano ex-cancelliere Helmut Kohl, protagonista del processo della riunificazione tedesca. Quindi, nel seminario della città, avrà incontri con i rappresentanti delle Chiese ortodosse, con i giovani seminaristi e con il Consiglio del Comitato centrale dei Cattolici tedeschi (Zdk), organismo che rappresenta il laicato cattolico che nella vita sociale tedesca vanta una solida tradizione. Alle 19.00 l’appuntamento finale della giornata, negli spazi della Fiera, con la veglia di preghiera con i giovani. In tutto sei i discorsi che il Papa pronuncerà nei vari incontri.

“Noi come cristiani dobbiamo difendere la dignità inviolabile dell’uomo, dal concepimento fino alla morte – nelle questioni della diagnosi pre-impiantatoria fino all’eutanasia”. Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso durante la celebrazione ecumenica nell’ex convento degli Agostiniani di Erfurt.

“La serietà della fede in Dio – ha detto il Papa nella celebrazione congiunta con i rappresentanti della Chiesa riformata – si manifesta nel vivere la sua parola. Si manifesta, nel nostro tempo, in modo molto concreto, nell’impegno per quella creatura che Egli volle a sua immagine, per l’uomo”. “Viviamo in un tempo – ha proseguito – in cui i criteri dell’essere uomini sono diventati incerti. L’etica viene sostituita con il calcolo delle conseguenze”. Inoltre, ha avvertito il Pontefice, “senza la conoscenza di Dio, l’uomo diventa manipolabile. La fede in Dio deve concretizzarsi nel nostro comune impegno per l’uomo”.

‘SENZA DIRITTO STATO È COME BANDA DI BRIGANTI’ ”Servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia e’ e rimane il compito fondamentale del politico”. E’ il richiamo pronunciato da Benedetto XVI a Berlino nel suo discorso al Bundestag, il Parlamento federale tedesco. ”Il suo criterio ultimo e la motivazione per il suo lavoro come politico – ha spiegato il Papa – non deve essere il successo e tanto meno il profitto materiale. La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare cosi’ le condizioni di fondo per la pace”. E citando Sant’Agostino ha aggiunto: ”Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”.

“Naturalmente un politico cercherà il successo che di per sé gli apre la possibilità dell’azione politica effettiva”, ha detto il Papa, aggiungendo però che “il successo è subordinato al criterio della giustizia, alla volontà di attuare il diritto e all’intelligenza del diritto”. Ratzinger ha quindi avvertito che “il successo può essere anche una seduzione e così può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia”. E ha aggiunto la citazione dal “De civitate Dei” di Sant’Agostino: “Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”. “Noi tedeschi – ha sottolineato ancora il Papa – sappiamo per nostra esperienza che queste parole non sono un vuoto spauracchio. Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere del diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto: era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio”.

PRESIDENTE BUNDESTAG, EVENTO STORICO PRESENZA RAZTINGER – “Nella storia non ha ancora mai parlato un Papa davanti al Parlamento tedesco eletto dal popolo e raramente un discorso in questo luogo ha così suscitato così tanta attenzione ed interesse: Santo Padre benvenuto nel Bundestag”. Lo ha detto il presidente del Bundestag Norbert Lammert, prendendo la parola per salutare Benedetto XVI. Il presidente del Bundestag ha poi citato la “separazione fra Stato e chiesa” come uno dei “progressi indispensabili della civiltà”.

OVAZIONE BUNDESTAG DOPO DISCORSO BENEDETTO XVI – Ovazione del Bundestag per il discorso del Papa. L’intervento di Benedetto XVI e’ stato accolto con un minuto e mezzo di applausi dai parlamentari in piedi. Durante il discorso l’assemblea ha applaudito per tre volte, mentre due passaggi dell’intervento hanno strappato un sorriso ai parlamentari.

PAPA: A EBREI; SHOAH MEMORIA SPAVENTOSA,CAUSA FU RIFIUTO DIO – Quella della Shoah e’ una ”memoria spaventosa”, alla cui origine c’e’ il ”rifiuto di Dio”. Incontrando nel Palazzo del Reichstag, a Berlino, i rappresentanti della comunita’ ebraica, guidati dal presidente Dieter Graumann, papa Benedetto XVI ha pronunciato una nuova, forte condanna del nazismo e degli ”atti di umano disprezzo” di cui il regime hitleriano si rese colpevole. ”Il regime di terrore del nazionalsocialismo si fondava su un mito razzista, di cui faceva parte il rifiuto del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, del Dio di Gesu’ Cristo e delle persone credenti in Lui – ha detto il Papa -. L”onnipotente’ Adolf Hitler era un idolo pagano, che voleva porsi come sostituto del Dio biblico, creatore e padre di tutti gli uomini”. Secondo il Pontefice tedesco, ”con il rifiuto del rispetto per questo Dio unico si perde sempre anche il rispetto per la dignita’ dell’uomo. Di che cosa sia capace l’uomo che rifiuta Dio – ha proseguito – e quale volto possa assumere un popolo nel ‘no’ a tale Dio, l’hanno rivelato le orribili immagini provenienti dai campi di concentramento alla fine della guerra”.

PEDOFILIA: PAPA, CAPISCO CHI LASCIA LA CHIESA – “Posso capire che, di fronte a crimini come gli abusi su minori commessi da sacerdoti, se le vittime sono persone vicine uno dica: questa non è la mia Chiesa, la Chiesa è una forza di umanizzazione e moralizzazione e se loro stessi fanno il contrario io non posso più stare con questa Chiesa”. Cosi, sul volo che lo ha condotto a Berlino, Benedetto XVI ha risposto a una domanda dei giornalisti sull’aumento delle uscite dalla chiesa cattolica in Germania, anche in relazione allo scandalo pedofilia.

Il Papa ha sottolineato che l’allontanamento dei fedeli dalla Chiesa ha pero “molteplici ragioni” e avviene in “un contesto di secolarizzazione della nostra società “. Ha quindi invitato a consigliare che la Chiesa “non è come le altre associazioni umane, non vi si sta solo per coltivare un proprio interesse”. Essa significa, ha proseguito, “essere nella rete del Signore”. Una cosa “che tocca il fondamento dell’essere umano”. Ha anche sottolineato l’importanza di “rinnovare la consapevolezza della specificità della Chiesa come popolo di Dio, e così – ha concluso – imparare a sopportare gli scandali e lavorare contro di essi”.

Papa Benedetto, al suo arrivo a Tegel a Berlino, ha stretto la mano al presidente della Repubblica federale Christian Wulff e a sua moglie, quindi alla cancelliera Angela Merkel e ai ministri del suo Governo. Subito dopo il Papa ha salutato gli esponenti della Chiesa e alcuni bambini, di scuola cattolica, che lo hanno raggiunto sul tappeto rosso con dei fiori. Ratzinger, alla sua terza visita in Germania, viene accolto con gli onori militari riservati a tutti i Capi di Stato: mentre il pontefice ha atteso sulla scalettta dell’aereo, sono stati esplosi ventuno colpi di cannone per il saluto. Quella a Berlino è la prima visita ufficiale nella capitale tedesca del pontefice, che è arrivato a bordo di un aereo Alitalia, sul quale sventolano due bandiere: quella dello Stato del Vaticano e quella della Germania. La visita si svolgerà sotto il massimo livello di sicurezza, perché, come sottolineato da diverse emittenti televisive locali, che seguono in diretta la visita berlinese minuto per minuto, Benedetto è uno dei 5 uomini “più vulnerabili” del pianeta.

Il viaggio apostolico in Germania e’ l’ultimo nel calendario dei viaggi internazionali in programma per il 2011 e il terzo nel suo Paese natale: una visita che si annuncia densa di temi e di incontri, particolarmente complessa anche per le incognite su come il Papa sarà accolto da una nazione fortemente secolarizzata come quella tedesca. Berlino e’ la prima tappa cui seguiranno nei prossimi giorni Erfurt e Friburgo, e la sua presenza nella capitale fa assumere al viaggio anche le caratteristiche di vista ufficiale di Stato. Nella capitale federale il Pontefice incontrerà sia il capo dello Stato Christian Wulff che la cancelliera Angela Merkel, mentre particolarmente atteso è il discorso che terrà nel pomeriggio al Bundestag, primo suo intervento in un’assemblea parlamentare, occasione verso la quale un centinaio di parlamentari della Linke e dei Verdi hanno annunciato il boicottaggio. Sempre nel Palazzo del Reichstag, Benedetto XVI vedrà i rappresentanti della comunità ebraica. Quindi il grande appuntamento pubblico con la messa alle 18.30 all’Olympiastadion, davanti a non meno di 80-90 mila persone.

WULFF, IN QUESTO PAESE FEDE NON SI DA’ PIU’ PER SCONTATA – “Santo Padre lei arriva un un paese in cui la fede non si dà più per scontata”: è questo uno dei passaggi del saluto del presidente della repubblica federale tedesca Christian Wulff, al Papa a Bellevue, a Berlino. “E’ arrivato in un paese in cui la Chiesa – ha detto – il suo posto all’interno di una società pluralista deve di nuovo cercare e confermare: e questo si può sentire già in una città come Berlino”. Il presidente ha però anche sottolineato “l’impegno quotidiano di tantissime donne, uomini e giovani di fede in Germania”. E ha concluso: “Le persone sono in costante ricerca, ifatti un punto centrale è il rapporto fra il credo e la ragione. Che è tutt’altro che un dibattito accademico”.

PAPA: SENZA RELIGIONE NON C’E’ LIBERTA’ – “Come la religione ha bisogno della libertà, così anche la libertà ha bisogno della religione”. Definendole “ancora attuali”, Benedetto XVI ha messo queste parole del vescovo e riformatore sociale tedesco dell’800 Wilhelm Von Ketteler al centro del suo discorso nella cerimonia di benvenuto per il suo arrivo in Germania, nel castello di Bellevue, a Berlino, dinanzi al presidente federale Christian Wulff. “Nei confronti della religione – ha detto il Papa – vediamo una crescente indifferenza nella società che, nelle sue decisioni, ritiene la questione della verità piuttosto come un ostacolo, e dà invece la priorità alle considerazioni utilitaristiche”. Secondo il Pontefice, invece, “c’é bisogno di una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo. La religione è uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita”. Per Benedetto XVI, “la libertà ha bisogno di un legame originario ad un’istanza superiore. Il fatto che ci sono valori che non sono assolutamente manipolabili è la vera garanzia della nostra libertà”. Nel suo discorso in presenza del presidente della Repubblica tedesca, il Papa, riferendosi al fatto che la sua è anche una visita ufficiale, ha aggiunto: ” non sono venuto qui per perseguire determinati obiettivi politici o economici, come fanno giustamente altri uomini di Stato, ma per incontrare la gente e parlare di Dio”.

PAPA: PER L’ITALIA AUSPICO INTENSO RINNOVAMENTO ETICO – ”L’auspicio di un sempre piu’ intenso rinnovamento etico per il bene della diletta Italia” e’ espresso dal Papa nel telegramma al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inviato come e’ tradizione di ogni viaggio internazionale al momento di partire per il viaggio in Germania, il 21.mo del pontificato. Benedetto XVI indirizza ”l’auspicio” al Presidente e ”all’intero popolo italiano”, insieme con un ”cordiale saluto”.

STOCCATINE SU SUA ETA’ E PROPAGANDA, E BUNDESTAG RIDE – Benedetto XVI ha fatto sorridere, oggi, per ben due volte, i parlamentari tedeschi nel Bundestag: ma le due battute del Papa contenevano anche due stoccatine, a chi gli ha contestato l’interferenza nella politica e a chi dice che sia ormai troppo vecchio. Il primo applauso, con relativa fragorosa risata dei parlamentari, e’ scattato quando, dopo aver lodato gli ecologisti, Ratzinger ha detto: ”Non faccio propaganda per nessun partito politico ovviamente: non c’e’ niente che sia da me piu’ lontano”. Il Papa e’ riuscito poi ad essere ironico, poi, dopo un riferimento al filosofo del diritto tedesco Hans Kelsen, che aveva 84 anni, ha rilevato, quando ancora lavorava ai suoi studi. ”Mi consola – ha detto Ratzinger in proposito – che a 84 anni si possa pensare ancora di qualcosa di ragionevole”. Non abituato a frequentare aule parlamentari, il Papa ha anche fatto un piccolo errore di protocollo iniziale, dirigendosi sulla strada sbagliata per raggiungere la postazione prevista per il suo intervento. Il presidente del Bundestag Lammert lo ha accompagnato, correggendone in modo amichevole il piccolo errore.

Una risposta a “Papa: No a diagnosi pre-impiantatoria e a eutanasia”

  1. Ma una fila di cazzi sua non se li sa fare questo papa? Vuole anche mettere la bocca nelle decisioni personali delle persone? Ma perché non va a cacare? Cominciamo con togliergli tutti i privilegi che lo portano a non pagare le tasse. Le tasse non pagate da questi pedofili equivalgono ogni anno a mezza manovra finanziaria. E’ ora di svegliarci, è ora di ribellarci!

I commenti sono chiusi.