Parigi-Atene-Kiel, urne fanno tremare Merkel

(di Rosanna Pugliese) – Si vota in tre città europee, ma tutti gli occhi sono puntati sulla cancelliera tedesca. Le urne a Parigi, Atene e Kiel, sono infatti lette, a livello globale, anche come un referendum sulle politiche di rigore che Angela Merkel ha imposto in Europa per contrastare la crisi del debito. E dunque, che guardi all’Eliseo o al piccolissimo Land dello Schleswig-Holstein, in casa, le urne fanno in queste ore trepidare la Bundeskanzlerin. Anche se le minacce iniziali sull’intenzione di rimettere in discussione il fiscal compact – per vincolarlo alle misure per la crescita – sono state ‘ammorbidite’, con segnali diplomatici importanti pervenuti proprio negli ultimi giorni, se domani vincesse Francois Hollande si avrebbe di fatto una rottura dell’equilibrio europeo vigente, costruito intorno all’orbita ‘Merkozy’. La collaborazione non sempre facile con il presidente francese uscente ha comunque dimostrato nei mesi scorsi che Berlino aveva sempre l’ultima parola. E la stessa decisione di Frau Merkel di appoggiare pubblicamente il candidato Nicolas Sarkozy, esponendosi personalmente fino al boicottaggio dell’avversario socialista, può essere interpretata come una sorta di compensazione dei molti sì che ha dovuto dire Parigi. In Germania, intanto, la partita interna non è meno insidiosa per la cancelliera.

Nello Schleswig-Holstein, (2,8 milioni di abitanti), il partito della Merkel nei sondaggi è dato da giorni in un testa a testa con i socialdemocratici, al 31%. Un dato che premia l’Spd, che nel 2009 ottenne il 25,4% dei voti; la Cdu era invece al 31,5 e il consenso risulta oggi lievemente al ribasso. I cristianodemocratici potrebbero rimanere al governo soltanto con una grande coalizione, ma Spd e Verdi si sono accordati per governare insieme, isolando il partito della Merkel. Che potrebbe finire in minoranza nella conta dei governi dei laender. Decisivo sarà poi il risultato dei Liberali, finiti fuori da quasi tutti i parlamenti regionali finora, con consensi ai minimi storici. Se l’FDP dovesse fallire i prossimi due obiettivi – domani e domenica prossima, quando si voterà in Nordreno Vestfalia – la coalizione giallo-nera potrebbe anche essere messa in discussione a livello federale. I sondaggi danno però i Liberali al 7%, nel piccolo Land del Nord. E la partita potrebbe essere vinta anche in Vestfalia, il 13 maggio, dove il partito è dato fra il 5 e il 6%, (oltre la soglia di ingresso al Parlamento, 5%). Elementi di novità di queste elezioni nel profondo nord della Germania sono una possibile affermazione del partito della minoranza danese SSW, dato però al 4%, e l’exploit dei Pirati, che dall’1,8 % delle ultime elezioni vengono trainati dai recenti successi elettorali in Germania, ottenendo un 9%. Il loro leader, Torge Schmidt, ha 23 anni, e entrerà nel Parlamento del Land insieme alla madre e al compagno della donna, tutti in lista.