Patto Ue senza Londra

L’Ue va avanti a tappe forzate verso un nuovo Patto per l’unione di bilancio, ma lungo la strada perde la Gran Bretagna creando una spaccatura interna e un’Europa a due velocita’. Questo il risultato del confronto sulla riforma dei Trattati – fortemente voluta da Francia e Germania per rinsaldare la fiducia nell’euro – svoltosi nella notte tra giovedi’ e venerdi’ tra i leader europei che hanno partecipato al vertice Ue che avrebbe dovuto procedere a mettere in campo tutti il necessario per salvare l’euro dalla crisi. Il summit ha comunque deciso di anticipare a marzo 2012 l’operativita’ del fondo salva-Stati permanente Esm (dotandolo di una potenza di fuoco di 500 miliardi di euro), di affidarne la gestione alla Bce e di mettere a disposizione del Fmi altri 200 miliardi di euro – sotto forma di prestiti bilaterali – per affrontare la crisi. I leader Ue ”hanno preso importanti decisioni per salvaguardare la stabilita’ della zona euro”, ha detto alla fine della riunione il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. ”Puo’ darsi che tutto questo non basti”, ha poi osservato il presidente del Consiglio Mario Monti riferendosi ai risultati del summit, ma ”non mi sembra il vertice dei fallimenti”. Per conoscere la risposta dei mercati, ha poi aggiunto, ”bisognera’ aspettare qualche giorno”. L’esito del summit, ha poi commentato il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso, ”confermano che l’euro e’ un processo irriversibile”. Ma sotto i riflettori e’ finita soprattutto la frattura tra l’Ue e Londra che si e’ consumata durante una riunione notturna durata circa 10 ore, nel corso della quale in molti, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti, hanno cercato di mediare affinche’ si potesse procedere a 27 verso una modifica dei Trattati destinata a rafforzare la disciplina di bilancio. Pero’ non c’e’ stato niente da fare. Il premier inglese David Cameron e’ stato irremovibile nella sua richiesta: ottenere, in cambio del suo necessario via libera alla riforma dei Trattati, un’esenzione dall’applicazione delle regole Ue sui servizi finanziari che da sempre la City non digerisce. Una richiesta giudicata ”inaccettabile” da molti, in primo luogo dal presidente francese Nicolas Sarkozy (protagonista di uno scontro a distanza con Cameron), ma anche dallo stesso Monti. Che alla fine non ha lasciato altra scelta che imboccare la strada tanto cara alla Germania, uscita come vera vincitrice del summit: procedere alla stesura di un nuovo Trattato intergovernativo – il cosiddetto Patto di bilancio che dovrebbe essere firmato il prossimo marzo – con i 17 Paesi dell’eurozona piu’ altri ‘volontari’. Ed e’ stato a questo punto che si e’ avuta la seconda sorpresa. Ben nove dei dieci Paesi fuori dall’Eurozona hanno deciso di aderire all’iniziativa (tre riservandosi di sentire prima i rispettivi Parlamenti) lasciando Cameron completamente isolato. Quanto accaduto al vertice di Bruxelles ”rappresenta un cambiamento” nei rapporti tra Londra e l’Ue, ha detto il premier inglese dando la dimensione della frattura verificatasi ed evitando di tenere la consueta conferenza stampa al termine del summit. La Gran Bretagna, ha poi aggiunto parlando alla Bbc, ”fa comunque sempre parte del mercato unico, che e’ la cosa in cui abbiamo bisogno di essere”. Senza Gran Bretagna e ‘accompagnati’ dagli altri nove Paesi che non hanno ancora adottato la moneta unica, i 17 dell’Eurozona hanno comunque deciso di rafforzare i controlli e darsi regole piu’ stringenti per una rigorosa gestione dei conti pubblici. Che oltre a fissare nello 0,5% del Pil il tetto massimo del rapporto ‘strutturale’ deficit/Pil, puniranno con sanzioni automatiche i Paesi che non rispetteranno le nuove norme. A marzo, poi, si dovrebbe tornare anche a parlare di Eurobond, secondo quanto ha fatto sapere Monti. Alcuni Paesi volevano ”sopprimere in culla l’idea stessa – ha poi aggiunto – ma e’ prevalsa l’idea che sarebbe incoerente per una zona integrata a livello fiscale”. E se la Gran Bretagna, da sempre con un piede dentro e uno fuori dall’Unione, e’ da oggi un po’ piu’ fuori, c’e’ chi invece si appresta a fare il suo ingresso e festeggia l’evento. In occasione del Consiglio Europeo i leader dei 27 hanno infatti firmato il trattato di adesione all’Ue della Croazia, che dal primo luglio 2013 sara’ a tutti gli effetti il 28mo Paese membro dell’Ue. La Serbia dovra’ invece aspettare fino a marzo per sapere se otterra’ lo ‘status’ di Paese candidato

STAMPA GB, ‘PAESE ISOLATO’ – Sola e isolata. All’indomani del rifiuto del premier David Cameron sul nuovo trattato Ue, la Gran Bretagna si risveglia con molti dubbi sul suo futuro in Europa. E la stampa non risparmia critiche, anche molto dure, nei confronti del primo ministro, reo di aver portato il Paese ad uno splendido isolamento. ”Cameron porta la Gran Bretagna alla deriva in Europa con il veto sul trattato”, titola il Guardian. Duro il giudizio sull’editoriale dell’Independent: ”Cameron ha giocato molto male la partita”. Sulla stessa scia anche il Daily Mail mentre il Daily Telegraph titola: ‘Trattato UE: David Cameron si pone come l’uomo solo d’Europa’, diventando il primo premier europeo a porre il veto su un nuovo trattato.