Pdl boccia riforma Fornero, solo migliorie

E’ in corso presso la sede di via dell’Umiltà l’incontro tra una delegazione di Confindustria guidata da Emma Marcegaglia e una delegazione del Pdl guidata da Angelino Alfano. Al centro del colloquio la riforma del lavoro, e le “necessarie modifiche in particolare rispetto alla flessibilità in entrata”. Lo si legge in una nota del Pdl.

PDL ATTACCA, RIFORMA VA CAMBIATA PROFONDAMENTE
(di Giovanni Innamorati) – Il Pdl va all’attacco della riforma del mercato del lavoro, chiedendo una ”revisione profonda” del disegno di legge del governo che ieri ha cominciato il suo iter parlamentare nella commissione Lavoro del Senato. Il partito di Angelino Alfano incontrera’ oggi gli imprenditori con l’intenzione di farsi interprete dei malumori espressi nei giorni scorsi da Emma Marcegaglia.
Il ministro Elsa Fornero si dice disponibile a ”miglioramenti” ma non ad ”arretramenti”. E in serata, sollecitata sulla presa di posizione del Pdl, aggiunge:”Modifiche? Vedremo, stiamo facendo approfondimenti”. Il testo mette a dura prova la maggioranza, anche sul fronte Pd. E Pier Luigi Bersani si mostra preoccupato che nella riforma rientrino le forme di contratto precario che il provvedimento ha eliminato. Anche tra le parti sociali il confronto non manca, in una sorta di ping pong tra diverse esigenze. La commissione lavoro del Senato ha ascoltato i timori opposti di sindacati e Confindustria. Le associazioni degli imprenditori, inoltre, si sono riunite per avviare un confronto con l’obiettivo di presentare emendamenti comuni, dal contratto a termine alle partite Iva, a co.co.pro. e lavoro intermittente. L’avvertimento piu’ importante e’ pero’ arrivato dal Pdl che ha riunito lo stato maggiore, con i due capigruppo, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, gli ex ministri Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Paolo Romani e Maristella Gelmini e il relatore Maurizio Castro. Ne e’ uscito un giudizio fortemente critico sul ddl del governo, come hanno spiegato sia Alfano che Gasparri, perche’ esso elimina la ”flessibilita’ in entrata”. Dopo poco una nota ha chiesto seccamente una ”profonda revisione” del testo. In pratica si vuole reintrodurre almeno alcuni di quei contratti precari della cosiddetta legge Biagi, senza i quali, ha detto Alfano, ”le imprese non assumono” visto che ”non possono licenziare” dopo la riformulazione piu’ restrittiva dell’art.18. La preoccupazione del Pd che l’equilibrio trovato possa saltare e’ stato espresso dall’ex ministro Cesare Damiano: ”non vorremmo che dietro la formula usata dal Pdl si nascondesse l’intenzione di ricominciare da capo. L’equilibrio raggiunto dopo il confronto tra Monti e i segretari dei partiti che sostengono il governo non puo’ essere rimesso in discussione”. Preoccupato anche Bersani che auspica ”di portare rapidamente in porto la riforma”, esigenza espressa dal ministro Fornero. ”La riforma – ha detto Fornero in commissione del Senato – ha un buon equilibrio. Credo si possa migliorare ma credo che non sarebbe utile per il Paese fare operazioni di bilancino all’indietro. Si possono fare cambiamenti per migliorare complessivamente la riforma ma non per farla arretrare”. Il rischio che vada perso l’equilibrio raggiunto lo ha sottolineato anche Luigi Angeletti, segretario della Uil, anche perche’ Susanna Camusso ha chiesto modifiche al ddl (sulla parte riguardante gli ammortizzatori sociali) lamentando un passo indietro sulla flessibilita’ in entrata, con una differenza tra quanto promesso e il testo finale. Ma le critiche maggiori arrivano da Confindustria, ovviamente in altre parti del provvedimento in quello che appare un braccio di ferro a distanza tra imprese-sindacati: le associazioni degli imprenditori hanno per ora iniziato il confronto, che vede posizioni distanti, ma che punta ad emendamenti comuni. Un lavoro che vede venerdi’ riunire i tecnici delle diverse confederazioni. Al Senato, poi, Emma Marcegaglia ha ribadito i distinguo delle imprese ed espresso l’auspicio che si torni all’equilibrio raggiunto con il verbale del 23 marzo. ”Speriamo che non si faccia ora il gioco dell’oca, per tornare punto a capo”, ha commentato Raffaele Bonanni. L’iter parlamentare prevede una serie di audizioni di tutte le parti sociali ed e’ gia’ stato fissato al 24 aprile il termine per presentare gli emendamenti, che saranno votati nei giorni successivi, in modo da concludere entro il 2 maggio. Nonostante le tensioni l’altro relatore, Tiziano Treu, mostra fiducia: ”C’e’ una buona convergenza d’intenti e credo che ce la possiamo fare” ha detto riferendosi all’accordo sui tempi; ”dopo le audizioni – ha aggiunto – valuteremo i miglioramenti che e’ possibile apportare senza toccarne l’impianto fondamentale”.