Pistoia: condannate le due maestre per botte a bimbi

Sei anni e quattro mesi e 5 anni: sono le pene inflitte dal gup di Genova rispettivamente ad Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, le due maestre processate con l’accusa di maltrattamenti ai bimbi dell’asilo Cip e Ciop di Pistoia. Il pm aveva chiesto 8 anni per Scuderi e 6 per Pesce. Le due maestre furono arrestate nel dicembre del 2009. L’inchiesta fu trasferita a Genova perche’ uno dei dei bambini dell’asilo e’ figlio di un magistrato toscano e quindi non poteva occuparsene la procura di Pistoia.

GENITORI BIMBI,SENTENZA DA’ SENSO DI GIUSTIZIA – “Questa sentenza mi ha dato un profondo senso di giustizia per noi e soprattutto per i nostri bambini”. A parlare, dopo la sentenza di condanna per le due maestre violente dell’asilo Cip e Ciop di Pistoia, è una delle mamme dei bambini che frequentavano la struttura. “La cosa che mi dà soddisfazione – prosegue la mamma con la voce commossa – é che è stata una sentenza che non può essere messa in discussione”. Sono diversi i genitori che hanno assistito alla lettura della sentenza per Anna laura Scuderi ed Elena Pesce. “Nessuno potrà mai ripagare i nostri figli del danno subito. Questa vittoria deve essere un punto di partenza. In questo processo sono state fondamentali le perizie che hanno permesso di quantificare il danno subito dai bambini”, dice Ilaria, madre di una bimba che aveva subito maltrattamenti. Ed un’altra dice: “Per quelle due volevo un Natale in galera”.

MALTRATTAVANO ALUNNI, MAESTRE E BIDELLA SOSPESE NEL MESSINESE – I carabinieri hanno eseguito quattro provvedimenti cautelari di sospensione per due mesi dall’attività di insegnanti nei confronti di tre maestre d’asilo e di una collaboratrice scolastica, ritenute responsabili a vario titolo di maltrattamenti nei confronti degli alunni di una scuola materna di Pettineo, nel messinese. Le donne, di età compresa tra i 59 ed i 62 anni, sono state anche rimosse dall’ incarico dalla direzione scolastica. Le indagini hanno permesso di accertare che le maestre coadiuvate dall’unica collaboratrice scolastica adottavano metodi educativi vessatori e talvolta perfino violenti nei confronti dei bambini. Le riprese delle telecamere installate di nascosto dai militari hanno infatti documentato i continui maltrattamenti nei confronti degli alunni con strattoni, schiaffi o calci dati dalle insegnanti per mantenere l’ “ordine” all’interno delle classi. In alcuni casi i bambini venivano inoltre lasciati soli all’interno delle aule e giocando tra loro, in assenza di qualunque controllo, spesso si procuravano lesioni mentre il personale scolastico si intratteneva nei corridoi dell’istituto disinteressandosi di quanto avveniva in classe.