Pm: ‘competenza inchiesta resti a Napoli Memoria premier inattendibile’

E’ stata rinviata al 23 settembre prossimo l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Napoli chiamato a pronunciarsi sulle richieste di revoca o di attenuazione della misura cautelare nei confronti di Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola. Il tribunale ha accolto la richiesta di rinvio avanzata dall’avvocato Gaetano Balice legale di Lavitola.

La procura ha intanto confermato il proprio parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari a Tarantini, difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Ivan Filippelli, in quanto l’imprenditore, secondo i pm, avrebbe nel corso degli interrogatori confermato la tesi accusatoria. Nell’udienza di venerdi’ la procura ribadira’ anche la propria posizione sulla questione della competenza territoriale che a giudizio dei pm, diversamente da quanto sostenuto dal gip non e’ ancora definita. Per gli inquirenti occorre infatti chiarire dove e’ stata pagata la prima somma di denaro destinata a Tarantini.

La procura di Napoli infatti ha presentato oggi al gip e al tribunale del Riesame un’istanza per chiedere l’annullamento dell’ordinanza con cui ieri lo stesso gip, Amelia Primavera, aveva dichiarato l’incompetenza territoriale dell’autorità giudiziaria napoletana in relazione alla vicenda del presunto ricatto al premier e la trasmissione degli atti a Roma. La procura ritiene infatti che allo stato non sia determinata ancora con precisione quale sia la sede giudiziaria competente. Ieri il gip Primavera, sulla base degli atti finora acquisiti aveva stabilito che il procedimento doveva essere trasferito a Roma e il procuratore Lepore aveva reso noto che gli atti sarebbero stati trasmessi al più presto nella capitale.

PM, MEMORIA INATTENDIBILE E LACUNOSA ”La inattendibilita’ e ricercata lacunosita”’ della memoria consegnata da Berlusconi alla procura di Napoli ”emerge dalla stessa volonta’ della parte offesa Silvio Berlusconi di sottrarsi alla doverosa escussione testimoniale”. E’ quanto scrivono i pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock nell’istanza al gip depositata oggi e relativa alla competenza territoriale. La memoria, ad avviso dei pm, ”appare in ogni sua parte generica ed imprecisa tranne che sull’aspetto riguardante il luogo in cui i pagamenti sono avvenuti”
ATTESA A ROMA PER DECISIONI SU COMPETENZA – C’e’ attesa alla procura di Roma per la definizione delle decisioni sulla competenza dell’inchiesta sul presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi. ”Quando arriveranno le carte – ha dichiarato oggi il procuratore Giovanni Ferrara – le vedremo e poi valuteremo il da farsi”. Quasi certamente il fascicolo processuale finira’ al pool coordinato Pietro Saviotti, al vaglio del quale finiscono, tra l’altro, i casi di estorsione. Gli inquirenti di piazzale Clodio dovranno tuttavia, previa iscrizione nel registro degli indagati degli attuali personaggi coinvolti nella vicenda, esaminare tutto il carteggio e stabilire se si debba procedere per le fattispecie ipotizzate dagli inquirenti partenopei.

PDL, ISPETTORI INDAGHINO SU ‘RIPENSAMENTO’ PM – Il Pdl torna, per la quarta volta, a chiedere al ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma di mandare gli ispettori alla procura di Napoli. A motivare la richiesta dei berlusconiani, stavolta, sarebbe stata la decisione dei magistrati campani di chiedere la ‘revoca’ del provvedimento con il quale ieri si e’ stabilito di trasferire l’inchiesta ‘Lavitola-Tarantini’ a Roma. Tale ‘ripensamento’, si legge nell’interrogazione appena depositata da Manlio Contento e Maurizio Paniz, sarebbe stato giustificato da ”elementi nuovi” che sarebbero ”emersi nelle ultime ore”. Ma si tratterebbe, sottolineano, di ”atti coperti da segreto istruttorio sui quali il Capo dell’Ufficio non potrebbe dire nulla” e che ”consentirebbero la revoca dell’assegnazione del fascicolo a Roma”. Tutte circostanze sulle quali gli ispettori di via Arenula dovrebbero cercare di fare luce.