Premier: ‘convinti che sia energia del futuro Moratoria per paure opinione pubblica’

ROMA – ”Siamo assolutamente convinti che l’energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo. L’energia nucleare e’ sempre la piu’ sicura”.Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama puntualizzando il senso della ”moratoria nucleare ” del governo. Quanto accaduto in Giappone ”ha spaventato gli italiani, come dimostrano anche i nostri sondaggi” e la decisione di una moratoria sul nucleare e’ stata presa anche per permettere all’opinione pubblica di ”tranquillizzarsi”: un referendum ora avrebbe portato ad uno stop per anni del nucleare in Italia, ha precisato il premier.

BERLUSCONI: ‘REFERENDUM LO AVREBBE BLOCCATO PER ANNI’ – ”Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per anni”. E’ quanto ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi parlando della decisione della moratoria sul nucleare. Dopo la vicenda del Giappone, gli italiani si sono spaventati e ”abbiamo deciso” di aspettare ”uno o due anni perche’ si tranquillizzino”, attendendo cosi’ ”che ci sia un’opinione pubblica piu’ consapevole della necessita’ di tornare al nucleare”, ha aggiunto. Attraverso i sondaggi che noi abitualmente facciamo sull’opinione pubblica, abbiamo appreso che la tragedia di Fukushima in Giappone ”ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini”, ha spiegato Berlusconi. ”Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi – ha sottolineato – responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per far si’ che si chiarisca la situazione giapponese e per far si’ che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un’opinione pubblica consapevole della necessita’ di tornare all’energia nucleare”. Berlusconi ha tra l’altro ricordato come l’Italia, con Enrico Fermi, sia stato il primo Paese al mondo a saper sfruttare l’energia nucleare ed ”era all’avanguardia nella realizzazione di centrali nucleari negli anni Settanta. Poi sappiamo cosa e’ accaduto: l’ecologismo di sinistra – ha accusato il premier – si e’ messo di traverso e l’Italia ha dovuto interrompere i lavori di centrali che erano quasi terminate. Da allora noi dobbiamo acquisire tutta l’energia che consumiamo all’estero e questo ci porta ad un costo che grava su tutta la nostra economia oltre che sulle famiglie italiane”.

SARKOZY: ‘SE ITALIA CI RIPENSA FRANCIA SARA’ PARTNER’ – ”Rispettiamo la decisione” della moratoria sul ritorno all’energia nucleare adottata dall’Italia ma ”se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sara’ un partner accogliente e amico”: lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa congiunta alla fine del vertice bilaterale Italia-Francia a Villa Madama. ”Rispettiamo la decisione italiana, ma siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali”, ha concluso. ”L’incidente di Cernobyl era chiaro -ha continuato Sarkozy -; un reattore aveva funzionato male e non era stato installato in modo corretto. A Fukushima, l’impianto ha resistito a un terremoto di 9 gradi Richter, ma non a un evento eccezionale come lo tsunami”. ”Noi e l’Italia – ha proseguito il capo dell’Eliseo – non abbiamo gas ne’ petrolio. Chi puo’ pensare che il solare o l’eolico possano compensare il nucleare ? Tutti abbiamo firmato per limitare le emissioni di Co2 e io voglio sottolineare che il nucleare non emette Co2. Quindi il dibattito e’ sulla sicurezza. La Francia ha perso di recente dei contratti, perche’ le nostre centrali sono troppo costose”. ”Chi agita la paura – ha detto ancora il presidente francese – non capisce che i francesi e gli italiani vogliono vivere in sicurezza ma riscaldarsi e illuminare le loro case”
DI PIETRO, BERLUSCONI CONFESSA IMBROGLIO – ”Berlusconi ha confessato, oggi abbiamo la prova dell’imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento”. E’ quanto ha affermato in una nota il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ”Non vuole rinunciare al nucleare – spiega – ma vuole solo bloccare il referendum perche’ ha paura del risultato delle urne. Infatti, per sua stessa ammissione, vuole sospendere per un anno o due il ritorno all’atomo per poi ridargli vita con piu’ forza. Bloccare il referendum, in queste condizioni, significa violare un diritto costituzionale garantito a quel milione di cittadini che lo ha richiesto formalmente. Per questa ragione, il Capo dello Stato dovrebbe impedire tale misfatto, e ci auguriamo che lo faccia senza alcun indugio”.

STADERINI, NUCLEARE COSTOSO E NON RISOLVE PROBLEMI – ”Con il referendum di 25 anni fa, indetto dopo l’incidente di Chernobyl, riuscimmo ad evitare che l’Italia avesse centrali nucleari simili a quelle di Fukushima. Oggi, che il nucleare non conviene economicamente e non risolve il fabbisogno energetico, il governo vuole impedire un referendum che sarebbe l’occasione storica per imporre al Paese una politica energetica basata su risparmio, sostenibilita’ e rinnovabile”. Lo ha dichiarato all’Ansa il segretario nazionale di Radicali Italiani Mario Staderini, a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, dove ha preso parte alla manifestazione antinucleare indetta Associazione Etruria Radicale, Radicali Maremma e Comitato Antinucleare di Montalto di Castro. Il corteo al quale oltre a Staderini partecipa anche il senatore Marco Perduca e altri esponenti radicali e’ aperto da un grande striscione con la scritta ”Referendum, dibattito, democrazia”. La manifestazione si chiudera’ con una riunione aperta e straordinaria del consiglio comunale, durante il quale sara’ ribadito il ‘no’ della cittadina al ritorno al nucleare. ”Anche in questo caso – sottolinea Staderini – sono stati violati gravemente i diretti dei cittadini ad essere informati sui referendum. La Rai, il servizio pubblico d’informazione, non ha ancora iniziato le tribune referendarie che, per legge, avrebbero dovuto partire un mese fa. La Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai non ha ancora approvato il relativo regolamento. Ecco perche’ dobbiamo ancora una volta invocare dibattito e democrazia”.