Preso l’assassino del benzinaio, ha confessato

VICENZA – Risolto in meno di cinque ore dai carabinieri di Vicenza l’efferato delitto del benzinaio Francesco Zoppello, 49 anni, freddato nel pomeriggio di ieri durante un tentativo di rapina nel suo impianto “Esso”, a Thiene. I militari verso le le 22 hanno stretto le manette ai polsi di Roberto Zuccollo, 41 anni di Thiene, che ha ammesso le sue responsabilità. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’area di servizio e il fiuto di un investigatore, che ha riconosciuto nella corporatura dell’assassino una persona già nota per vicende di droga, hanno portato i militari direttamente nell’abitazione del 41enne thienese. L’uomo, che vive da solo, di fronte ai carabinieri ha confessato subito, affermando di aver agito per compiere una rapina allo scopo di prendere l’incasso.

Pare già definitavamente chiuso un caso che oggi aveva molto choccato la cittadina vicentina. Zoppello era stato ucciso infatti reagendo alla minaccia di un malvivente armato di coltello, che dopo essere stato respinto lo aveva colpito con tre fendenti due dei quali dritti al cuore, mortali. Tutto è avvenuto verso le 17 e 30 in viale Europa a Thiene (Vicenza), a ridosso del centro cittadino. Era già quasi buio. Il benzinaio ha visto un uomo avvicinarsi al suo gabbiotto, una piccola costruzione di 4 metri per 3, e forse ha fatto in tempo a mettere la mano su una spranga che teneva precauzionalmente accanto alla cassa. Il malvivente ha però sfoderato un coltello e gli ha intimato di consegnare l’incasso. Zoppello, sposato e padre di due bambini – uno di 9 mesi l’altro di 11 anni – ha affrontato il rapinatore, lo ha spinto con forza verso il registratore di cassa mandando in frantumi la vetrina, ed ha ingaggiato con lui un abbozzo di colluttazione. Ma, l’altro, ha affondato la lama tre volte sul corpo dell’uomo, prima con un fendente ad una gamba e poi due dritti in pieno petto. Il benzinaio è subito stramazzato al suolo, in una lago di sangue, restando sul pavimento del chiosco. Il bandito a questo punto è fuggito senza portare via niente. Sarebbe scappato su un’auto di colore scuro, lasciata ad una quarantina di metri dalla pompa di benzina. La scena è stata vista da lontano, da una donna che in auto stava avvicinandosi al distributore per fare carburante. L’automobilista ha fatto in tempo a capire che stava accadendo qualcosa di grave, ed ha arrestato la vettura. Su Zoppello si sono prodigati invano i medici del Suem 118, giunti velocissimi sul posto. Il 49enne è morto praticamente dissanguato, senza che sia stato neppure possibile trasportarlo all’ospedale.

Thiene non è una cittadina con un alto tasso di criminalità. C’era stata nel passato qualche rapina, anche a distributori, spiegano dal comando della polizia municipale, ma nulla di paragonabile a quanto è accaduto stasera. Quello di Zoppello, che abitava a Zané (Vicenza), era un vecchio impianto di benzina; nulla a che vedere con le moderne e grandi aree di servizio. Determinante per la soluzione del caso sono state tuttavia le telecamere a circuito chiuso che Zoppello aveva fatto installare nel suo impianto. Drammatico è stato l’arrivo al distributore ‘Esso’ della moglie di Zoppello; quando la donna si è avvicinata al gabbiotto ed ha scorto il corpo esanime del marito ha iniziato ad urlare, mettendosi le mani sulla testa. Reazioni sgomente sono arrivate dalle organizzazioni di categoria dei gestori di impianti di carburante. “I benzinai morti nell’esercizio della loro attività ormai ricordano i bollettini di guerra”, ha affermato Luca Squeri, presidente di Figisc-Confcommercio. “L’uccisione di Zoppello – ha aggiunto invece Mario Cuomo, della Faib Confesercenti – ripropone la drammatica urgenza di mettere mano alla questione sicurezza sugli impianti”.