Primarie Pd: urne aperte Bersani apre all’Idv

Sono già un milione e mezzo gli iscritti al voto per le primarie del centrosinistra che si aprono oggi in tutt’Italia. In lizza per un posto da candidato a premier ci sono Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato che ieri hanno chiuso la campagna elettorale con gli ultimi appelli e messaggi. Si voterà fino alle 20.

BERSANI, A FARE PRIMARIE CI ABBIAMO PRESO – “Ci abbiamo messo coraggio a fare le primarie ma ci abbiamo preso. Ora – afferma Pier Luigi Bersani – ci vuole il coraggio di affrontare la disaffezione e la rabbia e di dire che da soli questi pentimenti non risolvono i problemi che abbiamo davanti”. “Non si possono avere foglie nuove se si tagliano le radici altrimenti sono foglie degli altri e non le tue”.

“Se toccherà a me dirò che non intendo piacervi ma essere creduto”, afferma Bersani oggi a Stella (Savona), parlando a margine della visita della casa natale di Sandro Pertini. “Un governo che non avesse il coraggio di cambiare non risolverà i problemi – dichiara – Moralità e lavoro saranno il centro della prossima legislatura. Moralità, lavoro e verità per uno sforzo comune. Chi ha di più dovrà accettare di dare di più”.

“Un’alleanza con l’Idv? Sì con molti se”, ha detto Bersani. “Bisogna che ci siano gesti politici significativi che chiariscano e correggano. Con meno di questo non basta dire ‘ci siamo’”. “Credo sia chiaro a tutti – ha detto ancora Bersani – che adesso non si può più scherzare. Se il centrosinistra vuole prendersi responsabilità di governo non ci devono essere dubbi né incertezze. Non si può stare un po’ dentro e un po’ fuori. Ci vogliono gesti che chiariscano”. A fronte delle posizioni “che ha preso l’Idv su quasi tutti i temi che abbiamo affrontato quest’anno – ha concluso Bersani -, dalle posizioni sul Presidente della Repubblica fino al Pd, bisogna che ci siano gesti politici significativi”.

RENZI, SIAMO GIA’ IN MAGGIORANZA FUORI DAI SEGGI – “Ad un giorno dalle primarie credo nella mia vittoria molto più di quando siamo partiti da Verona. La partita è aperta e se noi riusciamo non a convincere gli indecisi, ma semplicemente a portare a votare tutti quelli che dicono io tra i cinque voterei Renzi, noi queste primarie le vinciamo”. Così Matteo Renzi stamani a Pistoia davanti ad una folta platea di suoi sostenitori. “La sfida vera è quella nostra, oggi. Siamo già in maggioranza fuori dai seggi, bisogna portare la gente a votare”.

“Bersani dice ‘si fa un grande accordo con i moderati, si fa un accordo con Casini…’: E che si fa, si chiede il voto dei moderati in conto terzi? Si fa il franchising dei voti moderati? Che senso ha fare gli inciuci con Casini? Andiamo noi a chiedere i voti quando è necessario”. Lo afferma Renzi, sostenendo che il centro sinistra deve puntare anche sui delusi del centrodestra.

Per adesso si sono prenotati al voto 1,5 milioni di persone. Fantastico, mi pare un dato fantastico”. Lo scrive Matteo Renzi sul suo profilo facebook aggiungendo: “E questi sono i dati possiamo arrivare a oltre tre milioni di persone. E con tre milioni di persone, ci divertiamo…”. Renzi ricorda inoltre “a tutti che si può votare anche se non si é prenotati/registrati. Io ad esempio non l’ho fatto. Domani vado in coda, come tutti quelli che non si sono prenotati. E voto”.

VENDOLA, COMPROMESSO CON CASINI IMPOSSIBILE – L’Udc non è la Dc di Moro e De Gasperi. Un compromesso con Casini è impossibile”. Lo afferma, su Twitter, il leader di Sel Nichi Vendola.

“Non chieda a me un commento se Matteo Renzi piace al giornale della famiglia Berlusconi. Io non piaccio a quel giornale, mi dedica sempre un accanimento notevole”, risponde Vendola all’ANSA a una domanda sugli apprezzamenti del Giornale al sindaco di Firenze.

“Le primarie sono una chance, una possibilità di riappropriarsi dal basso della politica, un modo per riaffermare che la politica è una proprietà pubblica”.

SU GOVERNO MILANO BATTIBECCO TABACCI E VENDOLA – L’esperienza della giunta milanese di Giuliano Pisapia mette zizzania tra Bruno Tabacci e Nichi Vendola. Il primo, intervistato dal Tg1 che gli domanda se non tema uno sbilanciamento troppo a sinistra del centrosinistra, cita infatti proprio il caso Milano: “penso che il mio amico Vendola dovrebbe ispirarsi di più alla funzione di governo espressa a Milano”. “A Tabacci dico che Pisapia dichiara di votare per me perché ho dimostrato che si può governare bene nel cambiamento. E che si può fare ancora giustizia sociale”.