Procedono trasferimenti ma arrivano altri barconi. ‘Per ora restano in 2.500’

I trasferimenti sono in corso ma “a Lampedusa la situazione è difficile. Anche nella notte sono arrivati altri 346 immigrati con gli ultimi imbarchi stasera ne resteranno 2500, le condizioni del mare hanno reso impossibile ieri l’imbarco dei profughi”. E’ quanto ha spiegato il premier Berlusconi, confermando che domani sarà a Tunisi “a vedere se un governo non forte e non eletto riuscirà a imporsi e evitare nuove partenze”.

Nell’isola ancora tensione, ragazzi migranti appiccano fuoco a struttura che li ospitava. Da Malta intanto arriva la notizia che sulle spiagge libiche sono stati ritrovati una settantina di corpi: le vittime potrebbero far parte del gruppo di 68 migranti, in gran parte somali ed eritrei di cui non si avevano più notizie dal 25 marzo.

Per Alfredo Mantovano – che conferma le dimissioni da sottosegretario all’Interno date per il mancato rispetto della promessa di un tetto al numero delle presenze nel campo di Manduria – occorre “riconoscere ai 20mila tunisini clandestini giunti in Italia la protezione umanitaria”, che permetterà loro di andare nei Paesi dell’area Schengen.

MINORI APPICCANO FUOCO STRUTTURA PARROCCHIA – Un incendio è stato appiccato dai minori ospitati a Lampedusa nella Casa Fraternità della parrocchia. Il rogo è stato appena spento dai vigili del fuoco. I ragazzi hanno messo a soqquadro l’edificio rompendo porte e vetri e qualcuno si è anche leggermente ferito. Sul posto è intervenuta la polizia in tenuta antisommossa e adesso la situazione sembra tornata alla calma. I ragazzi hanno inscenato questa protesta perché chiedono di partire immediatamente.
Nella struttura della parrocchia, guidata da don Stefano Nastasi, sono attualmente ospitati 36 ragazzi, dopo che 20 sono stati imbarcati stamattina sul traghetto di linea per Porto Empedocle. Proprio stamane, quando i giovani hanno visto andar via i propri coetanei, hanno cominciato a protestare. Gli operatori umanitari, subito arrivati, hanno provato a ristabilire la calma, ma nel pomeriggio la rivolta è esplosa, nonostante la promessa che in giornata sarebbero partiti. I ragazzi hanno ammassato alcuni materassi all’esterno della casa e poi hanno appiccato il fuoco. In questo momento sono seduti lungo la strada che costeggia la struttura e lamentano il lungo periodo di permanenza nell’isola: alcuni sono qui già da 15 giorni. “Nel mio paese – dice un ragazzino a torso nudo – abbiamo impiegato pochi giorni per mandare via Ben Alì. Siamo arrivati qui per riconquistare la nostra libertà e invece ci tengono chiusi in una casa prendendoci in giro e dicendoci ogni giorno che domani partiremo”.

BERLUSCONI, DOMANI ANDRO’ A TUNISI PER ACCORDO – “Andrò a Tunisi a vedere se un governo non forte e non eletto riuscirà a imporsi e evitare nuove partenze”: così ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel suo collegamento telefonico al convegno di Rete Italia a Riva del Garda.
“A Lampedusa la situazione è difficile. Anche questa notte sono arrivati altri 346 immigrati con gli ultimi imbarchi stasera ne resteranno 2500, le condizioni del mare hanno reso impossibile ieri l’imbarco dei profughi”. Afferma il premier.

GESUITI, RECUPERATI CADAVERI 70 MIGRANTI – Una settantina di cadaveri, quasi certamente di migranti morti durante una traversata verso le coste italiane, sono stati recuperati davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. La notizia, che risale a giovedi’ scorso, e’ stata confermata all’ANSA da padre Joseph Cassar, responsabile del servizio dei Gesuiti per i rifugiati a Malta, che ha detto di averla appresa da alcuni profughi eritrei che si trovano ancora in Libia. I corpi sono stati sepolti nella stessa giornata di giovedi’ senza che fossero stati riconosciuti. Le vittime potrebbero far parte del gruppo di 68 migranti, in gran parte somali ed eritrei, partito dalle coste libiche e di cui non si avevano piu’ notizie dal 25 marzo scorso. A dare l’allarme era stato don Mose’ Zerai, presidente dell’agenzia Habesha che si occupa di rifugiati e richiedenti asilo. Il sacerdote aveva ricevuto una richiesta di aiuto lanciata attraverso un satellitare dagli immigrati che avevano riferito di trovarsi in difficolta’, senza viveri e con poco carburante. Un altro barcone con 335 persone a bordo risulta disperso da due settimane. L’agenzia Habesha e l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) anche in questo caso hanno dato l’allarme chiedendo che vengano intensificate le ricerche nel Mediterraneo.

BARCA MIGRANTI IN EMERGENZA,GIORNALISTA A BORDO – Uno scafo che imbarcava acqua è stato soccorso da una motovedetta della Guardia di finanza a circa 5 miglia al largo di Lampedusa. L’allarme è stato lanciato con una telefonata alle fiamme gialle da parte di un giornalista italiano che si trovava a bordo dell’imbarcazione. E’ seguito il trasbordo di circa 100 persone su una motovedetta. Altri 3 natanti sono stati avvistati nel Canale di Sicilia: due non sarebbero lontani dalla costa mentre un altro si trova a circa 40 miglia a sud dell’isola.
La motovedetta che ha soccorso i migranti in difficoltà è appena arrivata al molo Favaloro di Lampedusa e a bordo c’era anche il fotoreporter napoletano Giulio Piscitelli, che lavora per un’agenzia fotografica di Milano. Il giornalista è stato prelevato dalla polizia e non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ma un suo collega, anch’egli napoletano, Giampiero De Lucia, che si trova nell’isola, ha spiegato ai cronisti che Piscitelli si è imbarcato alle 5,30 di ieri mattina da Tunisi. I due si sono sentiti stamane alle 8,30, quando il barcone era in difficoltà e imbarcava acqua. Sul natante c’erano circa 90 persone. Mentre la motovedetta della Gdf attraccava, un’altra barca con una ventina di extracomunitari è giunta in banchina “scortata” da una motovedetta dei carabinieri.

DUE BARCONI GIUNTI A LAMPEDUSA – Due barconi di migranti sono giunti a Lampedusa: l’ultimo con 113 extracomunitari a bordo; l’altro è arrivato alle 4,30 di stamane con 133 persone, tra le quali 3 donne. Un’altra imbarcazione, che era stata intercettata ieri intorno a mezzogiorno a 50 miglia da Lampedusa, probabilmente – dicono alla Capitaneria di porto dell’isola – è stata intercettata da una motovedetta tunisina in acque internazionali e riportata indietro. Intanto, stamane si è alzato in volo un aereo pattugliatore della Guardia costiera che perlustrerà il Canale di Sicilia fino a circa 80 miglia dall’isola. Quelli di oggi sono i primi sbarchi dopo una ‘tregua’ che dura dall’una di notte di mercoledì scorso.

LAMPEDUSA, ARRIVATA NAVE PER TRASFERIMENTI A Lampedusa e’ da poco arrivata la ‘Excelsior”, della Grandi Navi Veloci, che dovra’ caricare a bordo 1.600 migranti, la meta’ di quelli ancora presenti nell’isola. Le operazioni di imbarco – considerato il miglioramento delle condizioni meteo-marine avverranno dal molo di Cala Pisana. Accantonato, dunque, il cosiddetto “Piano B” pensato qualora la nave avesse avuto difficoltà ad attraccare e che prevedeva il trasbordo in rada con scialuppe: stessa operazione che era stata compiuta ieri quando i primi 500 migranti erano stati trasportati sulla San Marco con i mezzi da sbarco di cui dispone la nave militare, che ha lasciato la fonda intorno alle 2 di stanotte. Questo primo contingente di extracomunitari è partito in nottata da Lampedusa diretto a Santa Maria Capua Vetere. Intanto, in rada ci sono “La Superba” della flotta Grandi Navi Veloci, capace di trasportare oltre 2 mila persone e la “Catania”, della compagnia Grimaldi che ne può imbarcare 800. Si dovrebbero così concludere in giornata le operazioni di svuotamento dell’isola.

PREVISTO DOMANI ARRIVO A NAPOLI NAVE S.MARCO – La nave San Marco, con a bordo circa 470 immigrati provenienti da Lampedusa, potrebbe arrivare nel porto di Napoli nelle prime ore della giornata di domani. Lo si apprende da fonti della Prefettura. Al momento e’ in corso una riunione tecnico-operativa in questura per definire gli ultimi dettagli relativi alle operazioni di trasferimento degli immigrati. Una volta giunta al porto di Napoli, infatti, dovrebbero essere accompagnati con una decina di autobus alla caserma ”Andolfato” di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove nei giorni scorsi i vigili del fuoco hanno allestito una tendopoli.

MANDURIA: SITUAZIONE TRANQUILLA, 1350 MIGRANTI – E’ tranquilla la situazione nella tendopoli di Manduria dopo la fuga in massa avvenuta ieri sera di centinaia di immigrati tunisini e il loro successivo rientro a conclusione di una manifestazione per chiedere ‘liberta”. Secondo dati non ufficiali, oggi nel campo ci sarebbero 1.350 persone, 250 in meno di quelle che c’erano ieri mattina. La manifestazione di ieri sera era avvenuta mentre dinanzi all’ingresso del campo era in corso un presidio dei Cobas e di altre organizzazioni di sinistra, con l’adesione della Cgil di Brindisi. Per il cedimento di una cinquantina di metri di recinzione del Campo 2 centinaia di immigrati sono fuggiti verso i manifestanti. Tutti insieme hanno bloccato la strada provinciale che porta a Oria (Brindisi) scandendo in francese piu’ volte le parole ‘liberta” e ‘giustizia viva l’Italia’. Poi, dopo alcuni minuti, gli immigrati sono rientrati nel Centro.