Processo Meredith, riprende appello

PERUGIA – E’ ripreso davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia il processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox condannati a 25 e 26 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher. Vengono sentiti sette testimoni sull’apertura delle discoteche la notte tra il primo e 2 novembre del 2007 quella del delitto, nonché sul funzionamento del servizio navetta per i locali. Sollecito e la Knox sono entrambi presenti in aula.

SETTE TESTIMONI – Sono sette i testimoni – tra addetti di discoteche e servizi bus – chiamati in aula per il processo d’appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox, gia’ condannati per l’omicidio di Meredith Kercher, che riprende davanti alla Corte d’assise di Perugia.

Dovranno deporre in merito all’apertura delle discoteche nella notte tra il primo e il 2 novembre del 2007, quella del delitto, e sulle navette per gli stessi locali. La loro testimonianza e’ legata a quella del clochard Antonio Curatolo che nel processo di primo grado ha riferito di avere visto Sollecito e la Knox in piazza Grimana, di fronte alla casa dell’ omicidio, la sera in cui la Kercher venne uccisa.

Citando proprio gli autobus per le discoteche come riferimento. I due imputati hanno pero’ sempre negato di essersi trovati in piazza Grimana la sera dell’omicidio, respingendo anche ogni addebito per il delitto. Nelle prossime udienze sara’ risentito anche lo stesso Curatolo che il 25 febbraio scorso e’ stato arrestato per scontare una condanna definitiva per droga.

La prossima settimana dovrebbe anche riprendere il lavoro dei periti incaricati dalla Corte di compiere un esame del Dna sul coltello indicato come l’arma del delitto e sul gancetto del reggiseno indossato dalla vittima quando venne uccisa. In una prima riunione gli esperti hanno scelto i kit da utilizzare per l’esame e nei prossimi giorni si rivedranno per proseguire nel lavoro.