Processo Sarah, pm: falsità in alibi Cosima

TARANTO – “All’arrivo di Mariangela Spagnoletti a casa Misseri il corpo di Sarah era già nel cofano dell’auto di Michele Misseri”. Lo ha detto il pm Mariano Buccoliero nella terza giornata di requisitoria al processo in corso a Taranto per l’omicidio di Sarah Scazzi. “Sabrina – ha aggiunto – disse di aver saputo come Sarah era vestita da Concetta, che lo aveva saputo dalla badante. Ma é falso, falsità finalizzate ad impedire che si riconduca all’ arrivo di Sarah a casa Misseri”. Per il pm Sabrina avrebbe raccontato almeno due grandi falsità: la prima sui momenti in cui Mariangela arrivò a casa e l’altra sui frangenti nei quali Mariangela lasciò a casa per la prima volta Sabrina dopo l’inizio delle ricerche. “Da parte di Sabrina – ha spiegato Buccoliero – c’é la volontà di impedire a Mariangela di scendere dall’auto, e poi Sabrina ha funzione di palo perché in garage c’erano padre e madre che si occupavano delle cose di Sarah. A partire dalle ore 15 del 26 agosto 2010, per oltre mezz’ora – prosegue il pm – tra Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano c’é stata almeno una decina di telefonate, eppure Cosima ha riferito che in quei frangenti stava dormendo”. Il magistrato a proposito delle falsità che conterrebbe l’alibi di Cosima, accusata con la figlia Sabrina dell’omicidio , ha citato un’intervista televisiva rilasciata da Cosima il 29 settembre 2010 nella quale dice che il 26 agosto 2010, verso le 16, stava tornando a casa dalla caserma dei carabinieri. “Ma al massimo – ha detto Buccoliero – può essere uscita dopo le 17,30, perché la denuncia di scomparsa di Sarah è stata fatta alle 17,20. Così come dalle intercettazioni ambientali tra Cosima e Michele viene fuori che Cosima è scesa nel garage, tra le altre cose anche per spostare un compressore”.

“Per farsi pubblicità gli mettono la camicia a quadri e lo mandano in tv”. Così Concetta Serrano, madre della quindicenne Sarah Scazzi uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana (Taranto), ha commentato con i giornalisti l’intervista a Michele Misseri andata in onda ieri alla trasmissione Domenica Live su Canale 5, nella quale l’uomo, che si addossa la responsabilità del delitto, dice che si ucciderà se condanneranno al processo la figlia Sabrina e la moglie Cosima Serrano.

Concetta ha parlato prima di entrare in aula dove oggi i pm proseguiranno la requisitoria. “La Procura – ha aggiunto – non ha bisogno delle dichiarazioni di Michele”. E alla domanda se ritenga che il cognato possa veramente suicidarsi, ha risposto: “Nella vita non si sa mai”.

“Quando si spegneranno i riflettori, tornerà a fare i conti con la sua coscienza”. Lo ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, in aula poco prima dell’inizio della udienza al processo per l’uccisione della figlia, riferendosi al cognato Michele Misseri che continua ad addossarsi la responsabilità del delitto, dopo una parentesi di oltre un mese in cui ha accusato la figlia Sabrina.

SARAH: PM, OMICIDIO DA SCATTO D’IRA – “Non fu un omicidio premeditato, ma uno scatto di ira”. Lo ha detto il pm Mariano Buccoliero raccontando nella sua requisitoria le fasi dell’uccisione di Sarah Scazzi.
“L’azione omicida fu uno strangolamento che è durato da tre a cinque minuti. L’una avrebbe potuto fermare l’altra. Ci fu invece una comune volontà omicida. Una la teneva e l’altra la strangolava”. Lo ha detto il pm Mariano Buccoliero descrivendo come Sabrina e Cosima avrebbero ucciso Sarah Scazzi.