Rapinatori uccisi: fermo guardia giurata

MILANO – E’ stata sottoposta a un provvedimento di fermo la guardia giurata che ieri, intorno alle 15, a Quinzano d’Oglio (Brescia), durante una rapina, ha sparato uccidendo due banditi. Il provvedimento e’ stato deciso dalla Procura di Brescia.
La guardia giurata, fermata nella notte, deve rispondere di duplice omicidio volontario. Delle indagini su tutta la vicenda si stanno occupando da ieri i carabinieri della Compagnia di Verolanuova e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Brescia.

Un terzo rapinatore e’ riuscito inizialmente a fuggire. E’ stato catturato dai carabinieri di Brescia e Verolanuova. I carabinieri non escludono che possa aver preso parte una quarta persona. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, i tre rapinatori sono usciti dalla filiale della Cassa rurale e artigiana di Quinzano d’Oglio, dopo il colpo, indossando ancora le maschere in gomma usate per travisare il volto. Proprio in quel momento si trovava, in un vicino istituto bancario, un furgone della Fidelitas. Una guardia giurata si è accorta di quanto stava accadendo e si è diretta verso i rapinatori intimando loro l’alt. Due dei tre banditi sono saliti a bordo dell’auto utilizzata per il colpo, una Fiat Bravo, e hanno cercato di fuggire.

A quel punto il vigilante ha sparato e i due, colpiti dai proiettili, si sono schiantati poco dopo contro un muro. Secondo alcune testimonianze il vigilante inizialmente avrebbe anche sparato in aria. Quando i due rapinatori sono stati estratti dall’auto erano ormai morti. Il bandito ricercato è entrato nel negozio di un calzolaio cercando di nascondersi ma poi è fuggito. Nel ristorante ‘Epoca’, proprio di fronte alla banca presa di mira dai banditi, oggi era stato a pranzo Cesare Prandelli. L’ allenatore della Nazionale aveva lasciato il ristorante circa due ore prima della rapina. Nei pressi della filiale della Cassa rurale sono arrivati anche il comandante provinciale dell’Arma, Marco Turchi, il procuratore aggiunto di Brescia, Fabio Salamone, e il pm Claudio Pinto