Renzi, mettersi in gioco, come fecero i partigiani

Renzi a messa in basilica San Lorenzo a Firenze“I partigiani ebbero la forza di mettersi in gioco” pensando a quel periodo “l’idea di fondo che mi è rimasta è che quella generazione là, quando ha avuto bisogno di mettersi in gioco, si è tirata su le maniche e ha mandato in pensione, ha rottamato la parola purtroppo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi nell’anniversario della liberazione della città. “A noi viene detto – ha aggiunto – ‘non si può fare’, il contrario di yes we can. La crisi c’è ma serve la forza della proposizione”.
Renzi, rispetto per morti ma ci fu parte giusta – “Rispetto umano e pietas per tutti i morti, ma c’è chi è morto dalla parte giusta e chi è morto dalla parte sbagliata. Ogni tentativo di revisionismo va respinto al mittente”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, nell’anniversario della liberazione della città, durante il suo intervento in Palazzo Vecchio. Il sindaco ha poi ricordato la proposta di legge in cui “si afferma il dovere di dire che viene equiparato al patrimonio culturale ogni bene che sia stato oggetto della resistenza. Questo significa che la resistenza sta nel Dna come elemento costitutivo di questa comunità”.
Renzi saluta l’Anpi,cari amici e compagni – “Ricordare i vostri ricordi, cari amici e compagni dell’Anpi”. Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi si è rivolto all’Associazione Nazionale Partigiani durante il suo intervento in Palazzo Vecchio per commemorare il 69/o anniversario della liberazione della città. All’ingresso nel palazzo comunale, il sindaco è stato accolto da ‘Bella ciao’ suonato dalla banda della città. Sulle scale Renzi ha scherzato con il sottosegretario Gabriele Toccafondi (Pdl). Imitando la voce di Berlusconi, Renzi gli ha detto: “Mi consenta, è una vergogna”.