Riforme in aula 1/8 ma si vota da 6/9

Seduta in Aula alla Camera dei DeputatiRiforme: il ddl arriva in aula il primo agosto ma si vota dal 6 settembre. Lo rende noto il presidente del Gruppo Misto e Vicepresidente di Centro Democratico Pino Pisicchio al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio sulle riforme costituzionali.
“Abbiamo deciso lo stop all’ostruzionismo sul ddl riforme perché abbiamo ottenuto che si voti dal 6 al 9 settembre. Noi faremo una grande manifestazione per informare la gente e coinvolgerla nella manifestazione”. Cosi’ Riccardo Nuti, presidente dei deputati del M5S.
“Il provvedimento sarà in Aula alla Camera per la discussione generale il 1 e 2 agosto. La commissione lavorerà a tempo pieno – aggiunge Nuti – Per quanto riguarda il voto, i tempi saranno contingentati ma in modo molto largo, permettendoci di coinvolgere la gente”. “Intanto – conclude – abbiamo chiesto di calendarizzare il ddl sul finanziamento ai partiti l 31 luglio. Quello sull’ecobonus non avrà intoppi e potrebbe approvarsi già il 30 luglio”.

”Siamo molto soddisfatti per il raggiungimento dell’accordo sul fronte delle riforme costituzionali. La conferenza dei capigruppo ha votato all’unanimita’ che il ddl costituzionale, per noi decisivo, arrivi in Aula l’1 ed il 2 agosto per poi riprenderlo a votare dal 6 al 9 settembre”. Il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, sintetizza cosi’ quanto avvenuto nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio che si e’ appena conclusa.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto in conferenza dei capigruppo sulle riforme. Siamo certi che così partirà finalmente l’iter delle riforme come abbiamo chiesto fin dall’inizio”. Lo dice il capogruppo della Lega alla Camera Giancarlo Giorgetti. “Su queste basi la Lega nord si impegna a garantire entro la loro scadenza la conversione dei decreti ed entro la pausa estiva la legge per l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti”.

Il capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore, esprime soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo. La maggioranza, racconta Migliore, ha avanzato una proposta di mediazione che è stata accolta grazie anche al contributo di Sel. “E’ un elemento positivo il fatto che il governo e la maggioranza abbiano desistito dal braccio di ferro”, prosegue Migliore che definisce “molto utile” l’incontro avuto con il presidente del Consiglio Enrico Letta a questo proposito. “Sono venuti a più miti consigli sia il Movimento 5 Stelle, sia il governo”, conclude.