Scontri a Ras Lanuf Ue, scatta blocco asset

ROMA – ‘Bengasi stiamo arrivando’. Il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, preannuncia un attacco totale contro gli insorti. E mentre la Nato spiega che le azioni militari arriveranno solo con un mandato dell’Onu, la Francia si dice pronta a colpire, anche da sola. E in una lettera congiunta all’Ue, Sarkozy e Cameron chiedono al Raìs di andarsene. La Casa Bianca annuncia: contatti diretti con gli insorti.
Parlamento europeo: prepararsi a possibile istituzione di una ‘no-fly zone’. E per le monarchie del Golfo il regime libico ha perso la sua legittimità e devono essere stabiliti contatti con gli insorti.

Le forze fedeli a Gheddafi continuano intanti a martellare dall’aria e dal mare le postazioni dei ribelli attorno alla città petrolifera di Ras Lanuf, e l’offensiva si spinge sempre più a est, mentre in Tripolitania il regime assicura di aver riconquistato Zawiya.

SANZIONI UE, SCATTA BLOCCO ASSET LIA E LAFIC – Il congelamento degli asset controllati da Lia e Lafico, nonche’ dalla Banca centrale libica, da altre tre societa’ e dal vicepresidente della Lia, Mustafa Zarti, e’ in vigore. Come previsto, e’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue di oggi il regolamento che estende a questi soggetti le sanzioni contro la Libia varate il due marzo scorso.

FRANCIA-GB: LETTERA A UE, GHEDDAFI DEVE LASCIARE – “Muammar Gheddafi e il suo clan devono andarsene per evitare ulteriori sofferenze al popolo libico”: lo chiedono il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il premier britannico, David Cameron, in una lettera congiunta all’UE, resa nota a Parigi dall’Eliseo.
Nel messaggio indirizzato al presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, Sarkozy e Cameron scrivono che “il mondo è testimone” di una “violenza e repressione” in Libia che sono “inaccettabili” e che “é chiaro che per noi il regime ha perso qualsiasi legittimità che avesse potuto avere”. Parigi e Londra “accolgono con favore la formazione di un Consiglio nazionale di transizione con base a Bengasi” e si “avvicinano” ad esso e ai suoi membri per “sviluppare un dialogo cooperativo”. Oggi la priorità è affrontare “la situazione politica e di sicurezza”, proseguono Sarkozy e Cameron. La prima esigenza – scrivono rivolgendosi “ai nostri alleati e ai nostri amici arabi e africani” – è che “Gheddafi e il suo clan” devono andarsene. La seconda è “inviare il segnale politico chiaro” di considerare “il Consiglio come un interlocutore politico valido e una voce importante per il popolo libico in questa fase”. A questo scopo, Gb e Francia “sostengono gli sforzi del Cnt di preparare un governo rappresentativo e responsabile”. Parigi e Londra chiedono “la fine immediata” dell’uso della forza contro i civili “da parte del regime di Gheddafi”. Fra i provvedimenti che potrebbero essere adottati per facilitare questa soluzione, quella di “una zona di esclusione aerea” o anche “altre opzioni” per “impedire gli attacchi aerei”. Francia e Gran Bretagna lanciano un appello alle Nazioni Unite affinché “valutino e sorveglino da vicino la situazione umanitaria in Libia”, dichiarano di “sostenere l’inchiesta annunciata dal Procuratore del Tribunale penale internazionale” e chiedono a “tutti i paesi di applicare completamente l’embargo sulle armi” alla Libia.

NATO, AZIONI MILITARI SOLO CON RISOLUZIONE ONU – Qualsiasi azione di tipo militare della Nato, necessiterà di “un chiaro mandato del consiglio di sicurezza delle nazioni unite”, ha sottolineato il segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen, nel corso dei una conferenza stampa. Rasmussen ha specificato che tale nuovo mandato servirebbe anche per un “monitoraggio rinforzato dell’embargo sulle armi” imposto alla Libia dalla risoluzione 1970.

SAIF, PRESTO OFFENSIVA TOTALE CONTRO RIBELLI – La Libia sta preparando un’offensiva totale contro i ribelli. Lo ha detto il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Saif al Islam, in un’intervista all’agenzia Reuters. “E’ tempo per la liberazione. E’ tempo per l’azione. Adesso é tempo di agire”, ha aggiunto il figlio del colonnello. “Il popolo libico non accoglierà mai la Nato, non accoglierà mai gli americani. La Libia non è un pezzo di torta”, ha detto Saif Gheddafi.
“Voglio dire una cosa a Bengasi, stiamo arrivando. Vedo la vittoria davanti ai miei occhi”. Lo dice Saif al Islam intervenendo davanti al comitato popolare giovanile di Tripoli.
“I disordini nel Paese sono organizzati da gente che vive all’estero, a Londra e a New York. Avete visto i loro figli con le armi combattere a Bengasi?”, così Saif Gheddafi arringando i giovani in una tenda a Tripoli. “Quattromila volontari solo ieri si sono arruolati nell’esercito: vogliono marciare verso est per liberare i propri cari, ostaggio di queste bande di criminali. Vedo la vittoria chiaramente davanti ai miei occhi. Li faremo fuggire sulle navi britanniche che hanno attraccato a Bengasi”, ha aggiunto concludendo con ironia “sempre che la regina d’Inghilterra non voglia mandare a combattere qui i soldati con la gonna”. “Libereremo la Libia” ha poi assicurato il figlio del leader libico scatenando le grida di gioia del migliaio di giovani presenti.

FRANCIA PRONTA A COLPIRE DA SOLA, NOUVEL OBS – Secondo fonti ben informate citate da Le Nouvel Observateur, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha assicurato ai due interlocutori libici rappresentanti dell’opposizione che ha ricevuto all’Eliseo stamane, che Parigi è pronta, “se necessario, ad effettuare bombardamenti anche da sola”.

CASA BIANCA, CONTATTI DIRETTI CON INSORTI – Gli Stati Uniti sono in contatto diretto con la opposizione in Libia, ha ribadito oggi il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. “Siamo in contatto diretto con la opposizione – ha detto Carney durante il briefing quotidiano – questo include importanti membri del Consiglio e altre persone in Libia”. “Ci stiamo coordinando con la opposizione per determinare il modo migliore per sostenere le loro aspirazioni”, ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca.

BBC, LIBERATO GIORNALISTA BRASILIANO – Il giornalista brasiliano Andrei Netto è stato liberato e si trova adesso alla Ambasciata brasiliana di Tripoli: lo ha riferito il suo giornale, ‘O Estado de Sao Paulo’ alla BBC. Il reporter era in stato d’arresto dal 6 marzo scorso, dopo essere stato fermato nella zona di Zawiya, insieme a un reporter del Guardian, del quale invece, stando alla BBC, non vi sarebbero ancora notizie.

VAN ROMPUY,REGIME GHEDDAFI LASCI SUBITO POTERE – “L’attuale leadership libica deve lasciare il potere senza ritardi”: lo afferma il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, in un messaggio inviato ai leader europei che si riuniranno domani a Bruxelles per fare il punto sulla crisi in Libia.
“La situazione in Libia è molto preoccupante – afferma Van Rompuy – e il nostro messaggio alle autorità libiche sarà molto chiaro: l’uso della forza contro i cittadini deve finire” e il regime deve lasciare il potere subito. Il Consiglio europeo di domani discuterà quindi su come la Ue può aiutare il popolo libico, spiega il presidente della Ue, sottolineando come l’obiettivo sia quello di “assicurare una transizione verso la democrazia”. C’é poi da affrontare “la crisi umanitaria che si sta sviluppando in Libia e ai suoi confini”. “Quello che sta accadendo ai confini meridionali dell’Europa – aggiunge Van Rompuy – è veramente unico. Un cambiamento irreversibile è già avvenuto in Egitto e in Tunisia, e il Consiglio europeo discuterà su come offrire all’intera regione prospettive positive. Dobbiamo aiutare a trasformare la Primavera araba in un vero nuovo inizio”.

FRATTINI, NO ITALIA A BOMBARDAMENTI MIRATI – “L’Italia non parteciperà a bombardamenti mirati su territorio libico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini a Bruxelles al termine della riunione straordinaria dei capi delle diplomazie dei 27 sulla Libia. Il titolare della Farnesina ha comunque riferito che durante la riunione di questo non si è discusso.

SARKOZY PROPORRA’ A UE BOMBARDAMENTI MIRATI – Il presidente francese Nicolas Sarkozy intende proporre ai partner dell’Unione europea “bombardamenti aerei mirati” in Libia. E’ quanto riferiscono fonti vicine al dossier, spiegando che il capo dell’Eliseo vuole anche criptare i sistemi di trasmissione del comando del colonnello Muhammar Gheddafi.

STRASBURGO, UE RICONOSCA CNT E PENSI NO FLY ZONE – Il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza (584 sì, 18 no, 18 astenuti) una risoluzione che chiede ai governi Ue di riconoscere il Consiglio nazionale della transizione libico come l’autorità che rappresenta ufficialmente l’opposizione libica. Il testo invita inoltre l’Unione europea a prepararsi alla possibile istituzione di una ‘no-fly zone’ per impedire a Gheddafi di colpire la popolazione e aiutare il rimpatrio di chi fugge dalla violenza.

L’eventuale istituzione della “no-fly zone” dovrebbe avvenire non unilateralmente ma solo dopo una risoluzione in tale senso dell’Onu ed in coordinamento con Lega Araba e Unione Africana. Nel testo infatti si invitano i governi Ue a “tenersi pronti per una decisione nell’ambito del Consiglio di sicurezza dell’Onu circa ulteriori misure, compresa la possibilità di prevedere una zona di interdizione al volo”. Durante il dibattito di ieri, solo il gruppo GUE (Sinistra Unita) si era espresso contro la “no-fly zone”. Nella risoluzione si chiede alla rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, di “stabilire contatti” con i rappresentanti dei ribelli del Consiglio nazionale per la transizione, con l’obiettivo di dare il via al riconoscimento internazionale dell’ente. Martedì scorso tale contatto informale è già avvenuto in un incontro a Strasburgo con una delegazione del Consiglio nazionale di transizione libico guidata dal ‘ministro’ Mahmoud Jebril che era stato invitato al Parlamento europeo dal gruppo liberaldemocratico (Alde). Il Parlamento chiede anche a Gheddafi di lasciare il potere e condanna con forza la sistematica violazione dei diritti umani in Libia.