Spettro radiazioni ma Tokyo e’ calma

TOKYO – La vita a Tokyo sembra scorrere come un giorno qualsiasi, tra ristoranti e negozi aperti. Come al solito. Ma i dettagli tradiscono una realtà leggermente diversa: c’é meno gente per strada ed è più silenziosa. Lo spettro di una possibile contaminazione alle porte della città, dove oggi il livello delle radiazioni ha registrato un’ impennata rispetto ai livelli normali (10 volte più alte), pur rimanendo al di sotto del volume nocivo per la salute, preoccupa gli abitanti. Ogni occasione è buona per consultare le news sui cellulari, o vedere, dove possibile, la tv pubblica Nhk, che ha aumentato le finestre d’informazione in lingua inglese.

La notizia delle prime radiazioni nella capitale è arrivata come un macigno dai notiziari della mattinata, già portatori di aggiornamenti sempre più allarmanti per la crisi nella centrale nucleare di Fukushima. Nella stazione centrale di Shinagawa l’atmosfera è surreale: all’ora di pranzo l’affollamento è decisamente superiore alla norma, con lunghe file alla biglietteria per il treno ad alta velocità, capace di portare in un baleno a centinaia di chilometri dalla capitale, verso ovest. Secondo il governo metropolitano di Tokyo, nel distretto centrale di Shinjuku è stato rilevato un livello di radiazioni superiore di 21 volte la soglia normale, un indice che tuttavia le autorità cittadine si sono affrettate a spiegare come “non pericoloso per la salute, di limitata entità”.

Alle porte della capitale invece la situazione è più preoccupante: nella prefettura di Ibaraki, a nordest di Tokyo e confinante con l’area martoriata di Fukushima, le radiazioni hanno raggiunto un livello pari a circa 100 volte quello ordinario. Il primo ministro, Naoto Kan, ha invitato i residenti nel raggio di 30 chilometri dalla centrale a chiudersi in casa, e sulle televisioni è partita la corsa a dare consigli pratici su come affrontare l’emergenza atomica. Per le strade della megalopoli nipponica, circa 13 milioni di persone che raddoppiano con i pendolari, la paura è vissuta in modo composto: la rete dei trasporti è semiparalizzata, sia per le numerose linee ferme per precauzione che per l’impegno comune a tagliare i consumi energetici, che ha portato a una riduzione dei convogli nell’ordine del 50%.

”Sono oltremodo sconvolto dalle devastanti conseguenze, ben oltre ogni immaginabile misura, del terremoto e del maremoto abbattutisi sul Giappone nord-orientale l’11 marzo scorso. Seguo costantemente con profonda trepidazione gli sviluppi e le coraggiose operazioni di soccorso alla popolazione flagellata da questo cataclisma. Voglio rinnovarle tutta la vicinanza del popolo italiano, e mia personale, al popolo e alle Autorita’ giapponesi”, ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato a Sua Maesta’ Imperiale Akihito, Imperatore del Giappone.

”Sono sicuro che anche questa volta il Giappone sapra’ riprendersi con coraggio e spirito di abnegazione. Lo sforzo cui il Suo Paese e’ chiamato e’ grande, ma il Sol Levante puo’ contare su una popolazione straordinaria, la cui dignita’ e compostezza anche nell’attuale terribile frangente riscuote rispetto e ammirazione da parte dell’intera nazione italiana. Rivolgo il mio sentito apprezzamento anche all’indirizzo delle Autorita’ nipponiche che con responsabile trasparenza gestiscono la potenziale, drammatica emergenza nucleare”, ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

ROMA INVIA ESPERTI, TUTTI BENE GLI ITALIANI
Un team di esperti italiani partirà oggi per Tokyo per aiutare i colleghi giapponesi ed internazionali nella lotta contro le devastazioni del terremoto e l’incubo nucleare, mentre sono rientrate le preoccupazioni per quei pochi connazionali che ancora non si era riusciti a contattare: ieri mattina ne erano rimasti solamente due ma l’ambasciatore Vincenzo Petrone nel pomeriggio ha fatto sapere che tutti i 29 italiani che si trovavano nelle quattro prefetture più devastate dalla furia dello tsunami sono stati rintracciati e “stanno bene, al sicuro”. L’Italia aspettava il via libera del governo giapponese per l’invio di aiuti e assistenza, perché, ricordava in mattinata il ministro degli Esteri Franco Frattini, “il Giappone non è Haiti ed è in grado di far fronte alla prima emergenza”. Quella italiana quindi, a distanza di giorni dal dramma, non sarà una missione di ‘search and rescue’. La squadra di esperti avrà invece il compito di valutare con le autorità giapponesi tempi e modalità di un eventuale intervento di soccorso del nostro Paese e sarà composto da personale del Dipartimento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Si tratta in particolare di esperti in rischi nucleari, sanitari, sismici e vulcanici.

Le notizie che arrivano dal Paese nipponico e l’incubo atomico preoccupano insomma anche il governo italiano, come riferito dal premier Silvio Berlusconi. La Farnesina continua a sconsigliare di andare in Giappone, ma per il momento pare esclusa l’evacuazione d’emergenza per i circa tremila connazionali che sono lì. “I voli dal Giappone all’Italia sono operativi, chi vuole rientrare in Italia può farlo. Ma non c’é né un’evacuazione, né una fuga di massa”, ha chiarito in mattinata Frattini prima di volare a Parigi. “Per il momento di evacuazione non si parla – confermano anche fonti diplomatiche – ma detto questo bisogna vedere cosa succede nei prossimi due o tre giorni, che sul fronte nucleare sono decisivi”. Chi invece ha deciso di interrompere anzitempo la tournee è il Maggio musicale fiorentino (350 tra musicisti, coristi e tecnici) che fino a stamattina sembrava invece intenzionato a restare fino all’ultimo appuntamento in programma il 21 marzo. E’ stato il sindaco di Firenze Matteo Renzi in serata a darne notizia: l’Orchestra partirà per la Cina, anticipando il calendario dei concerti già in programma, mentre il Coro rientra in Italia. “L’allarme nucleare è cresciuto e anche se il governo italiano non ha ancora deciso, abbiamo scelto, d’accordo con la soprintendenza e dopo aver consultato il maestro Zubin Mehta, di andare via”, ha spiegato Renzi.

CINA INVIA AIUTI, SU WEB ANCHE DISPREZZO – Il governo di Pechino non ha voluto far mancare il suo aiuto al Giappone colpito da terremoto, tsunami ed emergenza nucleare: dopo aver inviato un team di 15 esperti, ha stanziato soldi e fatto partire un cargo con beni di prima necessita’. La disponibilita’ di Pechino però per qualche osservatore nasconderebbe un secondo fine: quello di monitorare da vicino la situazione di emergenza nucleare in Giappone, per avere il tempo di prendere contromisure. Il Giappone e’ di fronte alle coste cinesi e Fukushima, dove ci sono le centrali danneggiate, si trova a meno di 2.000 chilometri di distanza da Shanghai. Si avanza cosi’ l’ipotesi che tra i quindici esperti mandati in tutta fretta da Pechino a Tokyo ci siano anche esperti nucleari, inviati per capire cosa stia succedendo nelle centrali giapponesi e quali pericoli ci siano per la Cina. Molti sono i cinesi commossi dal disastro giapponese. In molti siti e blog si rincorrono appelli all’aiuto e messaggi di solidarieta’ per i giapponesi. Alibaba, la piu’ grande piattaforma di e-commerce cinese, ha realizzato una sezione in inglese per versare soldi alla Croce Rossa o acquistare direttamente tende o altro materiale da inviare in Giappone. A Shanghai e Pechino sono state organizzate feste di beneficenza il cui ricavato sara’ devoluto ai giapponesi. Non tutti pero’ sono d’accordo: su diversi siti appaiono frasi come ”Sono felice che sia successo in Giappone”. Sono davvero molti i post nei quali si inneggia alla distruzione del Giappone, in ricordo delle guerre passate e dell’occupazione.

LADY GAGA E LINKIN PARK INVITANO A DONARE – Celebrità americane, da Lady Gaga ai Linkin Park a Kate Perry, hanno chiesto ai loro fan di contribuire agli aiuti per il Giappone colpito dal terremoto e dallo tsunami. Lo scrive la Cnn sul suo sito. Lady Gaga ha messo in vendita un polsino bianco e rosso, con le parole “Preghiamo per il Giappone” e un’immagine del gesto della “zampa del mostro” della cantante. Tutti i proventi andranno a favore dei terremotati. “Mostriciattoli – scrive l’artista sul suo sito – mostrate il vostro sostegno al Giappone con questo polsino ‘Preghiamo per il Giappone'”. Lady Gaga ha anche invitato i fan a donare fondi al sito benefico Citizen Effect, dell’amministratore delegato di Google Eric Schmidt. Mike Shinoda del complesso Linkin Park ha disegnato una maglietta a favore dell’iniziativa ‘Musica per gli aiuti per lo tsunami in Giappone’, che aveva già raccolto fondi per i terremotati di Haiti. Kate Perry ha scritto sulla sua pagina di Twitter “Immaginate… se tutti noi mandassimo un messaggino con scritto Croce Rossa al 90999 raccoglieremmo oltre 60 milioni di dollari per gli aiuti al Giappone! Sii il cambiamento che tu vuoi vedere! Siilo!”. Il sito downloadtodonate.org permette di scaricare una raccolta di canzoni inedite a chi dona almeno 10 dollari ai terremotati. Anche il rapper P. Diddy, il cantante Chris Brown e il presentatore tv Conan O’Brien hanno chiesto ai fan di aiutare le vittime del sisma.