Trump e i dazi – il discorso e le prime reazioni

Trump annuncia dazi aggressivi: l’Europa reagisce compatta e avverte sui rischi economici. “Oggi non è il giorno della liberazione, ma quello del risentimento”: così Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, ha commentato con durezza l’annuncio dei nuovi dazi del presidente americano Donald Trump. Misure che scuotono i mercati finanziari e minacciano di accendere nuove tensioni commerciali globali.

I dazi, dal punto di vista economico, sono imposte che uno Stato applica ai prodotti importati da altri Paesi con l’obiettivo principale di proteggere la produzione interna e ridurre la competitività dei beni stranieri. Se da un lato possono incentivare la produzione locale e creare posti di lavoro, dall’altro rischiano di aumentare il costo finale dei prodotti per i consumatori e di danneggiare il commercio internazionale, causando ritorsioni economiche da parte dei Paesi colpiti.

Durante il suo discorso dal Giardino delle rose della Casa Bianca, Trump ha firmato un ordine esecutivo per applicare “dazi reciproci”, con tariffe che varieranno dal 10% fino a punte del 46% per il Vietnam. Particolarmente significativa la tariffa del 20% verso l’Europa e del 34% verso la Cina, definendo l’Europa stessa come “un duro commerciante” e accusandola di aver approfittato degli Stati Uniti per anni.

Le reazioni immediate sui mercati finanziari sono state negative: il dollaro è calato sensibilmente rispetto all’euro, raggiungendo livelli di 1,09 dollari per euro, e i rendimenti dei titoli di Stato americani sono aumentati in maniera preoccupante. Gli investitori temono che questa guerra commerciale possa sfociare in un rallentamento globale dell’economia.

Trump ha presentato i dazi come il punto di partenza per rilanciare gli Stati Uniti, promettendo 6 mila miliardi di dollari di investimenti e tagli fiscali per le imprese che porteranno attività produttive sul territorio americano, riducendo così l’effetto delle tariffe.

I Popolari europei, tramite Weber, hanno replicato prontamente sottolineando che “l’Europa è unita, pronta a difendere i propri interessi e aperta a colloqui equi e fermi”. Una dichiarazione che mostra come Bruxelles non intenda cedere facilmente alle pressioni statunitensi, preparandosi probabilmente a misure compensative.

Nel frattempo, Trump ha chiuso il suo discorso lanciando un avvertimento esplicito ai Paesi esteri: “Se volete zero dazi, fate i prodotti qui in America”, una linea che potrebbe portare molte aziende internazionali a rivedere le proprie strategie commerciali e produttive nei prossimi mesi.