‘Ucciso figlio rais’ razzi contro nave Gb

BENGASI – Uno dei figli di Muammar Gheddafi è rimasto ucciso in un raid della Nato. Lo riferiscono fonti dei ribelli di Bengasi. Si tratterebbe di Khamis. Nel raid Nato a Zliten, 150 km a est di Tripoli hanno perso la vita complessivamente 32 persone.

Khamis, nato nel maggio del 1983, è il figlio minore del rais. Comandante della 32/a Brigata, la più temuta, è in prima linea sul fronte contro gli insorti, che lo hanno definito ‘il macellaio’. Era stato dato per morto già nel marzo scorso, quando i jet della Nato hanno colpito i carri armati della 32/a che marciavano verso Bengasi. Pochi giorni dopo però era ricomparso in pubblico. Se confermato, sarebbe il secondo figlio di Gheddafi ad essere rimasto ucciso nei raid Nato: l’altro è Saif al-Arab, morto con tre nipoti del rais nel maggio scorso, come annunciato dal regime di Tripoli.

Il portavoce del governo di Tripoli ha smentito le notizie sulla morte del figlio di Muammar Gheddafi Khamis in un raid della Nato, definendole “sporchi trucchi”.

LIBIA, 20 RAZZI CONTRO NAVE GB – Il cacciatorpediniere britannico Hms Liverpool è stato bersagliato mercoledì da almeno 20 razzi lanciati da una postazione sulla terraferma, nei pressi di Zlitan, a est di Tripoli. La conferma è arrivata dal ministero della Difesa britannico, riferisce il Sun precisando che i missili hanno mancato il bersaglio.

LIBIA RIVENDICA RAZZO, ROMA E’ SOLO PROPAGANDA

di Paola Tamborlini

ROMA – Tripoli rivendica il razzo caduto ieri non lontano da una nave italiana e mostra i muscoli, assicurando di aver ancora una notevole ”potenza militare”. Ma Roma liquida come ”propaganda” quelli che definisce solo proclami e che, assicura il Ministro degli Esteri Franco Frattini, ”non ci preoccupano affatto”. D’accordo anche il Ministro della Difesa Ignazio La Russa convinto che il missile ”non fosse diretto all’Italia”, anche se, ammette, non si puo’ escludere ”che possa esserci una minaccia”. In ogni caso la Marina Militare fa sapere che l’Italia ”e’ perfettamente in grado di difendersi e reagire”. Ad un giorno dal lancio del missile, finito fortunatamente in mare, contro la nave della Marina militare ‘Bersagliere’, che incrocia a largo delle coste libiche, a far sentire la sua voce e’ il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim. E se gia’ ieri il ministro della Difesa La Russa aveva escluso che l’Italia potesse essere l’obiettivo, oggi Mussa rivendica con orgoglio l’azione militare e assicura che Tripoli non ha ancora mostrato ”la sua vera potenza”. ”Abbiamo sorprendenti capacita’ che non abbiamo ritenuto necessario usare”, ha detto, assicurando che l’esercito e’ ancora ”molto forte”. Del resto, ha ironizzato, se realmente, come sostiene la Nato, le forze militari di Gheddafi fossero ridotte al 20% ”cosa starei a fare qui”? Minacce, quelle del fedelissimo di Gheddafi, che non spaventano l’Italia. ”Fanno un po’ di propaganda”, ha tagliato corto Frattini, ”lasciamogliela fare: non ci preoccupa piu’ di tanto”. Del resto, ha aggiunto il titolare della Farnesina, ”apprendiamo anche che intendono fare un’alleanza con gli islamisti radicali, dopo che per sei mesi ci hanno raccontato che i ribelli erano in mano agli islamisti radicali”. D’accordo anche La Russa: ”E’ propaganda di regime”, ha assicurato, “non escludo che possa esserci una minaccia, ma in questa occasione escludo che il razzo fosse diretto verso la fregata Bersagliere”. E ne e’ certa anche la Marina militare, convinta che in realta’ ”l’obiettivo principale sia il contrasto alle forze anti-Gheddafi”. In ogni caso, per il comando in capo della squadra navale della forza armata, ”le unita’ navali nazionali sono allertate e perfettamente in grado di difendersi e di reagire”. Proprio oggi ad annunciare che abbandonera’ le acque libiche, anche se, almeno ufficialmente, per manutenzione, e’ stata la portaerei Charles De Gaulle, la piu’ grande nave da guerra impegnata nelle operazioni militari. Se comunque il governo parla di propaganda, a crederci poco e’ l’opposizione. Emanuele Fiano del Pd ha chiesto che La Russa ”chiarisca, con una descrizione tecnica convincente” quanto accaduto. Emma Bonino ha definito ”spettacolare” che un ministro possa aver affermato che l’obiettivo non era l’Italia. ”E’ evidente – aggiunge – che il regime di Gheddafi non fa sconti a nessuno, ivi compresi i meglio amici del passato”. L’Idv ha accusato il Governo di ”continuare a negare una guerra, anche quando e’ la stessa Libia a confermarlo”. Intanto, e’ entrata oggi al porto di Bengasi, dopo aver superato i controlli Nato, la petroliera della compagnia navale del Rais, abbordata ieri dai ribelli. E si sono rincorse voci e smentite su un accordo, annunciato da Tripoli, con gli islamisti radicali, negato da un capo islamico libico. Dal Nicaragua, poi, il presidente Ortega, vicino al Rais, ha annunciato che Gheddafi e’ disposto ad organizzare delle elezioni per uscire dal conflitto armato, a condizione che cessino i raid aerei della Nato.