Un fungo “fantascientifico”

Kasthuri Venkateswaran, principal investigator for Microbial Observatory from NASA’s Jet Propulsion Laboratory in Pasadena, California

Quando la fantascienza diventa realtà. La rivoluzionaria scoperta è avvenuta a Chernobyl dove i ricercatori hanno scoperto che sulle pareti del reattore si sviluppava un fungo, denominato Neoformans Cyiptococcus, che non solo sopravviveva all’enorme fonte di radiazioni ma anzi proliferava riuscendo a convertire le radiazioni in energia.

In pratica questo fungo mette in atto, attraverso le grandi quantità di melanina in esso presente, una sorta di fotosintesi , la cd. radiosintesi salutata che gli permette di trasformare le radiazioni in energia per vivere.

Una sua applicazione futuribile a detta degli scienziati potrebbe essere quella di proteggere le colonie su Marte, essendo sufficiente uno strato di soli 21cm per assorbire tutte le radiazioni solari dannose presenti sul pianeta rosso.

Ulteriori e interessanti applicazioni potrebbero verificarsi anche in campo medico, afferma Kasthuri Venkateswaran, ricercatore della NASA, che sta studiando la possibilità di trasformare il fungo in un farmaco capace di migliorare ad esempio la radioterapia. Attualmente, infatti, la radioterapia colpisce le cellule tumorali ma può danneggiare anche le cellule sane, ma attraverso l’uso del citato fungo questo effetto deleterio potrebbe essere neutralizzato. Ma non solo, l’utilizzo del fungo potrebbe portare a proteggere tutti coloro potenzialmente esposti a dosi elevate di radiazioni come ad esempio gli ingegneri delle centrali nucleari.

I ricercatori stanno studiando anche un modo per produrre energia pulita sfruttando le proprietà di questo fungo. Secondo Clay Wang, professore dell’Università della California, l’uso di questo fungo diventerà presto molto comune grazie alle sue grandi potenzialità.