Calabria, ‘Ho ucciso mio marito e mia figlia’

ROSSANO (COSENZA) – Una storia di disperazione e di sofferenza finita nel modo più tragico: due morti ammazzati ed il ferimento di una terza persona che poi si è scoperto essere stata la responsabile del duplice omicidio. La soluzione del giallo di Villapiana, dove venerdì scorso sono stati assassinati a colpi di fucile Vincenzo Genovese, di 67 anni, e la figlia Rosa, di 26, è arrivata all’alba di oggi quando, a conclusione di un interrogatorio protrattosi per tutta la notte, Domenica Ruggiano, moglie e madre delle vittime, è crollata ed ha ammesso le proprie responsabilità.
La donna ha anche riferito che dopo avere ucciso marito e figlia ha tentato di uccidersi, ma non è riuscita ad attuare il suo proposito, procurandosi soltanto una ferita ad un’anca. Per risolvere il caso sono stati determinanti la caparbietà e l’impegno dei Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e della Compagnia di Corigliano Calabro, che avevano subito intuito che non reggeva la versione dei fatti fornita da Domenica Ruggiano, secondo la quale un estraneo si era introdotto in casa ed aveva commesso il duplice omicidio, e di un giovane magistrato della Procura della Repubblica di Castrovillari, Maria Grazia Anastasia. Negli ultimi giorni il magistrato ha lavorato senza sosta per dare un nome ed un volto all’assassino di Vincenzo e Rosa Genovese ed alla fine, grazie anche all’apporto determinante dei Carabinieri, c’é riuscita. “Ero disperata – ha detto Domenica Ruggiano al pm – perché non ne potevo più dei dissidi con mio marito, che si trascinavano da anni”.

La donna, sia pure in maniera confusa, ha riferito perché ha deciso di uccidere anche la figlia, che da alcuni mesi aveva allacciato una relazione che i familiari della ragazza, secondo quanto riferito dai Carabinieri, non gradivano. Domenica Ruggiano non voleva, questa la sua spiegazione, che la ragazza, legandosi ad un uomo, subisse le stesse sofferenze che aveva patito lei. E così, dopo avere assassinato il marito, la donna ha rivolto l’arma contro la figlia e l’ha uccisa. Momento culminante di una spirale di violenza incontenibile. La donna, dopo avere tentato il suicidio, non ha avvertito nessuno di ciò che aveva fatto e si è distesa sul letto “attendendo – ha detto al magistrato – la morte”. Che però non è arrivata perché la ferita che si era procurata non era così grave da provocare effetti letali. Dopo la scoperta del duplice omicidio ed il suo ricovero in ospedale, Domenica Ruggiano non si è preoccupata di nient’altro che negare le sue responsabilità. Ma alla fine, posta di fronte all’evidenza dei fatti e degli elementi emersi dal sopralluogo effettuato dai Carabinieri, secondo cui il duplice omicidio poteva essere stato commesso soltanto da una persona appartenente all’ambito familiare, è crollata ed ha reso piena confessione.