Addio a Franca Rame, oggi la camera ardente

MORTA FRANCA RAMESarà allestita alle 11, al Piccolo Teatro, la camera ardente per l’ultimo saluto a Franca Rame. Dopo la chiusura della camera ardente, l’attrice verrà ricordata con una cerimonia laica domani mattina alle 11 davanti al teatro Strehler. Che ci siano “donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche… vestite di rosso che cantano ‘Bella Ciao'”. Tutte sorridenti, come lei.

UNA VITA CON DARIO FO TRA TEATRO E POLITICA – Figlia d’arte, Franca Rame, morta ieri a Milano a 84 anni, era nata a Villastanza (Parabiago, Mi) il 18 luglio 1929. Debuttò in fasce nei ruoli appunto di neonata nelle commedie allestite dalla famiglia. Nel ’50, in piena epoca di rivista, con la sorella debutto’ in Ghe pensi mi di Marcello Marchesi. In quegli anni conosce Dario Fo che sposa nel 1954 (dalla loro unione nascerà nel ’55 Jacopo) e da allora sara’ la sua interprete preferita e spesso la sua collaboratrice ai testi.

Sono gli anni delle commedie paradossali, dai titoli buffi (“Chi ruba un piede è fortunato in amore”, “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”). Insieme Dario Fo e Franca Rame (1962) sbattono la porta di una “Canzonissima” di successo, per la censura imposta alle loro scenette dichiaratamente politiche. “L’esilio dalla Rai” durerà fino al 1977, quando Raidue trasmetterà le commedie. Ma nel frattempo l’Italia avrà vissuto tanti drammi e la coppia Fo-Rame, avrà radicalizzato la sua scelta più a sinistra del PCI. Sempre con Dario esce dal circuito dell’Eti per fondare il collettivo teatrale Nuova Scena e poi successivamente La Comune con cui interpreta in fabbriche e scuole occupate spettacoli di satira e di controinformazione politica. Di quel periodo sono Morte accidentale di un anarchico e Non si paga! Durante gli spettacoli del loro collettivo teatrale si raccolgono fondi per i “detenuti politici”.

Negli anni ’70 Franca Rame partecipa al movimento femminista e nel ’73 viene sequestrata da un gruppo di estrema destra che la violenta, un’esperienza drammatica che diventerà un capitolo della sua battaglia politico-sociale e nel 1981 anche uno spettacolo, Lo stupro. Nel 1974 i due attori occupano e trasformano in teatro la Palazzina Liberty a Milano, dove Sebastian Matta dipinge murales rivoluzionari. Scritti da Dario Fo sono poi tutta una serie di testi sulla condiziona femminile (“Tutta casa, letto e chiesa”, “Storia della tigre”), che lei recita in solitario. Nel ’97 e’ accanto al marito che riceve il premio Nobel per la letteratura. Nel 2006 è eletta in Piemonte senatrice della Repubblica e Antonio Di Pietro sempre nel 2006 la propone come Presidente della Repubblica. Nel 2008 lascerà l’attività politica in Senato. Nel 2009 ha scritto, inevitabilmente insieme a Dario Fo, la sua autobiografia: Una vita all’improvvisa. Il 19 luglio del 2012 era stata colpita da un ictus. Oggi, nella sua abitazione a Porta Romana, la scomparsa.