Agguato in cortile scuola materna Omicidio a Scampia

Luigi Lucenti, 50 anni, ucciso oggi nel cortile di una scuola materna, a Napoli, è considerato dagli inquirenti vicino al clan Abbinante degli Scissionisti.
Lo hanno colpito quando era sotto casa. Poi, lo hanno inseguito e ucciso nel cortile dell’istituto scolastico dove, contrariamente a quanto appreso in un primo momento, non c’era il figlio della vittima e dove Lucenti ha cercato rifugio. C’é stato un vero e proprio inseguimento, dunque.
Lucenti ha cercato in tutti i modi di sfuggire ai due che erano a bordo di uno scooter. La fase finale dell’agguato, che rientra a pieno nella cosiddetta faida di Scampia che vede opposti gli Scissionisti e i cosiddetti ‘Girati’, c’é stata nel cortile. Sul fatto procedono i carabinieri. Sul posto anche la polizia.

BIMBI CANTAVANO PER RECITA NATALE – “Stavamo preparando la recita di Natale cantando tutti insieme le canzoni. No, gli spari non li abbiamo sentiti e per fortuna i nostri bimbi non si sono accorti di nulla”. A raccontarlo una docente del Lotto U del Quindi Circolo didattico ‘Eugenio Montale’, lì dove è stato ucciso Luigi Lucenti. “I bimbi sono stati fatti uscire da una uscita secondaria e non hanno visto il cadavere”, ha aggiunto. La scuola è frequentata da bimbi di età compresa tra i tre e i cinque anni.

CANCELLIERI,SCAMPIA FERITA APERTA – “Purtroppo Scampia è una ferita sempre aperta”. Così il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri sull’agguato avvenuto nel cortile di una scuola materna di Scampia. Si tratta di una “battaglia con tempi lunghi” e che “richiede soprattutto una massiccia presenza delle forze dell’ordine che fanno riferimento a questa terra”, ha spiegato il ministro, assicurando che la loro presenza “non verrà indebolita” dai tagli che riguarderanno solo gli uffici e la dislocazione territoriale.

AGGUATO IN CORTILE SCUOLA: 700MILA MINORI IN COMUNI ‘MAFIOSI’ – “Per tutti i bambini la scuola dovrebbe essere sempre un luogo protetto e sicuro. Mentre invece i bambini e le bambine che frequentano la scuola materna del circolo didattico Montale nel quartiere di Scampia solo per un caso fortuito non sono stati diretti spettatori di un atto di violenza efferato che si è consumato all’interno del loro cortile scolastico”: lo afferma Raffaela Milano, di Save the Children, che ricorda come sono 700mila i minori che vivono nei Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, 374.860 vivono nella sola Campania e 274.189 nel territorio della provincia di Napoli, seguita da quella di Caserta (64.134). Crescere in un territorio infettato dalle mafie, sottolinea l’organizzazione, significa fare i conti, sin da piccolissimi, con un sistema di relazioni sociali ed economiche profondamente violento. “Sono proprio i bambini le prime vittime di questo sistema mafioso che pervade ogni aspetto della vita della comunità. E’ indispensabile rafforzare gli sforzi per la loro protezione, sostenendo concretamente l’impegno delle scuole che si trovano nei contesti più a rischio, in modo che possano essere presìdi di legalità e di educazione alla cittadinanza, accompagnando i bambini e i ragazzi nella loro crescita e offrendo loro la possibilità di scegliere liberamente il loro futuro” conclude Raffaela Milano.

CALDORO, ALTRO ALLARMANTE SEGNALE – “La situazione si fa sempre più preoccupante. L’escalation di violenza ha raggiunto livelli non più sostenibili”. Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sull’agguato nel cortile di una scuola materna a Scampia. “Questa volta – sottolinea il presidente Caldoro – è il luogo scelto che rappresenta un ulteriore e più allarmante segnale. In campo deve esserci, e deve vincere, la collaborazione istituzionale ed una forte ed indignata risposta dei napoletani. La magistratura e le forze dell’ ordine fanno un lavoro straordinario tutti i giorni, non vanno lasciate sole”, conclude il presidente della Regione Campania.