Bersani propone i nomi di Grasso e Boldrini

Salta ogni intesa sulle presidenze delle Camere e il segretario del Pd Bersani gioca la carta Piero Grasso per il Senato e di Laura Boldrini, di Sel, per la Camera. Bersani si rammarica non ci sia stata condivisione con le altre forze politiche, ma aggiunge che il suo gruppo ha dimostrato di saper decidere, esprimendo ‘una forza civica e morale che serve come messaggio al Paese’.

Resta il no del M5S. ‘Se li votino’, dice Fico. Si apre così la battaglia per il ballottaggio che, con tutta probabilità, deciderà il presidente del Senato alla quarta votazione: il Pdl, infatti, voterà Schifani. Tra lui e Grasso decideranno i voti di M5S e montiani.

E’ iniziata nell’Aula della Camera la quarta votazione per eleggere il presidente. Dopo le tre fumate nere di ieri in altrettante votazioni, oggi il quorum si abbassa: per essere eletti sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, computando anche le schede bianche. Una maggioranza di cui il centrosinistra dispone abbondantemente.

Scelta Civica, dopo la riunione dei senatori e dei deputati con Mario Monti, ha confermato l’orientamento già emerso di votare scheda bianca per le presidenze di Camera e Senato, lasciando cadere l’offerta del Pd di convergere sui candidati indicati da Bersani, Grasso e Boldrini.

Alla quarta votazione i montiani rischiano di diventare davvero determinanti. I senatori del centrosinistra infatti sono 125 (Pd, 3 eletti all’estero, Tonini, 7 di Sel e 10 delle Autonomie). Mentre quelli del centrodestra sono 117 (98 Pdl, 18 Lega, 1 Grande Sud). Se anche i 21 montiani (20 più Monti) dovessero optare per la candidatura di Renato Schifani individuata stamattina dal Pdl “come candidatura istituzionale”, l’ex presidente del Senato potrebbe tornare ad occupare lo scranno più alto di palazzo Madama. I 54 grillini, sulla carta determinanti in un senso o nell’altro, hanno confermato questa mattina l’intenzione di rivotare il proprio candidato Luis Alberto Ornellana. In caso di ballottaggio – spiegano – potrebbero uscire dall’aula o votare scheda bianca. E neanche i due senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi potrebbero cambiare la situazione visto che il centrodestra con ‘Scelta Civica’ arriverebbe a 138. Contro i 125 del centrosinistra. Se invece i 21 montiani confermassero l’intenzione di votare scheda bianca i giochi sarebbero ancora aperti, ma difficilmente si arriverebbe alla maggioranza assoluta dei votanti. A meno di colpi di scena dell’ultimo momento.

ALFANO, CON TICKET PD PAESE PRECIPITA VERSO URNE – “Con il ticket proposto dal Pd il Paese precipiterebbe verso le urne, mentre la candidatura di Schifani consentirà la nascita di un nuovo governo per affrontare la situazione di crisi”. Lo scrive su Facebook il segretario del Pdl, Angelino Alfano assicurando che “il Pdl sarà compatto e attrattivo di altri consensi”. “Di fronte alla grande chiusura della coalizione di Bersani che porta il Paese in un vicolo cieco – prosegue Alfano – noi proponiamo la massima apertura: una candidatura istituzionale, di Renato Schifani, che ha onorato la funzione e la carica. La sua – assicura – non è una candidatura del Pdl, ma di continuità istituzionale che offriamo al Senato”. “Con il ticket del Pd, che propone Grasso al Senato e Boldrini alla Camera – spiega sempre su Facebook – il Paese resterebbe senza governo. Se viene eletto Schifani si dà la possibilità che il governo nasca e la possibilità di affrontare la grave crisi economica. Puntiamo ad assicurare una guida autorevole attraverso una persona che ha già ben operato”. Il Pdl, assicura Alfano, “sarà compatto e attrattivo di altri consensi. Il voto è segreto e in piena coscienza i senatori dovranno decidere se precipitare il Paese verso le urne o appoggiare la candidatura dell’attuale presidente del Senato”.

Ieri 5 fumate nere per le elezioni dei presidenti delle camere. Vota praticamente solo M5s, che debutta tra cravatte no-Tav e apriscatole, sedendo in alto alla Camera. Berlusconi chiama fuori il Pdl: colpa di un Pd irresponsabile, accusa.

NAPOLITANO: COMINCERO’ CONSULTAZIONI 20/3 – “Mi auguro ancora che sia possibile giungere oggi all’elezione dei Presidenti” delle Camere e “all’attribuzione di tutti gli incarichi istituzionali, in un clima di condivisione della responsabilità di favorire – dopo le elezioni del 24 febbraio e sulla base dei risultati che ne sono scaturiti – l’avvio di una costruttiva dialettica democratica e di una feconda attività parlamentare”. E’ quanto si legge nella nota del Quirinale.

“E’ importante che in sede europea, e nell’esercizio di ogni iniziativa possibile e necessaria specie per l’economia e l’occupazione, il governo conservi la guida autorevole di Mario Monti fino all’insediamento del nuovo governo (per la cui formazione inizierò le consultazioni di rito mercoledì 20)” afferma il Capo dello Stato.

“L’abbandono, in questo momento, da parte del presidente Monti, della guida del governo, genererebbe inoltre problemi istituzionali senza precedenti e di difficile soluzione. Apprezzo pertanto il senso di responsabilità e spirito di sacrificio con cui egli porterà a completamento la missione di governo assunta nel novembre 2011”, conclude la dichiarazione.

CRIMI (M5S), GRASSO E BOLDRINI? SE LI VOTINO – I nomi di Piero Grasso e Laura Boldrini proposti dal Pd per la presidenza delle Camere non cambiano la posizione del Movimento 5 Stelle, che continuerà a votare per i propri candidati. “Se li votino”, risponde il capogruppo M5S al senato Vito Crimi a chi gli domanda se l’indicazione di due nomi nuovi possa mutare la decisione dei 5 Stelle di non sostenere candidati del Pd o del Pdl alla presidenza.