Dieci anni senza Giorgio Gaber

(di Elisabetta Malvagna) – ROMA – Sono passati esattamente 10 anni dalla morte di Giorgio Gaber. Venti giorni dopo la sua scomparsa (al funerale nell’abbazia di Chiaravalle lo salutarono oltre 10 mila persone), l’album postumo ‘Io non mi sento italiano balzo’ immediatamente al vertice delle classifiche.
E furono oltre 7 milioni gli spettatori a sintonizzarsi su Rai1 per seguire lo speciale ‘Ricordando il signor G’. A dimostrare quanto Gaber, uno dei maggiori protagonisti dello spettacolo e della cultura italiani, fosse amato.

Ora, ad aprirci le porte su uno dei piu’ straordinari sodalizi artistici degli ultimi decenni, quello tra il Signor G e Sandro Luporini, suo storico coautore e amico, esce ‘G. Vi racconto Gaber’, libro-evento proposto dalla Fondazione Gaber e Mondadori.

Un’occasione per approfondire, o scoprire, il suo Teatro-Canzone. Luporini – che con lui porto’ sulle scene tanti spettacoli, da Il signor G, Far Finta di essere sani, Liberta’ obbligatoria, Polli di allevamento, Anni affollati e Il dio bambino – rompe il suo ormai leggendario riserbo e in questo libro, scritto con Roberto Luporini, racconta le discussioni, le idee, i dubbi, le storie, le coincidenze che hanno dato origine ai loro lavori. Ma anche i particolari di un uomo fuori dal comune, curioso di tutto, ironico, che lavorava anche quando sembrava fare altro e andava al mare con le Clark.

”Avrebbero voluto da Giorgio e da me delle risposte. Proprio da noi che abbiamo vissuto tutta la vita nell’assoluta certezza del dubbio”, racconta Luporini, le cui parole ripercorrono i loro spettacoli dal 1970 fino agli ultimi due lavori discografici: ‘La mia generazione ha perso’ e il suo testamento artistico, uscito postumo, ‘Io non mi sento italiano’. Un disco registrato tra l’aprile e l’ottobre del 2002, da cui traspariva intatta la voglia di fotografare e irridere vizi e virtu’ del nostro Paese, senza mai perdere di vista la centralita’ del ‘personaggio uomo’.

Protagonista di una vicenda unica per lo spettacolo italiano, capace di conciliare la dimensione musicale con quella di un autentico interprete teatrale, Gaber trovera’ in Enzo Jannacci un amico con cui confrontarsi di continuo. Con Adriano Celentano fara’ i suoi primi spettacoli in giro per Milano, ma anche la sua ultima apparizione in televisione, in ‘125 milioni di caz…’, nel 2001. A fargli firmare il suo primo contratto discografico, con la Ricordi, e’ Mogol. Il disco di debutto contiene quattro canzoni tra cui ‘Ciao ti diro”.

Ed e’ proprio con questa canzone del 1958 – e anche l’ultima che canto’ dal vivo con Celentano – che si apre il triplo cd ‘… io ci sono’, uscito a novembre. Un viaggio nel suo mondo musicale realizzato dalla Fondazione Gaber, il cui titolo e’ il verso finale del brano ‘Io come persona’, la sintesi migliore per dare il senso di un cofanetto che raccoglie 50 brani interpretati da 50 tra i nomi piu’ importanti del panorama musicale italiano, da Patti Smith a Celentano, Arbore, Baglioni, Vecchioni, Jannacci, Ranieri, Dalla, Cremonini, D’Alessio, Morandi, Jovanotti, Finardi, la Pfm, Fossati, Nannini, Morgan, Ligabue, Negramaro, Battiato e Pausini.

Il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto ha invitato il presidente della provincia di Lucca, i sindaci di Lucca, Pietrasanta, Seravezza e il Commissario prefettizio di Viareggio a discutere le strategie per commemorare il decennale della scomparsa di Gaber e per fare nascere nuove manifestazioni sul territorio. Dalla citta’ del signor G, Milano, arrivano gli omaggi del segretario della Lega Roberto Maroni (”un grande lombardo che ci manca da 10 anni”) e del governatore della Lombardia Roberto Formigoni.