Difende la sorella dall’ex, lui la uccide a coltellate

Dopo tre ore di interrogatorio Samuele Caruso, il 23/enne che ha ferito la ex fidanzata, Lucia Petrucci, e ha ucciso a coltellate la sorella Carmela Petrucci, 17 anni, ha confessato il delitto e l’aggressione. Al Pm che l’ha sentito in Questura, subito dopo l’arresto avvenuto nella stazione ferroviaria di Bagheria, ha detto di aver agito in preda ad un raptus e di avere perso la testa. Caruso non si sarebbe rassegnato alla fine della storia d’amore con la ex fidanzata e l’avrebbe perseguitata per settimane. Oggi l’ha aspettata sotto casa e l’ha accoltellata. La sorella, Carmela, 17 anni, ha cercato di mettersi in mezzo ed ha avuto la peggio. L’assassino è stato rintracciato, mentre cercava di fuggire, grazie all’esame dei tabulati del suo cellulare che hanno rivelato le celle a cui il telefonino si andava agganciando durante gli spostamenti. Il Pm chiederà al Gip la convalida del fermo e la misura della custodia cautelare in carcere.

Il pm di turno, Caterina Malagoli, sta andando in questura per l’interrogatorio del ragazzo che secondo le prime ricostruzioni, non si sarebbe rassegnato alla fine della storia con Lucia Petrucci la sorella della vittima. Da tempo l’avrebbe molestata tentando di convincerla a riprendere la storia:

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane e la sorella della vittima avevano avuto una relazione di un anno alla quale Lucia Petrucci aveva posto fine. Ma l’ex fidanzato non si sarebbe mai rassegnato alla decisione della giovane che avrebbe continuato a molestare e a contattare per farle cambiare idea.

Oggi le due sorelle, uscite da scuola, avrebbero visto da lontano, mentre tornavano a casa, l’aggressore e avrebbero citofonato chiedendo al fratello di aprire in fretta il protone. Ma Samuele le avrebbe raggiunte: la vittima avrebbe cercato di proteggere la sorella facendole scudo con il suo corpo e avrebbe ricevuto le coltellate più violente.

E’ stata la stessa giovane ferita, che ora si trova ricoverata nel reparto di chirurgia dell’ospedale Cervello, a fornire indicazioni sull’aggressore. La giovane, ricoverata , è stata raggiunta dai fendenti alla regione lombare destra ma le coltellate – spiegano i medici – non hanno leso alcun organo interno.

Davanti il palazzo di via Uditore si sono radunati alcuni compagni di scuola in lacrime delle due adolescenti e agenti della polizia. Proprio accanto allo stabile, dove le ragazze abitavano, c’è un supermercato della catena Conad, che comunica dall’interno con l’androne del palazzo. A trovare le ragazze sono stati proprio due dipendenti del supermercato.

“Intorno alle 13.15 – racconta Pippo Gambino, 43 anni, che fa il magazziniere al Conad – insieme a un mio collega abbiamo sentito delle urla. Allora ci siamo precipitati per vedere cosa stava succedendo – e appena siamo arrivarti davanti al portone dai vetri abbiamo visto le ragazze in una pozza di sangue, abbiamo citofonato e ci è stato aperto il portone. Subito dopo abbiamo chiamato prima la polizia e poi il 118”. L’uomo racconta anche che la nonna delle due ragazze si trovava al supermercato a fare la spesa, prima che le trovassero, mentre in casa delle ragazze c’era il fratello. “Conosco la ragazza – conclude – era una giovane tutta casa e chiesa e conosco anche la famiglia, venivano sempre a fare la spesa qui da noi”.